La cometa sta avvicinandosi alla terra (ma non c'è pericolo) di Giorgio Abetti

La cometa sta avvicinandosi alla terra (ma non c'è pericolo) = MISTERIOSI MESSAGGERI CELESTI =■=' La cometa sta avvicinandosi alla terra (ma non c'è pericolo) Timori e superstizioni hanno accompagnato nei secoli queste apparizioni - La leggenda della grande e terribile cometa del 1456 scomunicata da un Papa - In qual maniera le comete possono cambiar d'aspetto sotto gli occhi degli osservatori - Varie ipotesi sulla loro origine In alcune cronache dell'anno 1456 si racconta l'apparizione dì una cometa, grande, terribile, di straordinaria grandezza, con una coda lunghissima estendentesi per 60°; quindi per un terzo del cielo visibile. Paolo Dad Pozzo Toscanelli, il quale fra i suoi doveri verso la Signorìa di Firenze doveva occuparsi anche dì « astrologia giudiziaria», pur ritenendola c incerta e fallace >, osservava accuratamente la cometa nel suo rapido moto attraverso il cielo. E' la stessa cometa, che, secondo una leggenda, li Papa Callisto III avrebbe scomunicata, proprio in questa sua apparizione, allo scopo di allontanare dall'umanità tutte le calamità, che le si attribuivano. Alla ricerca dell'origine e della veridicità della leggenda, il compianto Padre Stein, direttore della Specola Vaticana, ha trovato la bolla autentica dell'epoca in cui Cai-tato III, per implorare l'aiuto di Dio contro 1 turchi, ordinava delle processioni solenni e dèlie preghiere da farsi a mezzodì al suono di tutte le campane. La quasi coincidenza della promulgazione della bolla e dell'apparizione della cometa, per la quale gli astrologi del tempo emettevano i' più infausti prognostici per l'umanità e il suo grande splendore durante la prima processione tenutasi a Roma, fanno giustamente concludere al P. Stein che tali fatti abbiano potuto dare origine alla strana leggenda. Edmondo Halley, che fu il secondo astronomo reale dell'osservatorio di Greenwich e del quale l'anno, scorso si celebrò il terzo centenario della nascita, occupandosi di comete scopriva che la grande cometa del 1456 era riapparsa in cielo negli anni seguenti ben tre voi te, la terza fu quella che egli stesso potè osservare nel 1682; in base ai suoi calcoli poteva concludere che si trattava di una cometa periodica. Essa infatti percorre in cielo un'orbita molto eccentrica attorno al Sole e pasBa relativamente vicino alla Terra, di dove noi la possiamo ammirare in tutto il suo splendore ogni 75 anni. L'ultima apparizione della cometa di Halley fu quella ben nota del 1910 e quindi la pros sima avverrà nel 1985. Possiamo affermare che la cometa apparirà cosi splendente come negli altri suoi passaggi che si possono rintracciare fino ad epoche pri¬ ma i ¬ ma di Cristo? Mentre gli astronomi possono oggi predire con buona approssimazione e salvo imprevedibili cataclismi, il ritorno della cometa, è difficile invece affermare ae il suo splendore e il suo aspetto generale dalla testa alla coda saranno gli stessi come nelle passate apparizioni, o se la cometa nel suo lungo viaggio attraverso il sistema solare, ha subito notevoli cambiamenti. Questi Infatti sono stati osservati più volte per altre comete. Per esempio la cometa scoperta nel 1826 dall'ufficiale austriaco non che astronomo, von Biela, che porta 11 suo. nome, ha il periodo di sei anni e mezzo e fu rintracciata nel suoi passaggi periodici, prima della scoperta fino al 1722; in quelli posteriori fu osservata fino al 1816. Ma in quest'anno, sotto gli occhi degli osservatori, la cometa si divise in due parti le quali continuarono il loro moto una accanto all'altra per più di tre mesi, alla distanza di circa 250.000 chilometri. Ciascuna di esse sviluppò il suo nucleo e la sua coda, che furono riveduti nel passaggio del 1852 più distanti l'una dall'altra; dopo di allora la cometa non fu più ritrovata. Frattanto il nostro Schiaparelli enunciava la sua gran de scoperta, che le stelle cadenti non sono altro che il prodotto della disgregazione delle comete e constano di minutissime particelle che le comete stesse hanno abbandonato durante 11 loro percorso attorno al Sole, in causa della forza disgregante che il Sole stesso o i pianeti esercitano sulla materia estitmamente rarefatta, di cui le comete sono composte. Nel 1872 e nel 1885 invece delle due parti in cui si era divisa la cometa di Biola, si assisteva sulla Terra a due grandiose e magnifiche piogge di fuoco le quali confermarono brillantemente la scoperta di Schiaparelli. Oggi per una diecina di comete si conosce il legame con sciami meteorici che esse hanno originato. La cometa 1956 h, scoperta il 9 novembre dell'anno scorso all'Osservatorio di Uccie dagli astronomi Arend e Roland, di cui si è parlato anche nei quotidiani, perché si avvicinerà più delle altre alla Terra nel prossimi mesi, continua 11 suo corso regolare, ormai ben determinato dalle osservazioni e dal calcoli. La cometa, che si trova ora nella costellazione della Balena (Cetus), appare nei telescopi come una stellina nebbiosa di circa sesta grandezza, seguita da una brevissima coda che va avvicinandosi rapidamente al Sole e alla Terra e quindi dovrebbe aumentare di splendore. Possiamo affermare che essa a metà aprile, ritornando nella costellazione dei Pesci, si awierà rapidamente verso 11 cielo boreale fino a raggiungere nel prossimo giugno quella dell'Orsa Maggiore. Durante i giorni in cui la cometa raggiungerà la sua minima distanza dal Sole e dalla Terra, senza timore di scontri, perché si calcola che da questa la cometa sarà distante circa 75 milioni di chilometri, essa dovrebbe raggiungere il suo massimo splendore circa come una stella di prima grandezza, un po' meno luminosa di Sirlo. Ma, come si è accennato, sia l'aumento di splendore, sia l'eventuale sviluppo di una coda più o meno appariscente, sono soggetti a circostanze imprevedibili così che non si possono fare previsioni sicure. Fra 1 tanti misteri che l'uomo cerca di svelare nel misterioso universo, possiamo anche mettere quello dell'origine, se non della costituzione fisica delle comete, che è oggi abbastanza nota per merito delle ricerche spettroscopiche. Queste ci dicono, prima di tutto, che esse sono costituite degli stessi elementi di cui sono fatte le stelle, il Sole e la Terra. Nella testa o nucleo dalle comete debbono esistere gli elementi più pesanti, metalli o composti rocciosi come sono quelli che possiamo individuare nel meteoriti. La chioma in cui è avvolto il nucleo della cometa e la coda sono costituite da molecole di idrogeno, carbonio, ossigeno, azoto, cioè degli stessi gas che costituiscono in varie combinazioni e proporzioni le stelle e 1 pianeti. Ma perchè questi corpi celesti sono cosi differenti e così strani rispetto agli altri? Ciò deve dipendere dalla loro misteriosa origine e dalla grande influenza, da una parte dell'attrazione, alla quale le comete sono soggette nel loro moto attorno al Sole, dall'altra per quanto riguarda i fenomeni che si osservano nella testa e nello sviluppo e orientamento della coda, alla pressione esercitata su di esse dalla radiazione solare. Si possono fare varie ipotesi: che le comete abbiano avuto origine quando si è formato il sistema solare, perché risulta molto probabile che a questo esse appartengano. Oppure che esse continuino ad essere originate nelle grandi perturbazioni a cui 11 Sole va soggetto ogni undici anni. Materiali eruttati da questo con tanta profusione potrebbero spiegare il condensarsi di masse relativamente piccole, che liiiiiiiiniiiiiii iiiiiiMiiiiitiiiiiiiriiiiiiiiii o e a e o a d i a n o e costituiscono le comete come tanti satelliti artificiali i quali restano sempre sotto il dominio del Sole. Osservazioni, e teorie del futuro potranno forse dare qualche peso a queste o ad altre più attendibili ipotesi, per il momento le nostre conoscenze attuali dovrebbero mettere in guardia e rassicurare tutti coloro che nutrissero ancora qualcuno degli an tichi timori o superstizioni che hanno accompagnato la comparsa di questi fantastici mes saggeri celesti. Giorgio Abetti (dell'Osservatorio di Arcetri) i iiiiitiiiimiiiiiiiiiiiiiiirif iìiiiiiiiiiìiiiiiii

Persone citate: Cai-tato Iii, Edmondo Halley, Halley, Paolo Dad Pozzo Toscanelli, Papa Callisto Iii, Schiaparelli, Stein, Timori

Luoghi citati: Firenze, Greenwich, Roma, Uccie