Sulla nomina del ministro Togni discussione e voto al Parlamento di Enzo Forcella

Sulla nomina del ministro Togni discussione e voto al Parlamento Osa nuovo ostacolo pei* il governo Sulla nomina del ministro Togni discussione e voto al Parlamento Si comincerà al Sonato, subito dopo l'annuncio ufficiale • Oggi il giuramento al Quirinale, alla presenza di Segni Bona, 9 marzo. ' Il nuovo ministro per le Partecipazioni statali Giuseppe Togni, il cui decreto di nomina fu firmato Babato scorso, presterà domani nelle mani del Capo dello Stato il giuramento di rito. Anche' Segni, che da tre giorni non lascia la propria abitazione per una leggera indisposizione, sarà presente alla cerimonia, come vuole II protocollo. Dopo il ritiro delle dimissioni di Matteotti — che erano state formalmente presentate come una protesta alla nomina — sono cadute quelle considerazioni d'ordine politico e psicologico che avevano consigliato di rinviare tacitamente 11 giuraménto. Il nuovo ministro — e di "onseguenza il governo — ha ora ancora un ostacolo da superare, ed è il voto con cui si concluderà 11 dibattito parlamentare sulla nomina. I presidenti delle due Camere leggeranno martedì ai deputati ed ai senatori la .comunicazione del governo e nei giorni immediatamente successivi inlzlerà la discussione. I comunisti hanno già fatto sapere che chiederanno di farla svolgere prima alla Camera (dove le opposizioni sono più forti) che al Senato. Ma il governo è di diverso avviso e, poiché gli altri gruppi di opposizione non ne fanno una questione, quasi sicuramente prevarrà la sua tesi. Il Senato avrà quindi la precedenza e, mercoledì o giovedì, inizierà la discussione che tutto lascia ritenere abbastanza breve e senza sorprese. Il governo ha un margine di maggioranza più largo che alla Camera, senza contare che le simpatie di cui gode Togni tra le destre determineranno molte astensioni in questi settori. Lo stesso Togni ha fatto discretamente sentire oggi la sua voce facendo pubblicare dall'agenzia Kosmos che a lui si ispira un breve commento alle polemiche dì cui è stato In questi giorni 11 centro. <Non sarà male — dice l'agenzia — ribadire ancora una volta che troppe volte' si discute degli uomini prr sentito dire e senza minimamente preoccuparsi di ciò che essi hanno dimosi ato di essere, attraverso il concreto linguaggio delle opere. Il nuovo ministrò è per origine e per temperamento un organizzatore e un dinamizzatore proprio di quello rtampo che i socialdemocratici mostrano di preferire perché aperti ali» Idee più nuove del progresso sociale e tecnico del lavoro ». Togni, in poche parole, è soddisfatto del modo in cui i socialdemocratici hanno concluso la polemica e non mostra intenzioni di rinfocolarla. Giudizi meno generosi e pacifisti si sono raccolti, invece, in altri ambienti della D.C., dove è Invece più diffuso un orientamento di freddezza, se non di vero e proprio malcontento, npr l'andamento e la conclusione, df'le riunioni del P.S.D.I. Il Popolo non trascura di avvertire che 11 documento socialdemocratico, evenuto fuori dopo due giorni di cosi la¬ boriose discussioni >, dovrà essere esaminato dal Presidente del Consiglio e commentato dai singoli Partiti: sin da ora accoglie « con le più ampie riserve» le valutazioni espresse da Matteotti nei riguardi di Segni e della D. C, mentre sottolinea i « particolari apprezzamenti » che hanno avuto le dichiarazioni di Saragat. Il « sondaggio » annunciato ieri dai socialdemocratici sarà svolto da Saragat, Matteotti e Simonini presso Segni nei primi giorni della prossima settimana. Sostanzialmente non dovrebbe portare a fatti nuovi, rimanendo acquisito che sino al congresso socialdemocratico di giugno si cercherà di mandare avanti la situazione il meglio possibile, evitando i motivi di contrasto o cercando di superarli con reciproca buona volontà. Rimangono sempre sul tappeto, naturalmente, gli ' articoli dei patti agrari, sui quali ancora stasera il vicesegretario del P.L.I., Orsello, ha dichiarato di non essere disposto a cedere. < Se il P.S.D.I. o la D. C. intendessero venir meno ai patti sottoscritti, noi non potremmo che prenderne atto e trarne le logiche conseguenze». Nenni, che è partito per la Svizzera, dove si tratterrà qualche giorno, ha dedicato !! suo articolo domenicale al prossimo congresso del PSDI. Egli comincia col rallegrarsi che il congresso sia stato fissato ad una data relativamente vicina (e dà atto a Matteotti di averla ottenuta): avrebbe preferito che la Direzione socialdemocratica decidesse anche l'uscita dal Governo, ma non dà eccessivo peso alla decisione contraria e si rimette al congresso di giugno che dovrà scegliere <tra centrismo ed alternativa democratica e socialista ». Per quel che lo riguarda, Nenni avverte comunque ch'egli vuole continuare a difendere < la presenza attiva del socialisti tra le masse, senza pregiudizi e pregiudiziali anticlericali o antireligiose, come senza pregiudizi o pregiudiziali anticomuniste », e polemizza con Saragat sostenendo che < sacrificare questo legame al gusto saragatiano degli anatemi e ad avventure sindacali come quelle che ci vengono proposte, vorrebbe dire, fare 11 gioco dei democristiani e del settore comunista, internazionale ed interno, che gli eventi e le naturali tendenze spingono su posizioni di chiusura e di settarismo ». Enzo Forcella

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