'— IL PARADOSSO DELL'ECONOMIA SOVIETICA —

 '— IL PARADOSSO DELL'ECONOMIA SOVIETICA — '— IL PARADOSSO DELL'ECONOMIA SOVIETICA — dli «affari» dei Ministeri co litro Finteresse eollett ivo Lo Stato socialista ha creato una nuova razza di "privati,, (amministrazioni ed enti), sperperatori della-ricchezza nazionale - Sorprendenti contraddizioni, incalcolabili sprechi: due società statali di navigazione in gara sullo stesso fiume - Si ricevono a Kaunas, con un giro asiatico di 8000 chilometri, "pezzi,, meccanici fabbricati nella vicina Leningrado (300 km.) - Nell'URSS industriale uno steccato di legno può dividere due mondi (Dal nostro corrispondente) Mosca, 1 marzo. Il corpo dell'economia sovietica è seriamente ammalato ed ha bisogno di cure urgenti. Il 13 e il l.'f febbraio, dentro le mura del Cremlino, i dirigenti del partito si riunirono a consulto e scopersero un male chiamato viedomstviennost. Lo straordinario evento passò tuttavia quasi inosservato a causa del rumore die, in/ quei giorni, suscitò il licenziamento di Scepilov dal ministero degli Esteri. Ora è venuto il momento di tornare sul tema della viedomstviennost, che il 16 febbraio, prospettammo brevemente in una nostra corrispondenza. Viedomstviennost, parola che d'un tratto è diventata alla moda, sta ad indicare il fenomeno paradossale di una economia che, affidata alle cure dello Stato, si richiudo in settori particolari, ognuno dei quali bada egoisticamente ai propri affari in contrapposto allo Stato. E' un fenomeno di grandezza storica, lo sconcertante « im¬ f 111111111111 11 e 1111 ■ 111 .i 11 ■ r 11 e 11111 r f i i i 11111111131 A Di GIULIETTA previsto y davanti al quale si trovano i capi sovietici dopo quarant'anni di calcali e di esperimenti. Lo scopo della Rivoluzione di ottobre fu di strappare l'economia dalle mani del privati, accusati di fare i propri interessi in contrasto a quelli generali del Paese, e di affidarla allo Stato, gara7ite del benessere della collettività. E dopo quaranfauni ci si accorge che lo Stato, con le sue mani, ha creato una nuova razza di < privati », t Ministeri e gli Enti, i quali tirano l'acqua al proprio mulino infischiandosene degli interessi generali della nazione. Per colpa della viedomstviennost, lo Stato soffre perdite colossali, la ricchezza nazionale viene . sperperata senza pietà, e si devono rallentare i tempi della produduzione. Allo scopo di illustrare il male, che ha mobilitato l'attenzione allarmata del Comitato centrale, abbiamo raccolto una serie di casi assai eloquenti. E cominciamo col dare un'occhiata a quel che succede sul fiume Illlllllllllliilllllllllillllllllllllllllllltllllllll A GORDIGIANI Lena, nella Siberia orientale. Il fiume Lena, a causa della scarsità delle ferrovie siberiane, costituisce un'arteria d'importanza capitale. Due compagnie nautiche hanno l'incarico di eseguire i trasporti: la < Navigazione Lena» che dipende dal ministero della Flotta fluviale della Repubblica federata russa, e la « Flotta d'oro >, che invece dipende dal ministero dei metalli non ferrosi dell'URSS. Lungo le rive della lunghissima via d'acqua si nota un fenomeno curioso. In corrispondenza di ognuna delle località di approdo, Invece di un porto se ne vedono due gemelli, uno accanto all'altro forniti degli stessi impianti e attrezzature. Le due compagnie, benché appartenenti allo 'stesso padrone, cioè lo Stato, risultano separate da una barriera di ostilità. Ciascuna di esse, infatti, comportandosi come se l'altra non esistesse, si è costrutta lungo l'immenso fiume i « propri » porri senza badare all'inutile sperpero di danaro ■ pubblico. Il bello è che durante sei mesi all'anno i porti della Lena giacciono inoperosi a causa del ghiaccio e si può avere così un'idea della quantità di capitale immobilizzato infruttuosamente. L'assurdo, tuttavia, tocca il culmine durante l'estate, quando il traffico fluviale è in piene movimento. Allora accade sovente che i battelli di una compagnia, arrivando contemporaneamente davanti ad uno det propri porti, si mettano in fila ad aspettare il turno, mentre poche decine di metri più in là il porto gemello, benché completamente libero, si rifiuta di mettere le sue attrezzature al servizio di un < altro Ministero ». Notiamo che le due imprese fluviali lavorano in passivo perché il traffico della Lena è sufficiente appena per una delle due. I battelli della « Navigazione Lena » e quelli della « Flotta d'oro > compiono i tragitti di ritorno a stive vuote. Tutti 1 (curativi di fondere le due compagnie hanno trovato finora l'indignata opposizione del Mimstero della Flotta fluviale della Repubblica russa e del Ministero dei Metalli non ferrosi dell'URSS. Nessuno dei due ha mostrato finora ia più vaga intenzione di rinunciare alla propria flotta. Dalla Siberia rechiamoci in Asia centrale e diamo una occhiata al Kazakstan. Ai margini della capitale della Repubblica sorgono le Officine meccaniche di Alma Atà. che dipendono dal Ministero della Costruzione-delle centrali elettriche dell'URSS. Alcune settimane fa le Officine ricevettero l'ordine di allestire certi motori necessari alla costruzione eh una centrale elettrica situata a Kaunas, a circa quattromila chilometri di distanza. Il fatto straordinario è che tali motori vennero messi insieme con pezzi elementari provenienti dalla città di Leningrado che dista da Kaunas appena trecento chilometri. Accadde cosi che la centrale elettrica lituana, ricevette via Asia centrale, e dopo un trasporto complessivo di oltre ottomila chilometri, motori composti di pezzi fabbricati nella vicina Leningrado. E ciò perché il Ministero della Costruzione delle centrali elettriche dell'URSS, seguendo la regola della viedomstviennost, non volle rivolgersi ad officine meccaniche appar¬ tenenti ad altri Ministeri e preferì affidare il montaggio alle Officine meccaniche di Alma Atà, lontane ma proprie. Ed ecco un altro caso forse ancora più sconcertante. Fino a qualche tempo fa le Officine meccaniche di Alma Atà producévano dei caricatori a nastro necessari alla costruzione di centrali elettriche situate lungo 1 fiumi Volga, Aganà, lenissei. Quando le centrali volsero al compimento, il Ministero ordinò alle Officine Kazache di ridurre la produzione dei caricatori. L'ordine avveniva In una situazione generale abbastanza strana: le terre che circondano Alma Atà, infatti, e<s-terre vergini messe a coltura, avevano fame di caricatori a nastro, adatti a caricare le granaglie. Alcuni rappresentanti operai, temendo che la riduzione degli ordinativi potesse causare una diminuzione dei premi di produzione, proposero che te Officine di Alma Atà costruissero un certo quantitativo di caricatori a nastro per conto del Ministero dei Prodotti granari del Kazakstan che ne aveva bisogno urgente per le terre vergini. Il contratto tuttavia non si concluse perché il Ministero della Costruzione delle centrali elettriche dell'URSS si oppose all'idea di servire un settore « estraneo ». E al momento presente si verifica questa curiosa situazione. Le Officine di Alma Atà preducono caricatori a nastro per centrali elettriche che si trovano in Ucraina a migliaia di chilometri di distanza. E t Sovcoz del Kazakstan ricevono simili macchine da alcune imprese dipendenti dal Ministero dei Prodotti granari che si trovano in Crimea, cioè wi Ucraina. Prima di abbandonare il Kazakstan, vogliamo raccontare il caso più assurdo. Le Officine meccaniche di Alma llllllllllllllllllllllllllllllllllllllllllllllMlllllllll Atà sono divise da uno steccato di legno da altre officine simili che però appartengono al Ministero della Costruzione delle macchine pesanti dell'URSS. Qualche mese fa avvenne una straordinaria coincidenza. Mentre queste officine ricevevano certi dettagli stampati a Taskent, le Officine meccaniche di Alma Atà fabbricavano identici stampati e li mandavano a Taskent. Ecco come nell'URRS uno steccato di legno può dividere due mondi. 8t potrebbe continuare all'infinito. I casi di viedomstviennost si estendono sopra tutto l'immenso impero sovietico . In un Paese che manca di strade e di ferrovie, si Incrociano i trasporti piti assurdi e costosi che ritardano tutto il processo produttivo. Ogni settore economico fa da sé come se gli altri non esistessero. Lo Stato socialista ha avuto la capacità di mettere m movimento un meccanismo direttivo che non sa vendere gli interessi della collettività, cioè gli interessi in nome dei quali giustifica il proprio potere. Alfredo Todisco Stato d'allarme in Argentina nelle province di frontiera Buenos Aires, 1 marzo. Il Governo ha proclamato lo stato di allarme nelle province nord-orientali di Miseiones e Corrientes, che confinano con Paraguay, Brasile e Uruguay. Truppa e polizia sono consegnate nelle caserme. Si ignorano le ragioni della decisione governativa, ma si ritiene che vada posta in relazione con il proposito del presidente Aramburu di eliminare gli ultimi elementi rimasti fedeli all'ex-dittatore Perón. Nella provincia di Buenos Aires la polizia è stata rinforzata ed ha ricevuto istruzioni di tenersi pronta « per ogni eve¬ nienza » lllllllllllllllllllllllllllllllllllllllllllllllllllllllllllll

Persone citate: Alfredo Todisco, Aramburu, Di Giulietta