I titoli nobiliari falsi

I titoli nobiliari falsi I titoli nobiliari falsi Si vanno intensificnuità sfruttate con o e o e n e n i e a . ' n . Da un certo tempo a questa parte si sono intensificati gli annunci sui giornali che dei sedicenti- grandi dignitari, ornati di maestose qualifiche, .si sono compiaciuti di concedere a degnissimi ma non titolati cittadini, delle attribuzioni di reboanti casati, in virtù di diritti acquisiti da secoli. E si esibiscono diplomi e biglietti da visita e annunci mortuari ricchi di attributi nobiliari, tanto ricchi e altisonanti da apparire, lì per lì, come una elencazione di cartelloni da operetta. La cosa potrebbe, a primo aspetto, far sorridere se si pensa alla ingenuità degli esibitori di simili titoli, che pensano, per ciò solo, di imporsi al rispetto e alla ammirazione del prossimo. Ma poi si considera che l'ingenuità può essere stata sfruttata, con sensibili lucri patrimoniali, da venditori di fumo e che ciò non è bello, né desiderabile, anche se la cosa determina una gioia nel credulo insignito. Certe ingenuità non possono essere incoraggiate, pure se, per se stesse, inoffensive, quando ad esse siano interessati dei non affatto ingenui speculatori. L'art. XIV delle norme di attuazione della Costituzione dichiara: «I titoli nobiliari non sono riconosciuti. I predicati di quelli esistenti prima de!-28 ottobre 1922 valgono come parte del nome ». Perché possa il titolo nobiliare valere come predicato occorre dunque che esso esistesse prima della data suindicata E la esistenza dovrebbe constare seriamente.. A questo effetto, gli Archivi della Consulta Araldica potrebbero e dovrebbero essere esa minati, anche se la Consulta si sia vista soppressa la sua funzione attiva. E non potrebbero, neppure al limitato scopo della cognomizzazione, prendersi in considerazione le nuove concessioni di titoli fatte da affermantisi titolari di simili diritti, senza una accurata verifica di poteri. Per una simile indagine esistono i tecnici competenti che potrebbero e dovretaibero essere utilmente interpellati. Ciò sia detto particolarmente di fronte alle istanze che vengono proposte, abbastanza spesso, al magistrato per ottenere delle aggiunte, di evidente veste nobiliare, ai nomi, ben più limitati, di cui l'instante si può fregiare. Il magistrato non deve prestarsi a corroborare, col crisma della sua pronuncia, le illusioni dei troppo fiduciosi credenti nelle magnificazioni di coloro che, sotto il manto d' magnanimi discendenti da ceppi di vecchissima nobiltà — tanto vecchia da perdersi abitualmente nella notte dei tempi, con abbondante appli ncdmpmcoi Lddcnmegnngr . -i cabilita della praescriptio lon¬ e e e o e e yissimi temporis — celano non | altro che uno spirito speculativo nei confronti con la dabbenaggine altrui, senza essere | 9fratto in grado neppure di dimostrare la sussistenza di una I sicura catena ereditaria in rap-1 porto agli antichi titolari. Legge e buona fede non pos-| sono consentire degli abusi 1 ando le offerte di sed sensibili lucri - Gli a neppure in questo campo, ancorché, per se stesso prescinda da una valu^bilità patri moniale, dato che il contenuto patrimoniale sussiste spesso in modo assai trasparente, in un comportamento truffaldino dei i produttori » di titoli fasulli. D. R. Peretti-Gnva L'ultimo concerto a New York dì Bruno Walter ottantunenne New York, 27 febbraio. Il maestro Bruno Walter ha dato ieri sera il suo ultimo concerto, dirigendo alla Carnegie Hall l'Orchestra Filarmonica di New York che ha eseguito musiche di Beethoven. Bruno Walter, uno dei maggiori direttori d'orchestra del nostro tempo, è nato a Berlino 81 anni fa. Nella sua lunga carriera musicale ha diretto la maggior parte delle | | | I \ 1 \ \W /W /Wa UNISCE 74 PAESI icenti dignitari Ingebusi puniti dalia legge grandi orchestre d'Europa e degli Stati Uniti. Esordì, come direttore d'orchestra a 17 anni, all'Opera • di Colonia. Nel 1901. su invito del compositore Gustav Mahier, si recò a lavorare all'Opera di Vienna Nel 1922 si recò per la prima volta negli Strti Uniti. Dal 1929 al 1938 Walter è stato il principale direttore d'orchestra dell'Opera di Vienna.'Egli è stato anche uno dei fondatori e animatori dei festival musicali di Salisburgo Nel 1938. quando la Germania invase l'Austria, Bruno Walter si stabilì all'estero, e più tardi 3i rifugiò in Francia, dove quel governo gli concesse la cittadinanza francese. Durante la seconda guerra mondiale, la attività di Walter si spostò principalmente negli Stati Uniti, e nel 1946 egli divenne cittadino americano. Dopo la guerra, fece ritorno In Europa, dirìgendo nelle principali capitali europee. TUTTO MONDO

Persone citate: Beethoven, Bruno Walter, Carnegie, Gustav Mahier