Assolti i giornalisti accusati di aver diffamato la "spia del regime,,

Assolti i giornalisti accusati di aver diffamato la "spia del regime,, Assolti i giornalisti accusati di aver diffamato la "spia del regime,, I! Tribunale afferma che le gravi colpe di Carlo Del Re sono state provate Roma, 21 febbraio. Carlo Del Re, l'ex-avvocato che 11 prof. Ernesto Rossi ha elevato al ruolo di protagoni- ! sta del suo volume « Una spia del regime » costituito interamente da una raccolta di sconcertanti documenti tratti dall'archivio del Ministero dell'Interno, ha perso la sua battaglia anche in Tribunale. Ne aveva perduta una simile, di recente, dinanzi al Consiglio nazionale forense che aveva decretato la sua radiazione dall'albo professionale per « indegnità ». I giudici hanno riconosciuto, infatti, che Carlo Del Re non aveva alcun diritto a lamentarsi di quanto sul suo conto hanno scritto i giornalisti del Mondo, dell'Unità, delVAvanti!, del Paese, del settimanale Europa'Libera e che cioè l'ex-avvocato, nel 1930, si mise a disposizione della polizia (denunciò gli appartenenti al movimento antifascista di «Giustizia e Libertà ») per poter restituire la somma di 126 mila lire che aveva sottratta al bilancio di due procedimenti fallimentari di cui a Milano era curatore. Il Tribunale accogliendo le richieste del P. M. dott. Corrias ha affermato che i giornalisti accusati di diffamazione hanno provato la verità dei fatti attribuiti a Del Re. E così costui, presentatosi in aula nelle vesti di accusatore, ha finito per assumere prima il ruolo di accusato e poi quello, più ingrato, di condannato non solo sotto il profilo morale perché dovrà, come è logico, pagare le spese del giudizio. Con la forza della disperazione, anche nell'ultima udienza del processo, Carlo Del Re ha cercato di battersi per dimostrare che l'accusa di aver sottratto il danaro dei due fallimenti è stata soltanto una macchinazione della polizìa che voleva, in quel modo, tenerlo vincolato sul «lavoro» da svol- o a - ! a e i o a l a o e i a l a a . e l i i o è l e r a e o gersl all'estero. Ma lo ha fatto con tale tono e con tale forma (< mi si lasti parlare — ha esclamato d'un tratto — sono 27 anni che taccio») che il P. M. è intervenuto severamente redarguendolo: « Guardi che se continua a questo modo io procederò contro di lei per offese al Tribunale ». Rapida è stata la discussione dopo che i difensori dei giornalisti hanno confermato di aver rinunciato a tutti i loro testimoni. Breve, l'intervento dell'on. Gennaro Vitelli, costituitosi parte civile per conto di Carlo Del Re. Ha ricordato che ogni cittadino ha il diritto di difendere la propria reputazione offesa e che Del Re era stato offeso dai giornalisti. Vivace e severa la requisitoria del P. M. dott. Corrias. < Dagli atti risulta chiaramente che l'accusa di malversazione non è il frutto di una macchinazione della polizia. Chiedo quindi che i giornalisti siano prosciolti per aver provato i fatti. D'altra parte è dimostrato chi sia Carlo Del Re. Egli si è messo fuori il consorzio umano quando ha tradito i suoi stessi compagni non perché spinto da un ideale politico, ma soltanto per soddisfare un desiderio di lucro. Non bisogna dimenticare che Carlo Del Re si mise successivamente al servizio dei tedeschi. Egli è impastato di male: cosa .volete da lui? ». Ancora più breve l'intervento dei difensori, sostanzialmente hanno tutti rinunciato alla parola. Hanno affidato solo all'avv. Comandini il compito di riassumere in una frase il loro pensiero: < Noi varcheremmo I limiti dell'umanità se infierissimo contro Carlo Del Re. Ma costui ha il dovere di vivere nell'ombra. Se però egli pretende di vestire la toga tutti noi abbiamo il diritto di rigettarlo nell'ombra e di ricordargli che su di lui gravano il san l-lgue di Umberto Ceva, uccisosi in carcere in seguito alle sue delazioni, e le sofferenze degli altri ». Venti minuti dopo il Tribunale annunciava che i giornalisti imputati erano assolti e Carlo Del Re era condannato a pagare le spese del giudizio. g_ g_

Luoghi citati: Milano, Roma