Scoppia un "boiler, dal parrucchiere una giovane pettinatrice è ustionata
Scoppia un "boiler, dal parrucchiere una giovane pettinatrice è ustionata Una grave disgrazia in un negozio di via Genova Scoppia un "boiler, dal parrucchiere una giovane pettinatrice è ustionata Nel moderno salone otto clienti si trovavano sotto i caschi - La sedicenne si reca nello stanzino per accendere il gas - L'improvvisa esplosione - La ragazza ferita alla faccia e alle mani - Alcune pareti sfondate Nel pomeriggio di ieri un grave, drammatico incidente è accaduto in un negozio di parrucchiere per signora: è scoppiato un « boiler » a gas e una giovanissima pettinatrice è rimasta profondamente ustionata ed è Etata trasportata d'urgenza all'ospedale. Il negozio, che porta come insegna il nome di « Franco », si trova in un nuovo palazzo di via Genova 205 ed è di proprietà del signor Mizi Siviero di 28 anni, che abita nello stesso stabile: si tratta di un ampio salone modernamente attrezzato, con otto scomparti e un retro di notevoli dimensioni. Ieri verso le 17 11 salone era In piena attività: tutti gli otto scomparti erano occupati da altrettante signore e signorine sotto il « casco ».° Il direttore, signor Siviero, andava da una all'altra per controllare l'esattezza delle acconciature: le pettinatrici e la « manicure » erano affaccendatisslme. Ad un certo momento il signor Siviero chiamava un'apprendista, la sedicenne Silvana Tognini, abitante in via Bernardino Gal'leri 26, e le diceva: — Va' subito ad accendere il « boiler »!... — Con che cosa l'accendo? Non ho fiammiferi. — Tieni — esclamava il signor Siviero e le consegnava 11 suo accenditore. La ragazza passava nel retro e si recava nella « toilette » dove, appeso al muro, era sistemato il « boiler ». L'apparecchio distava dal plano del pavimento 1,70 o 1,75: la Tognini, di statura un. po' piccola, s'alzava sulle punte dei piedi e accostando l'accenditore alla base del « boiler » e cioè ai becchi del gas lo faceva scattare. Come brillava la fiammella, avveniva il finimondo: s'udiva uno scoppio violentissimo e la fiammella si trasformava fulmineamente e paurosamente in una lunga fiamma. La ragazza, terrorizzata, gettava un urlo e faceva per scansarsi: ma non ci riusciva. Il fuoco la investiva hi pieno, alle mani e alla faccia. Gridando disperatamente «Aiuto! Aiuto! Muoio! » si precipitava nel negozio. Qui, intanto, l'esplosione aveva destato un indescrivibile panico: 1 muri avevano tremato come percossi da un fremito di terremoto; le signore s'erano alzate dalle poltrone, sconcertate, pallide: la comparsa della Tognini con gli abiti in fiamme aumentava ancora il terrore e la confusione. Per fortuna il Siviero e le sue aiutanti, passato il primo attimo di smarrimento, non perdevano 10 testa: si avventavano sulla Tognini, che come impazzita, senza più controllo dei propri gesti, stava lanciandosi fuori in strada, e spegnevano il fuoco che stava rodendole le carni con asciugamani e getti d'acquo. Cinque minuti più tardi la ragazza, accolta a bordo da un'automobile di passaggio, venivo trasportata a tutta velocità all'ospedale delle MoIinette: I sanitari del pronto soccorso le prodigavano le prime cure, riscontrandole ustioni di primo, secondo e terzo grado alle mani e di primo e secondo srado al viso; e ne ordinavano l'immediato ricovero in osservazione. Davanti al negozio, nel frattempo, si era radunata una piccola folla. Accorrevano i pompieri del distaccamento del Lingotto, i quali provvedevano a domare l'incendio che s'era sviluppato nel retro. I donni apparivano piuttosto rilevanti: praticamente erano crollati i muri della « toilette » : in un angolo giaceva 11 « boiler » sventrato e accartocciato, m mezzo ai detriti. Ignote, per ora, le cause del sinistro. Oggi i tecnici della società effettueranno un attento sopraluogo. Un'inchiesta è stata aperta anche dal commissariato Barriera Nizza. — Alle 14,15 di ieri il lavoro procedeva normalmente nello stabilimento di juta della ditta « Antonio Rebisso e compagni », a Foglizzo, in via Roma 2. D'improvviso un urlo lacerante risuonava nel reparto cordatura. Una delle operale, la ventunenne Giovanna Marcelletti, era stata afferrata dagli ingranaggi della macchina per un lembo del grembiule: nel tentativo di liberarsi la donna aveva finito col mettere la mano sinistra sotto gli affilati denti d'acciaio della cardatrice. La mano era rimasta, nel giro di pochi secondi, orrendamente stritolata. Alle sue invocazioni accorreva una vicina compagna di lavoro che, con presenza di spirito, bloccava 11 motore della macchina: con cautela si liberava lo Marcelletti, ormai svenuta, dalla morsa. Il sangue sgorgava dalla mano ridotta ad una cosa informe. Lo stesso titolare dello stabilimento la caricava In macchina e la conduceva a Torino, all'ospedale San Vito. Purtroppo i sanitari non potevano fare altro che amputare l'arto all'altezza del polso. La Marcelletti è sposata ed è madre di due bambini in tenera età. — L'operaio Battista Rablno, di 55 anni, dimorante in via Vuldengo 3, è deceduto alle 10 di ieri all'Astanteria Martini. Il 24 gennaio, attraversando corso Vercelli all'altezza di corso Semplone, era stato investito da una « 600 » guidata dall'impiegato Massimo Costa, di 25 anni, domiciliato in corso Rosselli 33. Nell'Incidente il Rablno aveva riportato la frattura della base cranica. Ha cessato di vivere dopo 20 giorni di agonia. ' La pettinatrice ferita. Silvana Tognini con un'amica in ospedale ■IMIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIllItllllHItllllllllllllllllllllllllllllllllllllllllllllllllllllllllllllllMII
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