Le squadre di Coppi e Defilippis in pieno allenamento sulla Riviera di Vittorio Varale

Le squadre di Coppi e Defilippis in pieno allenamento sulla Riviera CRONACHE DELLO SPORT Alla vigilia della ripresa stagionale del ciclismo su strada Le squadre di Coppi e Defilippis in pieno allenamento sulla Riviera Il maltempo ha precluso ieri le uscite dei corridori - La pattuglia belga di Van Loy concentrata a Yarazze - Anche i francesi, con Louison Bobet si preparano sulla Costa Azzurra • Discreto il grado generale di preparazione - Tutti i migliori parteciperanno alle prove della "Settimana sarda,, (Dal nostro inviato speciale) Dalla Riviera, 12 febbraio. Per instabile che sia, il tempo non rallenta il ritmo degli allenamenti dei ciclisti qui convenuti in vista della imminente ripresa delle corse. Se stamattina la pioggia, imperversante su tutto l'arco della Riviera, li ha tenuti a letto più tardi del consueto obbligandoli a una giornata di forzato riposo per qualcuno interrotta soltanto da una bey nefica sudata sul home trainer, ancora fino a ieri essi avevano coscienziosamente < lavorato », con tutte le buone intenzioni di riguadagnare domani il tempo perduto. La squadra di Defilippis — che finalmente si è completata con l'arrivo di Conterno, del direttore sportivo della < cosa » Aguggini e del massaggiatore Pinella — dagli 8090 km. della settimana scorsa ieri è arrivata a co7npiernc 120; ed altrettanto avrebbe fatto oggi, portandosi fino alla frontiera, se non si fossero aperte le cateratte del cielo. Sempre attivi Astrua, Monti e oompagni che hanno la loro residenza a Loano, mentre a Varazze c'è stata una specie di cambio della guardia con Varruvo di cinque belgi della squadra internazionale del caffè, capeggiata da Van Loy, 9 la partenza della < CarpanoGoppi > che si è trasferita a Laigueglia, più vicina al suo oondoitiero. In quanto a Coppi, anch'cgli ha cominciato bene la settimana, attenendosi al piano di intensa preparazione per presentarsi alla Milano-Sanremo già al massimo delle sue con dizioni. Domenica, appena ultimata la riunione al Palasport alla quale aveva preso parte, égli è ripartito da Milano in automobile, si è fermato a Novi il tempo per cenare, c poi wa verso Alassio, dove è giunto a mezzanotte. Alle 9 di ieri era già in bicicletta, per la quotidiana razione di 110 km. Stamattina aveva in programma di percorrerne altrettanti, ma la pioqgia glielo ha impedito. « Pazienza — «li ha risposto quando l'ho chiamato al telefono. — Oggi riposo, giuocando col mio bambino. Mi hanno invitato a partecipare giovedì alla corsa dei gentlemen che st svolgerà a Salò, ma non ho ancora preso una decisione. Dipenderà se domani potrò fare un lungo allenamento. Se sì ci vado, altrimenti resto qui. Debbo fare molti chilometri, e non voglio sprecar tempo >. Non diversamente, immagino si deve pensare negli altri quartieri di allenamento della Gardesana, in Sardegna, ad Amalfi e anche sulla Costa Azzurra e sul litorali, della Provenza dove si sono dati convegno i corridori francesi, a cominciare dai fratelli Bobet, Geminiani, Anquetil ecc. Secondo la tradizione, i belgi sono rimasti fedeli alle strade umide, ed al clima brumoso di casa, saìvo la pattuglia di Van Loy già detta, e De Bruyne che è andato nuovamente a ficcarsi dalle parti dei Pirenei asserendo che anche laggiù ci si può mettere < in forma >. Può darsi abbia ragione, basta ricordare il doppio successo da lui conseguito nel marzo dell'anno scorso, quando nello spazio di una settimana vinse la Parigi-Nizza e la Milano-Sanremo. Così, sotto latitudini diverse, in diversi paesi, seguendo diversi metodi di preparazione, la grande massa dei corridori si accinge ad affrontare le prime gare che li vedranno in lizza spinti dal triplice desiderio di guadagnare premi e soddisfazioni, nel contempo rispondendo alla fiducia degli industriali dei quali, attraverso le corse, sono gli agenti pubblicifari. I fabbricanti di biciclette e i dirigenti dei gruppi sportivi stanziano fior di milioni, concedendo stipendi che ai corridori d'oltre alpe fanno spalancare gli occhi un po' per la sorpresa e il resto per l'invidia: giusto che pretendano di ricavarne per i soldi che spendono. Ecco perché la stagione delle corse si annunzia sotto auspici -di fiera combattività, e con un programma così carico già all'inizio da far domandare se t corridori potranno davvero da un capo all'altro di essa mantenersi in buona forma, oppure a metà stagione si troveranno in surmenage votati a far brutte figure di fronte agli avversari più prudenti, o meno ingordi di contratti, di percentuali, di chilometri. Per la precisione, il lever de ridenti della stagione è già avvenuto ier l'altro, dalle parti di St.-Raphaèl e con la partecipazione dei < cannoni », che però sono stati battuti. A metà dei sessanta gin del percorso, il nizzardo Ellena e il più giovane dei Bobet rimanevano soli, terminando nell'ordine, con un minuto dr vantaggio su Caput, Bauvui, « Louison », Bernard Oauthicr e altri. Il primo scontro franco-italiano avverrà probabilmente sabato della settimana ventura a Monaco, sui 42 chilometri di un Circuito da ripetere quattro volte. Vi parteciperà qualcuno degli italiani rimasti fuori dal « carrozzone » della Settimana sarda, Defilippis fra essi, ma più sicuramente il mucchio dei francesi ora in allenamento da quelle parti, con alla testa fratelli Bobet (tutta gente, del resto, compreso il torinese e i fidi Conterno, Giudici e Buratti, che il sabato successivo, 2 marzo, si rltroueronno nel.'a piti impegnativa Genova-Nizza il cui finale scalerà la Tourbie). Ma l'avvenimento che richiama la maggiore curiosità è quello che col nome di Settimana sarda da anni ha ormai preso un importante e invidiabile posto nel ciclismo internazionale. A parte le corse per dilettanti con la presenza degli < azzurrabili » già sul posto agli ordini del commissario tecnico Proietti, i capisaldi della Settimana sono t circuiti per professionisti che si svolgeranno a partire dalla domenica 'SI, febbraio a Cagliari, e successivamente il giovedì a Nuoro e il venerdì a Sassari, per concludersi, la domenica 3 marzo, con la Sassari-Cagliari di 225 chilometri. Evidentemente gli organizzatori dispongono di poderosi mezzi finanziari, se oltre al Coppi (che entrerà in scena il giovedì, reduce da una riunione a Parigi) per i vari circuiti cittadini essi si sono assicurati la presenza d'una trentina di corridori di vari Paesi (fra i quali Koblet, Graf, De Bruyne, Van Loy, Baldini, Monti, Nencim, Minardi, Afaule, , eccetera, che saliranno nientemeno che a sessantotto per la Sassari-Cagliari, suddivisi in tredici squadre. Come numero, e specialmente come notorietà dei partecipanti, si deve riconoscere trattarsi senz'altro di un avvenimento di notevole rilievo, pur facendo ogni riserva sulla < forma » ancora precaria di gran parte dei concorrenti, epperciò sulla reale portata del suo significato tecnico. Ancora l'anno scorso si vide che vi dominarono due corridori: Fabbri e Pintarelli, che nel resto della stagione non combinarono più nulla di buono. Ma si sa che la riuscita degli avvenimenti del genere dipende soprattutto dalla popolarità di chi vi partecipa. Poiché vi sarà Coppi, mi sembra di aver detto abbastanza (almeno per oggi). Vittorio Varale Fausto Coppi e Nino Defilippis in una sosta dell'allenamento