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IETRO LO SC IETRO LO SC Agenda ' cìnquantasei. Dalla tendenza delle «sudocumentari - Le nozze ,Da più di un mese, con l'anno nuovo, i vecchi calendari sono stati sostituiti da altri ancora freschi e sgargianti; e delle vecchie rimane un'agenda, quella cinematografica, che ci fa rivedere l'annata del 'cinquantasei in una prima prospettiva un po' calma. Che cosa ci ha portato, e che cosa ha portato via con sé? Una tendenza si riconferma: quella delle cosiddette < superproduzioni >. Si « investe > cioè in un film una somma sempre più cospicua, le punte di miliardi di lire si fanno sempre più frequenti, dalla ricca America alla non ricca Italia. Ciò determina una oculata levigatezza nel grande e grosso < prodotto >■ una levigatezza che è un più o meno garbato eufemismo di ciò che è standard. convenzionale; capace di placere, o di non dispiacere, ai pubblici più diversi. Al quali fornire così una media delle medie, un presunto collaudatissimo minimo comun denominatore. Perché l'aumento del costi deve per forza di cose rivalersi su di un mercato sempre più vasto; guai se a quelle «super-produzioni» venissero a mancare gli apporti delle più diverse valute. E la ricerca di tale standard induce anche a intese con elementi di nazionalità diversissime, con inevitabili reciproci compromessi, per origini, formazioni, gusti, sensibilità. Tutto ciò non è certo lieto per chi ricerchi In un film espressioni anche modeste ma genuine; e veniamo allora ai singoli consuntivi. Hollywood ha su per giù seguito quanto si è detto, tallonata dalla tv; la Francia, invece, sia pure in minore, ha dato segni di vitalità con Robert Bresson (Un condatmné à mort s'est échappé), Christian-Jaque (Si tous les gars du monde.) » soprattutto con Albert Lamorisse (Le ballon rouge), accanto alle affermazioni di Clouzot (Le mystère Picasso) e di Cousteau (Le monde du silence). Giappone e Messico hanno un po' segnato il passo, l'Inghilterra ci ha dato qualche amabile commediola di casa e 11 Riccardo III di Olivier. Il cinema tedesco è ancora alla ricerca di un suo tono, le sue affermazioni più notevoli sono state quelle di due attori, Maria Schell e Curd Jurgens. Dalla Scandinavia poco, dagli altri Paesi idem. In questo panorama complessivamente non troppo confortante si inserisce infine il nostro cinema, da tempo in una crisi fin troppo risaputa nelle sue causali e nei suoi elementi. Laboriosamente varata la nuova legge, questa, coir: . non poteva, e come invece parecchi speravi'no, non si è certo "rivelata una panacea. La nostra crisi ha infatti troppe radici, che si insinuano nei più diversi terreni; ed è soprattutto una crisi di inflazione di costi e di stanchezza. Mentre i nostri maggiori registi (dà Visconti a Castellani) sono ora di nuovo al lavoro, va ricordato Il tetto di De Sica con II ferroviere di Germi; e vanno ricordati alcuni giovani (dal Bolognini al Risi e al Maaelli) che dovrebbero costituire una parte delle « riserve » di domani. Il caso Guerra e pace sta a sé; e rientra nelle c super-produzioni » di cui si diceva. * * Dal 2 all'll maggio si terrà a Roma la III Rassegna In¬ perproduzioni» alle afferm d'oro della Cines - Un'elez ternazionale di Cinematografia Specializzata (sezioni: agricoltura, geografia, medicina e chirurgia, previdenza sociale, scienze tiaturali fisiche e matematiche, turismo ' sport e folclore, ricerche scientifiche e industriali; ogni sezione si articolerà in .due categorie: film per tecnici, e film divulgativi). — Dopo i vari Pane amore, sarebbe ora in preparazione anche un Pane, amore e cha . cha cha, naturalmente con Abbe Lane. — Goffredo D'Andrea e Renzo Russo saranno gli autori di un ampio documentario, il cui titolo si presenta da sé, Venezuela, operatore. Del Frate; Craveri e Gras, dopo L'impero del sole dedicato al Perù, starebbero delineando un vasto documentario dedicato ad alcuni aspetti della vita e del folclore italiani, con un particolare rilievo a determinati episodi e ambienti. — Il nuovo film di Pietro Germi sarà Tabù, una vicenda passionale in un ambiente operaio. — Di Casino de Paris, una coproduzione italo-francese, sarà regista André Hunebelle e saranno interpreti Vittorio De Sica, Caterina Valente e Gilbert Bécaud. * * Ricorrendo il suo primo cinquantennio di attività, la Clnes ha pubblicato un volumetto nel quale è delineato, di scorcio, mezzo secolo di cinematografia italiana. Fu nel 1906 che Piloteo Alberini e Dante Santoni fondarono la Casa di produzione con cinquecentomila lire di capitale; e il ritmo del nuovi film fu per alcuni anni incessante. Fin dall'inizio lo stabilimento <di manifattura cinematografica > aveva reparti suoi di sviluppo e stampa della pellicola, reparti che più tardi si staccarono dando vita a un'industria autonoma. Da principio ciascun film, data la sua brevità, esigeva in media una settimana di lavorazione; la produzione era intensa, consumava quindi soggetti su soggetti, tratti un po' d'ogni dove, dalla cronaca e dalla mitologia, dalla letteratura e dal teatro. Fra il 1807 e 11 1911 la più prospera delle fortune non viene mal meno, registi e attori si affermano, da un Giovanni dalle bande nere (1910) di Caserlni con Amleto Novelli alla serie delle « comiche > con Tontollni, da una Rosa di Tebe (1912) con Francesca Bertini a una Maria di Magdala (1914) con Diana Karenne. Poi la lunga crisi del dopoguerra, e infine la < ripresa > dovuta a Stefano Pittaluga con 1 primi film sonori italiani, e con le firme di Blasetti e di Camerini che si impongono. Nella notte del 26 settembre 1936 un furioso incendio distrugge gli stabilimenti di via Vejo. La Cines continuerà come produzione, ma non avrà più studi in proprio; dalle sue ceneri dovrà sorgere, due anni dopo, il vasto complesso di Cinecittà, al quale si affiancheranno le nuove sedi del Centro Sperimentale e dell'Istituto Luce. * * Per Giovanna d'Arco Otto Preminger ha scelto come protagonista una giovanissima sconosciuta, Joan Seberg. — A Bruxelles, nel 1958, ti avrà una < Esposizione Mondiale », barante la quale sarà proclamato, tra l'altro, anele il miglior film dagli itiizi del etnema in poi. Una... elezione molto diffici¬ azioni del cinema francese ione assai difficile - Censu le. — Nel 1956 i capitali investiti nella produzione cinematografica francese sono aumentati di cinque miliardi e mezzo nei confronti dell'anno precedente. — Il sindacato degli attori americani sta compiendo una energica azione perché diminuisca il numero dei film girati all'estero dalle Case di Hollywood. —. Peter Lorre, uno dei più noti . < criminali > dello schermo, leggiadramente canterà in Silk Stocking's (* Calze di seta*), al fianco di Fred Astaire, Cyd Charisse e Janis Palge. — Alberto Cavalcanti, dopo ventidue anni di attività in Brasile, tornerà agli studi parigini per inscenarvi il suo nuovo film, Les deux testaments, la vicenda di una falsa reincarnazione. — Anche I dieci comandamenti di De Mille hanno suscitato opposizioni di carattere religioso; il reverendo James Pike, decano della cattedrale di St. John di New York, ha affermato che « U film biblico di De Mille è più sexy del film Baby Doli di Kazan », già colpito da numerose censure. * * Candore — Brigitte Bardot è l'ultima < scoperta > del cinema francese; anche perché, di fronte all'obiettivo, non eBita a scoprire al massimo il suo acerbo corpo quasi ancora adolescente. Insomma, una fisica maggiorata in minore. Naturalmente non le si deve chiedere di più di quanto possa dare (il suo ultimo film è Miss Spogliarello) ; e la sua fama è ormai tale che la si cita con le iniziali soltanto, BB. Recentemente, alla tv parigina, si intervistava l'arzilla BB; e le si chiedeva, molto gravemente: «Vi preparate a lungo sul copione, prima di UMII,IlllillMlltllllill!llllll1IIIIMIM1ll!IllIIIIMl: e alla nostra crisi • Altri re e rimbrotti a De Mille recarvi In st dio? Leggete sempre accuratamente 1 testi del vostri fllm?>. Risposta, con una risatina: < Qualche volta, quando sono divertenti >. m. g. La Gardner e Walter Chiari si sono incontri a Nizza a y , è a o . e ù ; e v e i (Nostro servizio particolare) Nizza, 6 febbraio. (r.) - Nelle prime ore di stallane, quando il cielo era ancora scuro, una lussuosa < Cadillac » bianca si è fermata davanti al portone del «Negresco » sulla « Promenude des Anglala»; ne è discesa Ava Gardner, che aveva prenotato un appartamento e vi si è subito ritirata; poco dopo veniva a raggiungerla Walter Chiari, proveniente i'a Genova, che ha trascorso con lei tutta la giornata. Verso le 18 la coppia si è recata al ristorante per un piccolo spuntino, poi Ava e Walter sono rapidamente saliti a bordo della < Cadillac » pilotata dall'attrice, dirigendosi all'aeroporto; Walter Chiari ha preso l'aereo diretto a Roma ed Ava è tornata in albergo, disdicendo l'appartamento per stasera, poiché ha precisato, sarebbe ripartita In macchina alla volta di Roma. Interrogata all'aeroporto se non vi fosse culla dì vero nella voce circa un suo fidanzamento con l'attore tedesco Jurgens, Ava ridendo ha risposto che non l'ha mai neppure conosciuto; le è stato chiesto allora se sposerà Walter Chiari, ma anche a questa indiscrezione la bella Ava ha risposto di non aver potuto ancora prendere nessuna decisione, poiché il suo divorzio non è stato ancora pronunciato. :riIMIitlllllllllllMHIII1 IIIIIIMI i 1111111111111