Una donna aggredita da due giovani e rapinata alla lerntata dell'autobus

Una donna aggredita da due giovani e rapinata alla lerntata dell'autobus Ieri sera alle 21,30 in corso Galileo Ferraris all'angolo con via Magenta Una donna aggredita da due giovani e rapinata alla lerntata dell'autobus / due le strappano la borsetta e fuggono • La vittima va in Questura per la denuncia • Intanto in via Volta un agente vede due individui che corrono, li insegue e li ferma con la pistola spianata: sono gli aggressori a Ieri sera alle 23, due ragazzi di 17 anni sono stati rinchiusi nel carcere dei minorenni. Poco prima avevano rapinato della borsetta una signora, ed erano stati catturati dopo un emozionante inseguimento. La signora Silvia Laudi in Se mimmi i immillili imiiiiiiimu e o e e n o e i d o o a 9 i a ; 5 gre, di 45 anni e domiciliata in corso Rosselli 50, verso le 21,30 era alla fermata tranviaria di corso Galileo Ferraris angolo via Magenta, in attesa di un pullman della linea A. La zona era avvolta in una nebbia non fitta, ma ohe attenuava la visibilità. Radi 1 pedoni; solo qualche macchina passava ad intervalli nel centro dei corso. La signora stava aspettando 11 pullman da una decina di minuti, quando vide sbucare dalla foschia due giovani che non dimostravano più di sedici-diciassette anni. Si fermarono accanto a lei, come se anch'essi dovessero prendere il pullman. Quasi subito uno manifestò il proprio disappunto: c A quest'ora,, gli autobus servono solo per chi non ha fretta. Ne passa uno ogni mezz'ora! » disse, rivolgendosi alla donna. Quest'ultima fece un cenno con la testa, per espi-imere la stessa opinione. L'ai, tro giovane, frattanto, era andato a piazzarsi accanto alla signora: improvvisamente le afferrrò la borsetta, appesa al braccio, diede uno strattone e riuscì a strappare il ctaghietto. Poi si diede ai-la fuga,' seguito dal compagno. Attra-< versarono il corso Galileo Ferraris, Imboccarono via Magenta e proseguirono la corsa in direzione di Porta Nuova. La vittima, dopo un attimo di smarrimento, si mise ad Invocare aiuto. Accorse qualche passante, ma era ormai troppo tardi per inseguire i due rapinatori, ohe avevano fatto perdere le loro tracce. Alla signora Laudi non rimase che recarsi al commissariato di San Secondo per denunciare l'aggressione. Dal commissariato telefonarono alla Questura centrale, pochi minuti dopo era sul posto il dott. Valerio della Mobile. La signora non era In grado di fornire i connotati del due giovani, perché c'era la nebbia e perché non si era curata di guardarli bene in faccia. Le era sembrato che fossero due ragazzi di buona famiglia, a giudicare dall'abbigliamento e dal modo di fare. L'identificazione e l'arresto degli autori del « colpo » avvennero per caso, e In modo romanzesco. Como abbiamo detto, 1 due si erano messi a correre a perdifiato verso Porta Nuova. Da via Magenta avevano svoltato a sinistra al primo Incrocio, sbucando in corso Vittorio e infilando poi via Melchiorre Gioia, Qui, all'angolo di via San Quintino, era di fazione l'agente De Lucia, della Squadra Mobile. Vedendo 1 due ragazzi passargli davanti trafela¬ Il ; è 11? 11i 11111111 : ; 11 j 1111111»1111111111 r 1111111111111111i11< i j i ti, come se qualcuno li Inseguisse, si insospettì. Si lanciò sullo loro orme, gridando loro di fermarsi. I due, invece di ubbidire, accelerarono la corsa, Ebbe inizio, da quel momento, una scena cinematografica. I fuggiaschi svoltavano ad ogni crocicchio, con la speranza d; trarre in inganno l'agente. Ma quest'ultimo, benché meno giovane e poco allenato al podiamo, guadagnava terreno: 1 due ragazzi erano ormai allo stremo, II sorreggeva soltanto la forza della disperazione. In via Volta, tra via San Quintino e corso Matteotti, l'agente grida per Intimorirli : « Fermatevi o sparo ! ». I fuggitivi hanno un attimo dt esitazione, rallentano. Quanto basta al De Lucia per agguantarne uno e allungare un piede verso le gambe dell'altro, ohe perde l'equilibrio e ruzzola a terra: di sotto al cappotto gli cade la borsetta della signora Laudi. L'agente trascina 1 due In un bar, prega il proprietario di telefonare alla Celere. Poco dopo, gli arrestati sono al commissariato di S. Secondo. I due ragazzi — Bruno Romagnoli e Alfredo Ghibellini, entrambi diciassettenni, uno occupato come commesso in un negozio di via Carlo Alberto, l'altro meccanico, ma senza lavoro — non possono negare: sono stati acciuffati col bottino (che non 11 avrebbe compensati del rischio, anche se l'avessero fatta franca: la borsetta conteneva solo 1460 lire, oltre al documenti e alle chiavi di casa). Vengono tradotti in Questura, dove il t funzionarlo di notturne » dott. Isaia compila il ver¬ bale prima di farli trasferire «1 carcere minorile. I due giovani hanno dichiarato di aver compiuto l'aggressione perché erano a corto di soldi: dovevano pagare un debito di 12 mila lire contratto in un bar di via S. Francesco da Paola giocando al billardino elettrico. A tentare un < colpo », non importa ai danni di chi, si decisero ieri sera alle 21, quando, trovatisi a Porte Nuova per andare al cine, si accorsero che non avevano il denaro per acquistare 1 due biglietti. La signora Silvia Laudi Segre accompagnata dal marito

Persone citate: Alfredo Ghibellini, Bruno Romagnoli, De Lucia, Laudi, Silvia Laudi, Silvia Laudi Segre

Luoghi citati: Como