Scene di panico a Cremona per l'incendio d'un cinematografo
Scene di panico a Cremona per l'incendio d'un cinematografo Scene di panico a Cremona per l'incendio d'un cinematografo le riamine hanno minacciato un edificio attiguo - Venti milioni di dama Un ferito - Arrestata una borseggiatrice che ha approfittato della calca Cremona, 2 febbraio. Per l'imprudenza di uno spettatore un incendio si è sviluppato nel cinematografo ENIC di Cremona, ch'è il più vasto della città. Per fortuna il sinistro sì è sviluppato dopo l'ultimo spettacolo, a sala ormai vuota. Dai primi accertamenti, i danni si aggirano sui 20 milioni. Il fuoco è divampato sotto il palcoscenico, nella piccola platea dell'orchestra, per un mozzicone di sigaretta gettatovi ancora acceso. Le fiamme, favorite nel dilagare dal materiale in legno del proscenio, hanno completamente distrutto lo schermo e l'impianto sonoro di diffusione. L'ondata di calore ha quindi provocato la caduta degli intonachi della sala e dell'atrio del locale. Dell'incendio si sono accorte alcune guardie notturne che ne hanno immediatamente data segnalazione ai vigili del fuoco. L'urlo delle sirene provocava un gran panico seguito, da un fuggi-fuggi generale, nel palazzo dove il cinema ha sede. Il direttore del locale, il signor Dario Garbagna, che dormiva in una stanza attigua al palcoscenico, è stato svegliato solo dal crepitare delle fiamme. Nel tentativo di porsi in salvo si è prodotto ustioni agli arti inferiori ed è stato ricoverato all'ospedale. Per tutta la giornata i vigili del fuoco hanno rimosso le maojrie. Si prevede che il locale dovrà rimanere chiuso per circa un mese. Approfittando della folla di curiosi che si era ammassata dinanzi al cinema, una borseggiatrice ha alleggerito del portafoglio quattro donne. Ma è stata scoperta ed arrestata. Si tratta della trentaseienne Lina Colla, residente a Piacenza. Per esalazioni venefiche Scorge attraverso la vetrina tre persone che stan morendo Milano, 2 febbraio. Due ragazzi e un uomo sono stati salvati stamane per puro miracolo da un medico. Poco prima delle 10 il dottor Augusto Gobbi, mentre 3tava recandosi al proprio ambulato-io della Clinica del lavoro in via San Barnaba, giunto all'altezza di via Cadore, scorgeva nell'interno di un negozio di tintoria alcune persone che face¬ vano gesti concitati, barcollando: intuito che stava accadendo qualcosa di grave, egli faceva per aprire la porta di vetro del negozio, ma questa era chiusa dall'interno; fortunatamente una delle tre persone che si trovavano nell'interno, e che apparivano in preda a grave malessere, riusciva ad apri re l'uscio. Il dott. Gobbi, precipitatosi nell'interno, vedeva due ragazzi che si contorcevano a terra e un uomo che emetteva parole sconnesse: 11 sanitario chiamava aiuto e 1 disgraziati venivano trasportati con un'autolettiga alla Clinica del lavoro. Si tratta di Rosario Martino ed Enzo Milli, entrambi di 15 anni, e di Giulio Gargano di 40 anni: tutti presentavano forti sintomi di avvelenamento da trielìna, e solo il pronto intervento del dottor Gobbi permetteva ai tre di "sfuggire alla morte. Le condizioni del Martino destano tuttavia ancora notevoli preoccupazioni. Dall'inchiesta è risultato che 1 tre si erano accanti a travasare della trielìna contenuta in alcuni recipienti, e le esalazioni del liquido li avevano storditi senza che se ne accorgessero in tempo.
Persone citate: Enzo Milli, Giulio Gargano, Lina Colla, Rosario Martino
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