Il bilancio economico dell'URSS rivela alcuni insuccessi nel 1956

Il bilancio economico dell'URSS rivela alcuni insuccessi nel 1956 Nonostante il quadro ottimìstico presentato dal Governo Il bilancio economico dell'URSS rivela alcuni insuccessi nel 1956 Il reddito nazionale è aumentato del 12 per cento mentre i salari sono saliti solo del 3 per cento - Critiche alle industrie la cui produzione è rimasta al disotto del previsto - Diminuita la richiesta dei beni di consumo (Dal • nostro corrispondente) Mosca, 30 gennaio. Il rapporto del governo sovietico trasmesso stasera sullo sviluppo economico del Paese rivela abbastanza chiaramente le crescenti difficoltà che l'Unione Sovietica incontra nel passare dal'a fase d'espansione estensiva a quella della maggiore efficienza e della maggiore produttfuità del lavoro, verso cui ora appare protesa. Agli inizi l'URSS ha ottenuto i suoi progressi impiegando massicciamente risorse materiali e uomini. Ora però questo periodo tende a terminare. A^che un Paese vasto come l'hRSS non può disporre illimitatamente dì risorse materiali ed umane: 1'ultenore svilupvo deve basarsi d'ora in poi sull'efficienza e sul maggior rendimento del lavoro. Il rapporto statistico del governo sovietico riguardante il compimento del piano statale per l'anno 1956 dipinge, come al solito, un quadro generalmente ottimistico, ma rivela, tuttavia, alcuni significativi insuccessi in determinati settori. Il reddito nazionale, dice la relazione, è aumentato nel '56 del 1S per cento rispetto al '55, mentre i salari sono saliti, «n media, soltanto del 3 per cento. < La produzione industriale è aumentata di circa VII per cento rispetto al '55 — continua testualmente il rapporto. — Ma alcuni settori industriali hanno sofferto gravi deficienze, e tra essi i ministeri dell'industria carbonifera, della metallurgia ferrosa e dei materiali edilizi, che non hanno raggiunto nella produzione le quote prefissate ». Nell'agricoltura vengono indicati grandi successi: il raccolto dei cereali è stato nel '56 il più elevato nella storia dell'URSS, essendo aumentato del 20 per cento rispetto all'anno precedente; ma nello stesso tempo si nota che il piano totale degli investimenti è rimasto indietro del fi per cento. <Nel campo dei beni di consumo — dice ancora la relazione — si è avuto un incremento del 9 per cento, ma la richiesta di tali prodotti non è stata tuttavia pienamente soddisfatta ». Mentre i successi nel campo agricolo avranno effetti benefici nell'economia alimentare, l'inadempienza-del piano degli investimenti si 'ara sentire nella produzione industriale dell'anno in corso e degli anni successivi. Il rapporto statistico, se esaminato attentamente, induce a considerare che il problema della efficienza e della riduzione dei costi costituisce il più serio ostacolo agli ulteriori progressi. Se ne ha una conferma nelle critiche rivolte alle industrie che non sono riuscite ad abbassare i costi di produzione e ad aumentare la produttività del lavoro nelle misure previste dal piano. Questi difetti si faranno setitire sempre più acutamente col tempo ed ostacoleranno il progetto dei dirigenti sovietici di superare < entro un breve periodo storico la capacità produttiva dei Paesi occidentali. Dalla morte di Stalin il Cremlino ha diretto i suoi sforzi ri fine di mutare il metodo ti adi zionale dello sviluppo economico russo: quello cioè di gettare enormi quantità di materiali e di «omini nelle nuove industrie e nelle fattorie agricole senza badare a sprechi e a costi. Ciò non è più possibile perché le braccia e i materiali cominciano a scarseggiare e perché questo sistema, a lungo andare, non può tener testa con speranze di successo a quello più razionale ed efficiente dell'Occidente. Negli ultimi tempi gli sfor zi del Cremlino per superare il torpore che si manifesta nell'economia sovietica a causa del pesante apparecchio buro cratico e della mancanza del la concorrenza, sono risultati sempre più evidenti. Molti osservatori occidentali ritengono che il corrente piano quinquennale costituisce una prò va cruciale per l'URSS in questa fase di passaggio dall'espansione estensiva a quella intensiva. Alfredo Todisco II viaggio di Tito negli S.U. ancora possibile per Belgrado Belgrado, 30 gennaio. Un portavoce ufficiale jugoslavo ha dichiarato oggi che la progettata visita del presidente Tito negli Stati Uniti è tutto ra oggetto di studio da parte del governo di Belgrado; il funzionario ha aggiunto che deve ritenersi per lo meno « esagerato » l'interpretare un articolo apparso stamane sull'organo ufficiale del partito comunista «Borba» come un definitivo annullamento della visita. L'articolo sosteneva che negli Stati Uniti esiste una vasta corrente ostile alla Jugoslavia e giungeva alla conclusione che, per tale motivo, la visita di Tito a Washington sarebbe priva di qualsiasi significato. La precisazione governativa rivela che Tito desidera tuttora di essere invitato da Eisenhower. Le notizie ufficiose sulle ef- fettive possibilità del viaggio continuano tuttavia ad essere contrastanti; il governo di Belgrado sembra soprattutto deluso dal fatto eh© Washington non abbia ancora formulato un invito ufficiale. Gli osservatori stranieri a Belgrado ritengono che la dichiarazione fatta oggi a Washington da Eisenhower nella consueta conferenza - stampa, con cui il Presidente ha deplorato qualsiasi atteggiamento scortese nei confrónti di un visitatore ufficiale degli Stati Uniti, dovrebbe essere bene accolta nei circoli direttivi jugoslavi; èssa è stata pubblicata stasera dal Borba con molto rilievo.

Persone citate: Alfredo Todisco Ii, Eisenhower, Stalin