Tre milioni di padri assenti di Massimo Conti

Tre milioni di padri assenti "OGGI AI BAMBINI SI PREFERISCONO I FRIGORIFERI Tre milioni di padri assenti I disertori del tetto coniugale - Il ministro Wurmeling si batte per la ricostituzione delle famiglie e l'incremento demografico in Germania-Lotta contro il celibato e contro i film corruttori - Anche le lavatrici automatiche hanno le loro colpe - In quanto al divorzio, egli ha dichiarato che «bisogna impedire all'uomo di buttar via la moglie vecchia per sposare la ragazza diciottenne» (Dal nostro corrispondente) Bonn, gennaio. Franz Joseph Wurmeling, ministro per la famiglia, è un personaggio molto popolare fra le donne e i tutori del buon costume. Gli scrivono da ogni parte della Germania per chiedere il suo consiglio su questioni private o sollecitarne l'intervento in difesa della inorale pubblica. Parecchie sono le donne che desiderano istruzioni per richiamare al dovere il marito ubriacone; molte altre — dubitando della fedeltà del coniuge — vorrebbero una legge speciale per impedire che uomini e ragazze lavorino assieme negli uffici. Qualche ragazza di provincia si rivolge al Ministero della Famiglia per procurarsi un marito o avere consigli sul fidanzamento. Una mattina Wurmeling trovò stilla scrivania delle fotografie ^omografiche» con uomini e donne co7npletamente spogliati, a passeggio per la spiaggia di Sylt, l'isola dei nudisti. Nella lettera di accompagnamento, il moralista che aveva scattato le istantanee col teleobiettivo pregava il ministro di metter fine a quella sconcezza. Wurmeling lavora in un appartamento di sei camere nella Koblenzerstrasse ed ha iiiiuiiinMiiiiMiiiiMiiiMiitMniiiiuMniiiHiuiiii alle dipendenze trentatré persone che rappresentano l'intero dicastero. Entrando nel suo studio, la pri?na cosa che si impone allo sguardo è un grande quadro, proprio dietro la. scrivania, raffigurante un nido colmo di u,ova. Il quadro è stato posto lì con intenti simbolici dato che ■— come i tedeschi sanno — il ministro ha il compito di rafforzare l'istituzione della famiglia, convincendo i suoi compatrioti che è necessario mettere al mondo molti bambini. Per non essere frainteso o, peggio, passare per un fautore delle campagne demografiche naziste (< Regalate un figlio al Filhrer!»^ si diceva a quei tempi), Wilrmeling ha dovuto spiegare più volte le premesse del suo programma. La sua tesi è che i bambini costituiscono il cemento dell'istituzione familiare insidiata da gravi pericoli i quali — dice il ministro — ratina diminuendo col moltiplicarsi della prole. In Germania, le famiglie senza padre sono più di tre milioni e non bastanti per spiegare la sconcertante statistica i vuoti e le conseguenze della guerra. Questi tre milioni di padri assenti sono in buona parte rappresentati dai disertori del fef- iiiiHuiiitiniiNiiHinMiiiiiiiiiiiiiiitiiiiiiiiiiiiiiii to coniugale: regolarmente divorziati (la media dei divorzi è di mezzo milione all'anno) o separati di fatto senza l'intervento della legge. E poiché il maggior numero di « diserzioni » si ha fra i coniugi senza figli o con pochi bambini, il miniatro non esita a suggerire, come rimedio a questa « piagai, un sistematico incremento della natalità. A giustificazione della -propria tesi, Wurmeling sostiene ancora che la diminuzione delle nascite riscontrata -negli ultimi anni minaccia la struttura sociale ed economica del Paese, avviato così alla decadenza. < Siamo un popolo che muore! » ha detto il ministro e la frase, pronunciata in un discorso alla radio, ha prodotto una certa impressione. Dui 1900 ad oggi, la percentuale dei giovani si è ridotta del trenta per cento, quella dei «vecchi» risulta invece raddoppiata. Gli esperti della Koblenzerstrasse calcolano che nel giro di un ventennio, oltre il quindici per cento della popolazione tedesca sarà costituito da anziani. Arrivati a questo punto, gli < individui produttivi» (bisogna escludere dalla categoria i ragazzi) non saranno più sufficienti a sodrìisfare le esigenze del Paese e non servirà come rimedio neanche l'automazione. In Germania c'è già gran penuria di braccia, mentre ' le attività economiche sono in continuo sviluppo. Per incoraggiare i tedeschi a mettere al mondo parecchi figlioli — almeno tre per famiglia — TVftrmeling è ricorso a ogni sorta di espedienti. Dopo aver chiesto al Governo abitazioni, indulgenze fiscali, assegni speciali e biglietti ferroviari a tariffa ridotta per le famiglie nume, rose, egli hu tentato di realizzare un progetto per rendere difficile la vitti agli scapoli. Secondo notizie di stampa, Wurmeling voleva che il ministro per l'edilizia facesse sospendere la costruzione di case per gl'impiegati celibi, sostenendo che alloggi moderni e confortevoli rendono facile la condizione di scapolo e costituiscono quindi attentato all'istituto del matrimonio. Ed è sua anche Videa di far chiudere le «ease pubblichi», altro incentivo alia vita dissoluta e al celibato. A un certo punto Wurmeling si accorse che per risolvere la « crisi * non bastavano né i provvedimenti a favore delle famiglie numerose né la lotta al celibato; e che era quindi necessario affrontare più vasti problemi sociali e morali, procedendo a delle riformi. Se lu prese prima di tutto con i produttori cinematografici accusandoli di avvelenare le coscienze con film <che esaltano i facili amori, l'infedeltà coniugale, il divorzio e la prostituzione ». (Un parroco assolto dall'accusa di aver disturbato la proiezione di una pellicola immorale con il lancio di < bombe puzzolenti» ricevette, dal ministro un telegramma ili congratulazioni). Contro le proteste dei produttori che si sentivano diffamati, Wurmeling affermò la necessità di urgenti rimedi, proponendo, fra l'altro, premi per i lavori che celebrassero i puri sentimenti, la famiglia e il matrimonio. Un buon film che tratti vicende d'amore, a suo avviso, dovrebbe concludersi sempre con le nozze. Altri elementi deleteri nel film d'oggi, secondo Wurmeling. sono le ville di lusso e le automobili fuori-serie. Ec¬ cessivo sarebbe anche il' numero dei frigoriferi, delle lavatrici automatiche e degli sbucciapatate che appaiono sugli schermi: la realtà di una casa modesta col solo fornello di cucina può essere, in molti casi, una pericolosa delusione per le giovani spose; senza considerare, osserva, che il miglioramento delle condizioni di vita rappresentato da quegli arnesi nuoce all'incremento demografico. L'educazione completa di un figlio, dalla culla ai diciotto anni, costa in media tre milioni di lire « e oggi ai bambini si preferiscono i frigoriferi» (il discorso contro l'outcmaeinìp domestica ha irritato il ministro per l'economia Erhard' U quale stava lanciando un piano per dare a ogni massaia, con un comodo sistema di pagamento, costosi attrezzi di cucina). Sempre in vena di riforme sociali e morali, Wilrmeling ha 'cominciato poi una campagna contro il divorzio. Il ministro sostiene che il divorzio deve diventare una avventura rischiosa da pagaci a caro prezzo e invoca leggi per frenarne l'< inflazione ». Di fronte a platee di non gioiHini signore che lo applaudirono con convinzione, egli ha precisato il suo programma in questi termini: t D'ora innanzi — ha detto — bisogna impedire all'uomo di buttar via la moglie ■ninnili niiiuniiiiiuiii iiiiiiiimniiiii vecchia per sposare la ragazza diciottenne ». Le riforme austere propugnate dal « ministro per la morale pubblica» hanno scatenato le reazioni dei partiti laici. Lo hanno accusato di intendersela con u-n certo Cardinale che a suo tempo, si dice, sollecitò la costituzione di un dicastero per la famiglia. Wurmeling ha risposto denunciando al Paese la costituzione di un « fronte delle coscienze sporche », assicurando però che « i difensori dell'immoralità non sarebbero riusciti a fargli chiudere la bocca ». Lo scandalo è scoppiato quando, in Parlamento, il ministro criticò la parità di diritti fra i due sessi sancita dalla Costituzione. Falsamente interpretata — questa fu la sua tesi — l'emancipazione femminile costituisce grave pericolo per l'autorità del padre e l'istituzioìie della famiglia, spingendo la donna verso una brutta china. Massimo Conti

Persone citate: Franz Joseph

Luoghi citati: Bonn, Germania