Il capo dei dinamitardi alto-atesini riesce ancora a sfuggire alla cattura

Il capo dei dinamitardi alto-atesini riesce ancora a sfuggire alla cattura Il capo dei dinamitardi alto-atesini riesce ancora a sfuggire alla cattura Fermati due studenti e un ragioniere che ospitavano a Bolzano gli attentatori • Lettere minatorie ai giornali italiani: "Abbiamo polvere e miccia anche per voi!,, (Nostro servizio particolare) Bolzano, 25 gennaio. (e. p.) Conclusa la prima fase dell'inchiesta che ha portato in breve tempo alla scoperta dei terroristi sud-tirolesi colpevoli di vari attentati dinamitardi nell'Alto Adige, non e ancora ultimata quella degli accertamenti. Uopo gli interrogatori effettuati nelle carceri dal Procuratore della Repubblica, covimi Dell'Antonio, è stato operato il fermo di tre persone, mentre sono sitati rilasciati duo dei dtaassette implicati nella vicenda. Uno di essi è il dott. Norbert Mumelter, laureato in legge, capo dell'ufficio legislativo della Giunta provinciale di Bolzano e presidente della associazione c Amici del paesaggio », un'organizzazione politico-culturale della Volksparcei che si propone la tutela del patrimonio artistico, culturale e paesaggistico dell'Atto Adige, iecondo i dettami impartiti dall'associazione tBergfsef» di Innsbruck, controllata dai circoli estremistici tirolesi. Nel corso delle perquisitoni effettuato noi giorni scorsi dai carabinieri nell'abitazione del dott. Mumelter i carabinieri avevano rinvenuto materiale propagandistico sotto certi aspetti compromettente ed una serie di 600 negativi fotografici riguardanti numerose località altoatesine. L'accurato spoglio dei negativi ha chiarito che non erano stato ritratte zone di interesse militare della provincia, per cui il Procuratore della Repubblica ha ordinato l'immediato rilascio dell'indiziato. L'avv. Mumelter, questa sera, net corso di una conferenza-stampa indetta nella sua abitazione, in piazza Walter, ha dichiarato di essere assolutamente estraneo all'attività terroristica, ammettendo, però,'che taluno circostanze di fatto negative potevano avere orientato sfavorevolmente le indagini dei carabinieri nei suo» riguardi. Il secondo indiziato rimesso in libertà è il vigile urbano Francesco Holler. Costui, che è risultato cugino dei tre prin ripulì responsabili — i /rateiti Giovanni, Giuseppe e Antonio Stieler — pur non avendo preso parte direttamente agli ai tentati, è risultato in un primo tempo a conoscenza delle mone dell'organizzazione segreta. Evidentemente, però, l'autorità giudiziaria non ha ritenuto che ti suo grado di responsabilità fosse tale da giustificarne l'arresto. I tre nuovi fermati sono gli studenti Carlo Berger e Giovanni Menz, e un (/tonane diplomato, il rag. Nicola Unterkofler, i quali, secondo indiscrezioni non controllate, avrebbero talvolta ospitato 1 dinamitardi nelle toro abitazioni durante le periodiche riunioni che i gruppi di Merano e Bressanone tenevano a Bolzano. Ai giornali in lingua italiana della regione sono pervenute alcune lettere anonime. In una di queste missive minatorie indirizzata all'Alto Adige era contenuta una miccia per esplosivo con il detonatore e una scritta nei seguenti termini: « Abbiamo polvere e miccia abbastanza anche per voi! Eoka sudtirolese ». Un'altra lettera minatoria è giunta all'Adige di Trento; a differenza della prima, che risulta ape dita da Bolzano, quest'ultima è stata imbucata a Parma. L'attenzione degli organi inquirenti, comunque, è particolarmente indirizzata .a scoprire i misteriosi mandanti degli attentati.

Persone citate: Antonio Stieler, Carlo Berger, Dell'antonio, Francesco Holler, Giovanni Menz, Nicola Unterkofler, Norbert Mumelter

Luoghi citati: Bolzano, Bressanone, Innsbruck, Merano, Parma, Trento