Partito per festeggiare il suo onomastico si sfracella in bicicletta contro un treno

Partito per festeggiare il suo onomastico si sfracella in bicicletta contro un treno Partito per festeggiare il suo onomastico si sfracella in bicicletta contro un treno ■— ■■ ;—— ■-' ■ 1 . " — Aveva compiuto da poco 40 anni - "Oggi voglio lasciare l'auto a casa e riprenderà la fedele bicicletta: mi sentirò più giovane dj vent'anni,, - La sciagura nella curva di Beinasco - L'urto frontale: morto sul colpo Il geometra Mario Fasoglio di 40 anni abitava in corso Duca degli Abruzzi 88 con il fratello Carlo, pure geometra, la cognata, una nipotina e la madre, signora Adele di 77 anni, che adorava. Assieme al fratello svolgeva un commercio di lampadine e quasi ogni giorno H geometra Mario Fasoglio niiiniiiniiiinin iiiiiiuiiiiiiiiii ninnimi r o o o . I a o a ; a a a girava per Torino e provincia per visitare 1 clienti. Era proprietario di una « 600 » che guidava assai bene : ma spesso usava la bicicletta. Il Fasoglio, quand'era studente, aveva partecipato ad alcune gare di dilettanti, sempre con successo: la bicicletta era la sua grande passione e anche con il passare degli anni non aveva mai rinunciato a compiere, con qualsiasi stagione, sgroppate di trenta o quaranta chilometri ad andatura sostenuta. L'esercizio sportivo, sia puro faticoso, gli piaceva. Ieri era il suo onomastico. Lo avrebbe festeggiato alla sera, lietamente, in famiglia. Nel pomeriggio doveva sbrigare una commissione a Beinasco. « Con una giornata cosi piena di sole », diceva al fratello. « lascio la macchina in garage e vado in bicicletta. Ci metterò pochissimo ». Alle 13,10 salutava i "ubi e' scendeva in cortile in fondo al quale ha il marnino; e da un ripostiglio tirava fuori la sua bicicletta da corsa, tutta lucente e ben lubrificata. La inforcava e s'allontanava a forte velocità verso Santa Rita. Vile 13.45 il geometra era nei pressi di Beinasco. Com'è noto, la strada digrada abbastanza sensi burnente verso il Sangone e ad un certo momento, arrivando al paese, descrive una curva a sin-istra: proprio sulla curva si apre, verso la destra, un vialetto che conduce nel centro dell'abitato. Sul lato destro della strada, per chi arriva da Torino, corrono le rotaie della tranvia di Glaveno. Alle 13,45, dunque, il Fasoglio imboccava la discesa a notevole andatura. Davanti a lui, ad una ventina di metri, viaggiava nella stessa direzione un grosso camion con rimorchio. Giunto alla curva il geometra faceva per piegare e, destra, superare le rotaie ed entrare In paese. Purtroppo il mastodontico veicolo che Io precedeva gli aveva Impedito di scorgere un convoglio della « Salili » proveniente da Orbassano: cosi, sbucando sul binario, il Fasoglio si vedeva d'improvviso, a pochi pes si il muso della motrice. Mentre 11 manovratore, Giusep pe Giordano abitante a Torino In via Bertola 23, bloccava dispera tamente 1 freni, il geometra ten tava di salvarsi sterzando e portandosi fuori dalle rota'e: malauguratamente m quel punto v'era uno strato di ghiaietta sparsa a terra per evitare gli scivoloni sul ghiaccio: le ruote della bicicletta subivano un violento scarto e lo sventurato, sbalzato di sella, finiva addosso al « muso » della motrice. L'urto che ne riceveva era tremendo: veniva scagliato d'impeto contro un palo di ferro che regge i fin dell'alta tensione e poi, di rimbalzo, con un volo u<l quattro o cinque metri ricadeva vicino ad un distributore di benzina che è all'inizio del vialetto. Lo soccorrevano immediatamente II « benzinaio » signor Michele Melano, il manovratore del treno e numerosi passeggeri. Il geome¬ tapfdcdclcmnrlIvftiald 1111 ■ 111M tra aveva la testa spaccata, era ancora vivo, ma in stato di completa Incoscienza e rantolava. SI fermava una macchina, pilotata dall'ing. Angelo Vivarello, domiciliato in via Grò glia 26: saputo di che si trattava, l'ing. Vivarello caricava subito a bordo il ferito e lo trasportava alla massima velocità all'ospedale Maurizlano. I medici, però, non potevano far nulla: il geometra era morto durante il tragitto per frattura della base cranica c probabili lesioni Interne. In ospedale si precipitavan/o, angosciati é Increduli, il fratello Carlo, la cognata e un altro fratello, prof. Arturo. Sino a ieri sera, a tarda ora, nessuno aveva avuto j'anlmo di rivelare alla madre l'atroce verità. I lavori per la Mole esaminati in Municipio Ieri mattina nell'ufficio del Sindaco sono convenu '. l'assessore ing. Anselmetti. 1 professori Albenga e Danusso e ì tecnici municipali dell'assessorato lavori pubblici. Sono state prese in esame le conclusioni degli esperimenti svoltisi a Bergamo sul modellino della Mole. Le prove, com'è noto, hanno dato buoni ri sultati. Il modello è stato sottoposto ad una pressione supcriore di tre volte e mezzo a quella di un ipotetico ciclone ed ha resistito. Il capitolato d'appalto per i lavori della Mole sarà sottoposto prossimamente alla Giunta. 1111M t H111 n I [ IM11M M U ! 11M1111111M1M U i M M111 III I Arrestato il ladro della «gomma a terra» Da due anni la polizia ricerca va un pericoloso pregiudicato, Orlando Camini di 25 anni, da Roma. Il" Camini — assieme ad un compare che non è mai stato identificato — s'era reso respon sablle, nella nostra città, di un «colpo» clamorose. La mattina dell'8 ottobre 1954 l'industriale Rantolio, contitolare di una società per: 11 trasporto del latte, formava la sua « Àurelia Sport » in via Monte di Pietà angolo via dei Mercanti e andava a ritirare alla vicina succursale dell'Istituto San Paolo sètte, milioni e 200 vccsccCmila lire che riponeva in unalborsa. Quando usciva, la gomma posteriore deatra della vettura si iera afflosciata. Seccato, gettava sili sedile la borsa e's'apprestava a cambiare la ruota; od ecco si faceva avanti il Camini ebe s'offriva d'aiutarlo. Ma improvvisamente il premuroso giovanotto spariva: s'era impadronito della borsa con 1 milioni ed era fuggito a bordo di una moto « Mondisi » guidata dall'amico. Ben presto il Camini veniva identificato, ma le ricerche per catturarlo risultavano vane. Finalmente in questi giorni la Squadra Mobile di Roma l'ha arrestato in un alloggio di via Luca della Robbia: il Camini ha cercato di fuggire saltando dalla finestra del primo plano, ma è caduto fra le braccia di un robusto maresciallo. III t MI II IIIMIITIIIMIII II liti 111111111111111 f I 11 II 111 Mll 11 li a pietosa Une di un geometra ex'corridore eielista

Luoghi citati: Beinasco, Bergamo, Orbassano, Roma, Torino