Gli Stati Uniti confermano la decisione di proteggere l'indipendenza del Medio Oriente di Gino Tomajuoli

Gli Stati Uniti confermano la decisione di proteggere l'indipendenza del Medio Oriente Immediata risposta americana all'iniziativa russo-cinese Gli Stati Uniti confermano la decisione di proteggere l'indipendenza del Medio Oriente vice-presidente Nixon, parlando a nome di Eisenhower, dichiara: "Il mondo occidentale non deve permettere che i sovietici colmino l'attuale vuoto nel Levante,, - Duro monito alle pretese dittatoriali di Nasser e all'ambìguo gioco della Siria - Gli imminenti colloqui a Washington del sovrano dell'Arabia (Dal nostro corrispondente) ' Washington, 1B gennaio. Con l'autorizzazione di Eisenhower, Il vice. presidente americano Nixon, parlando ai giornalisti, ha dichiarato' Oggi che l'atteggi amento cino-russo in merito al Medio Oriente « sottolinea drammaticamente » la necessità di approvare subito dtsci III4IIIIflIIttIltIlllllllllfltltllIlllll1lllliilIlliIlIlll9I la proposta di concedere ad Eisenhower poteri discrezionali per affrontare ogni eventualità che potesse sorgere nel Levante. Il mondo occidentale, ha detto Nixon, non deve permettere che nella zona si manifesti un vuoto militare e politico, perché è ormai chiaro che i sovietici tenderebbero a col- 9IITIIllt1IIIIll!llllllllfll»lIlltlllllllIlllIlttlllIliIIII ddsi » e o l i a a u n e^nomL^rTZ % SIstenza militare per il Medio Oriente è quindi imperativo, giacché questi due aspetti della nuova politica si integrano. La reazione americana alla dichiarazione russo-cinese sul Hedio Oriente ha messo in chiaro, secondo l'opinione dei maggiori responsabili della politica americana, l'urgente necessità di definire e approvare al pi* presto e con la maggior prontezza possibile gli scopi e t limiti del programma presentato dal Presidente al Congresso. Nessun americano avrebbe potuto perorare meglio che il recente documénti) r'no-sovietico la necessità di concretare presto l'iniziativa di Eisenhower, di fronte alle riluttanti scettiche Commissioni del Senato e della Camera; è questo il parere del Dipartimento di Stato. Ciò che ha colpito maggiormente l'opinione pubblica, americana è il riferimento di Nixon al « vuoto » nel Medio Oriente, da colmare con una ptecisa azione occidentale.. Si vuol vedere nelle sue parole una secca replica alle arroganti dichiarazioni egiziane circa la « fallacia » delle speranze americane di assumere responsabilità precise per il mantenimento dell'equilibrio politico nel Levante. Da alcune settimane, infatti, gli Stati Uniti, sperando di smussare le ostilità egiziane, evitavano di parlare di « vuoto » medioorientale. Ora Washington sembra giungere alla conclusione che sarebbe vano sperare che Egitto e Siria assumano un atteggiamento realistico e decidano di collaborare con l'Occidente. Passando bruscamente dalle più fiduciose speranze nella ragionevolezza di Nasser a conclusioni meno' ottimistiche, i maggiori responsabili americana ammettono oggi apertamen TértltèX càMUell'EgtUO e della Siria debbono ■ .rwai essere considerati € irredimibili » ■Quanto alla dichiarazione russo-cinese, essa è valutata un espediente per influenzare non tanto l'Egitto e la Siria (forse già entrati nell'orbita sovietica) quanto re Ibn Saud nel momento in cui si prepara ad iniziare colloqui di estrema importanza a Washington, dove è atteso tra non molto. L'indirizzo prevalente della politica statunitense è ormai lo stesso adottato da Londra e Parigi prima e durante la crisi egiziana: quello, cioè, di considerare Nasser .come un dittatore dispo sto a giocare la carta sovietica pur di conquistare l'assoluto predominio politico e militare nel Medio Oriente. Di conseguenza, si ritiene a Washington che ogni tentativo dovrà ora esser fatto per rincuorar:, organizzare e dirigere le forze e. gli nomimi che, per interesse personale e dinastico, e per aspirazione nazionale, non sono disposti ad accettare la supremazia egiziana nel Levante. Gino Tomajuoli iiiiiiiimiimiiiitiiiiiiii mimili iiiiiiiii