Ventotto anni all'uxoricida

Ventotto anni all'uxoricida fJ~ Il t$&l£tto della mancanza eli sjpazio di via Fosaata, Ventotto anni all'uxoricida Uccise la sposa con il bimbo in braccio • Aveva ietto alla moglie: "Prenderò trentanni, ma voglio liberarmi di te,, - Per non fare il soldato in tempo di pace, si Urne pazko - Piange alle accuse del P. M., ma non batte ciglio nell'ascoltare la condanna - Nel silenzio dell'aula il padre iella vittima mormora: "Bene,, Il processo contro Giuseppe Amato' ai è concluso lori sera a tarda ora. La Corte di Assise lo ha riconosciuto colpevole di aver ucciso volontariamente la moglie Caterina Iovino e gli ha inflitto •la pena di 28 anni e un mese di reclusione; con l'interdizione Perpetua del pubblici uffici e la privazione della patria potestà. Quando usciràv.dal carcere Giuseppe Amato sarfcv sottoposto ancora a due anni di libertà vigilata. In più dovrà risarcire l danni ai' genitori della vittima. Letta la sentenza il Presidente Carron Cova gli ha rivolto soltanto queste parole: «Avete tre giorni di tempo Per appellare ». L'Imputato non ha detto nulla. Come era etato impossibile durante lo udienze, cosi ha accolto la pena senza denunciare esteriormente l'animo suo. Uomo di poche parole, assente, una sola volta si è lasciato vincere dalla emozione, allorché il P. M. Luise ieri mattina, a conclusione della sua requisitoria, ha chiesto ci. fosse condannato a SO anni. Allora si é messo a piangere e si è accasciato sulla panca. L'avv. Andrei», suo difensore, è andato a rincuorarlo, ma 11 Presidente con un gesto della mano ha fatto capire che, a suo giudizio, quellS manifestazione era assai sospetta. Ieri aveva parlato al mattino per primo l'avv. Quaglia che, insiemq con l'avv. Tortonese, rappresentava la parte civile. Giuseppe Amato, egli ha detto, uc- cise la moglie la mattina del 29 gennaio scorso perché gli era di Intralcio alla sua indipendenza economica. Non sopportava di avere « sempre tra i piedi » la moglie e peggio fu quando in casa gli venne anche 11 figlio. Non è un pazzo, ha riconosciuto il perito prof. Gorio,. è un abile simulatore ed un amorale per costituzione senza possibilità di modificazioni. Giuseppe Amato potè essere esaminato a lungo presso l'ospedale psichiatrico quando fu- a Torino per 11 servizio militare. Dopo sette mesi si convinse che era troppo duro fare 11 soldato e si finse ammalato di mente. Ritenendolo un oligofrenico, dal reggimento lo. mandarono In manicomio e qui egli seppe simulare molto bene, pronunciando frasi sconnesse, minacciando di appiccare Incendi al reparti, facendo stranezze a non finire. Sovente lo legavano al letto contentivo perché dava In smanie. Finalmente il prof. Gorla lo mandò a chiamare nel suo ufficio e gli parlò chiaro': c Adesso basta. Ci hai preso m giro, ma la commedia è finita. Tu sei un simulatore. Ti nò scoperto, hai capito?». Do quel momento Giuseppe Amato tornò normale e fu dimesso. Strano individuo: pur di non faro H soldato, e slamo In tempo di pace, preferiva farsi credere pazzo e rimanere ore ed ore legato ad un ietto. Ma In ospedale, anche tra 1 pazzi, non gir mancava il vitto, poteva dormire quanto voleva e non doveva sottostare alle fatiche della vita militare. L'avvocato di parte civile ha concluso: «Quest'uomo, Insensibile ad ogni afletto, per liberarsi della moglie la uccise, E la colpi a tradimento almeno otto volte con l'asse per lavare, mentre stava seduta sul letto con u piccolo Franco tra le braccia e non poteva difendersi ». Il P. M. Luise ha insistito ad affermare che la ripetizione dei colpi infertl dall'Imputato provano che egli quella mattino volle deliberatamente uccidere lo moglie. D'altroide lui stesso aveva più volte detto che l'avrebbe ammazzata. «Mi dai nolo — le urlavo, — m'i prenderò trent'anni, ma mi libererò di te ». Il P. M. ho concluso: «Lui stesso ha formulato la pena che sa di meritare; lo chiedo quella pena: trent'anni di reclusione ». L'avv. Andreis, difensore, ha parlato nel pomeriggio. Lo sua arringo appassionato è durata due ore e mezzo. Ha prospettato la tesi dell'omicidio preterintenzionale. ''L'armo usato, l'asse per lavare, sta a provare il dolitto d'impeto a conclusione di un litigio. Poi ha detto che l'imputato deve essere considerato*] seminfermo di mento perché lo stesso perito lo ha dichiarato anormale. Infine che l'esplosione tannale fu determinata dal contegno provocante della donna. Forse 11 marito era un succube della donna e cercava di liberarsi per imporre la sua volontà. I "due si sposarono nel '51, dopo essere fuggiti insieme. Il vero è che l'Amato andò in qae.' di Caterina o portare un biglietto d'amore di un amico che l'aveva conosciuta in uno sola da ballo. La giovane si invaghì del messaggero ed accettò di andare con lui. Ma bisticciarono già il giorno dopo le nozze. Lo spiegazione del delitto l'av¬ llMltllMllllIlltlllllllIlllllllIilllMll Hill » vocato Andreis l'ha trovata in una frase di Pascal: «Tutta la Infelicità, dipende dal non sapere vivere insieme nella stessa stanza ». Due caratteri In urto erano costretti ad abitare In un sottotetto troppo piccolo. Non avevano neppure due metri quadrati liberi pcT stare m piedi e ..parte di questo insufficente spazio la mattina del delitto fu occupato dalla culla di Franco. Dopo l'arringa la Corte si è ritirata in camera di consiglio a deliberare. Alla lettura della sentenza non c'è stato commento tra il pubblico. Soltanto Raffaele Iovino, il padre della vittima, ha detto sottovoce: «Bene». Cancelliere di udienza era 11 dott. Santostefano.

Luoghi citati: Andreis, Torino