I deputali poujadisti lasciano il cartolaio di St. Cerè di Sandro Volta

I deputali poujadisti lasciano il cartolaio di St. Cerè Dono la cAiassosa atfez'maxiojaG olott oralo I deputali poujadisti lasciano il cartolaio di St. Cerè Soltanto nove dei quaranta eletti rimarranno fedeli al "fondatore,, • La contagiosa "crisi,, d'un parlamentare rientrato in convalescenza dall'Algeria -1 dissidenti costituiranno un gruppo di destra ancora pia estremista (Dal nòstro corrispondente) 1 ' ' Parigi', 11 gennaio. La orisi, che da molti mesi andava sviluppandosi fra i seguaci di Pierre Poujade, è scoppiata Improvvisa con l'arrivo in licenza di convalescenza di uno dei due deputati del movimento che si sono arruolati per la guerra di Algeria. Si tratta di Jean Demarquet, deputato del Finisterre che, appena arrivato a Parigi, si è dimesso dal gruppo parlamentare poujadista ed ha annunciato alla stampa che altri tren* tatré colleghi lo seguiranno. In questo caso, rimarrebbero soltanto nove, deputati a sostenere la politica del cartolaio di St. Cere all'Assemblea, Nazionale. Le dichiarazioni di Demarquet sono ispirate ad un acceso nazionalismo e fanno • pensare che la scissione tenda a creare un movimento molto più estremista di quello ohe ha par capo Poujade. Il fatto lfta p«r capo- Poujade. Il fatto che fra i dissidenti vi sia anche l'ex-commissario di polizia Jean Dides, che ebbe una parte.poco chiara nel processo per la sottrazione di documenti militari, discusso l'anno scorso davanti al Tribunale Militare di Parigi, basta a far capire i loro propositi. Sotto questo aspetto, la decisione presa ad Algeri da Demarquet può darsi che non sia del tutto estranea ai complotti organizzati colà dagli esponenti del. colonialismo, complotti in cui si sono trovati implicati nei giorni scorsi anche alcuni capi militari. Si sa infatti che, prima ancora di arruolarsi, il Demarquet era a contatti con gli ambienti algerini di estrema destra. Ufficialmente, però, il deputato, dissidente si è limitato a dichiarare che « rompe con Pierre Poujade per gravi motivi amministrativi, civici e i ideologici*, ed hd accusato il cartolaio di «preoccuparsi più di méttere una demagogia delirante al servizio di ambizioni sènza speranza, che di assicurate la difésa professionale e civica-dei 2 milioni e eoo in<ìa|francesi che. gli avevano dato la loro fiducia nelle elezioni del e gennaio 1956». I dissidenti costituiranno un' nuovo gruppo parlamentare, che si chiamerà Unione Nazionale di difesa professionale e sociale.- Si propongono poi di convocare un congresso, nqzior-? naie straordinario del paujór dismo per approvare il nuovo statuto del movimento ed eliminare i .vecchi dirigenti. L'intesa con altre organizzazioni di estrema destra sembra confermata dall'affermazione di Demarquet, secondo il quale il nuovo gruppo « sarà solo sovrano per depilerei, dopo libera discussióne';' là propria partecipazione a quel largo raggruppamento di tutti i deputati nazionali che le schiaccianti scadenze del 1957 non tarderanno ad-imporre». La crisi parlamentare del poujadismo è avvenuta proprio nel momento in citi Pierre Pqpijade vantava la vittoria nelle recenti elezioni alle Camere professionali degli arti giani, in cui i suoi seguaci hanno conquistato quasi la metà da seggi. In realtà però è stata una vittoria relativa, perché ti 73 per cento degli iscritti si sono astenuti dal voto. Ciò dimostra che il poujadismo, ancora abbastanza forte fra i bottegai di alcune regioni francesi, dove la pressione fiscale è mal sostenuta da una economia estremamente debole, desta scarsissimo interesse negli ambienti artigiani. Sandro Volta

Persone citate: Cerè, Jean Demarquet, Jean Dides, Pierre Poujade, Poujade

Luoghi citati: Algeri, Algeria, Parigi