I risultati dell'inchiesta e le proposte per ridurre il sovraccarico degli studi

I risultati dell'inchiesta e le proposte per ridurre il sovraccarico degli studi Troppi compiti: i nost*^ ragazzi sono stanchi I risultati dell'inchiesta e le proposte per ridurre il sovraccarico degli studi Inviate al ministro le relazioni di 3 commissioni - Scuola elementare: "I compiti a casa devono impegnare gli alunni da mezz'ora a 2 ore; gli eccessi fanno odiare Io studio,, - Scuola media: "Ore di lavoro a casa da 2 a non più di 3 e abolire lo studio mnemonico,, - Eliminare le nozioni inutili Un mese fa La Stampa raccoglieva alcune voci di genitori allarmati per l'eccessivo carico mentale dei loro ragazzi. Sull'argomento interveniva il Provveditore agli Studi prof. Lama, seguivano gli articoli del nostro Nicola Adelfl, se ne occupava il Ministro dell'Istruzione. La polemica non è rimasta allo stato teorico. A Torino si è fatto un primo, serio lavoro d'indagine per studiare le cause del disagio e per fornire al Ministero utili suggerimenti. Il Provveditore ha costituito tre Commissioni d'inchiesta per studiare le soluzioni del problema: una per le scuole elementari, diretta dal prof. Dal Piaz; una per le medie con a capo il prof. Bongioanni; la terza per le scuole tecniche, capeggiata dal prof. Zaccara. Ne hanno fatto parte insegnanti, presidi, psichiatri, pediatri e il medico provinciale. Ieri mattina le Commissioni hanno riferito al Provveditore e a un rappresentante del Ministro, l'ispettore prof. Franceschini, i risultati dell'indagine « intorno alla quale — ha detto il prof. Lama — ci sono grandi attese e speranze. Mi auguro che non vadano deluse e che il Ministero possa tradurre in atto i nostri suggerimenti*. Scuole elementari — L'inchiesta ha accertato che tutti gli insegnanti assegnano compiti a casa, nei giorni feriali e festivi, durante le vacanze natalìzie, pasquali ed estive. I compiti risultano inadeguati: troppo facili per i più dotati, troppo difficili per 1 tardivi. Prevalgono i compiti tradizionali, gli esercizi mnemonici e meccanici deprimenti. Spesso l'insegnante assegna il brano da mandare a mente senza assicurarsi che sia stato ben capito. <In teoria gli insegnanti affermano che i compiti di casa dovrebbero impegnare da mezz'ora a un'ora i bambini di prima, seconda e terza; da una a due quelli di quarta e quinta. Jn realtà si notano degli eccessi, tali non »olo da sovraccaricare, ma da oppriniere e schiacciare sotto un peso insopportabile i nostri, alunni e da fargli odiare lo studio e la scuota >. Sono parole della relazione. Le cause? Molte. Talvolta l'Insegnante si lascia spingere nell'assegnare 1 compiti dalla preoccupazione del programma o dal desiderio di parecchi genitori che la scuola trovi il modo di occupare le ore libere dei loro figlioli. Altre volte la colpa è - della fretta con cui il maestro assegna i compiti, a fine lezione, senza rendersi conto della loro qualità e quantità. E' accaduto così che un insegnante assegnò per l'indomani una «erie di esercizi di matematica che prevedevano 65 operazioni; un altro, un compito di « ricer- ca>, stralciato da una rivista, ohe importava giorni di lavoro non solo dei fanciulli ma delle loro famiglie. C'è di più: i troppi compiti a casa si accumulano senza venire corretti. Gli alunni sì sentono abbandonati a se stessi e trascurano i loro doveri. Perché si danno i compiti a casa? Il 50 per cento degli insegnanti ha risposto: c Perché gli alunni applichino quello che hanno imparato a scuola ». Il 40 per cento: < Perché così vogliono genitori >. Il 10 per cento: < Perché i genitori controllino quello che si fa a scuola ». Veniamo ai rimedi. In Francia si è addirittura deciso di sopprimere i compiti a casa. La Commissione non si è sentita di tanto. Ha sostenuto che il compito < bene assegnato > può avere un valore positivo e ha suggerito un suo « rinnovamento qualitativo e quantitativo, secondo le esigenze psicologiche del fanciullo ». I compiti devono adeguarsi alle spontàneo occupazioni dei bambini nelle ou libere; non essere uguali per tutti, ma differenziati secondo gruppi di tendenze, di gusti, di necessità. Il tempo di svolgimento- «non deve superare i limiti Buggeriti dall'igiene mentale 'del bombino ». Scuole medie — Sono state avanzate delle proposte immediatamente attuabili in sede locale. Supposto che ogni ragazzo inferiore ai 16 anni deve dormire almeno 9 ore per notte e almeno 8 ore se ha più di 15 anni, ai primi non dovrebbero essere assegnate più di 2 ore di lavoro a casa al giorno, e ai secondi non più di 3. Il ragazzo, quando sta a scuola 7 ore, a casa non dovrebbe lavorare più di un'ora. Come raggiungerò questi obbiettivi? Anzitutto nel < diario dì classe» gli insegnanti dovrebbero annotare con chiarezza i lavori assegnati agli allievi, in modo che ogni collega ne possa temere il debito ' conto. Alle' Interrogazioni bisogna togliere il carattere di < verifica fiscale > facendo- prevalere il carattere delle esercitazioni:- distribuire del questionari, all'improvviso, aondare il .grado di prepa-. razione. culturale degli allievi e là loro capacità critica' e di relazione. E certamente" molto^ più tifile che Tinterrògatprio .sulla lezioncina, Che si fa una volta" al trimestre e lascia poi libero l'allievo di disinteressarsi dello- studio per tutto il resto del tempo. •Abolire !*> studio delle minuzie, i caicoli. troppo difficili, l'applicazione meccanica dì regole insulse, le trascrizioni pedanti, le « belle, copie », i massacranti «ripassi finali», lo studio a memoria (che non sia dì testi poetici), il vecchio esecrabile ' « penso ». « Nell'assegnare i compiti a casa — dice la relazione — il professore deve tener presenti le difficoltà di un ragazzo medio e ricordare che non tutti dispongono per studiare di un ambiente confortevole e tran quitto ». Al Ministro sì richiedono tre cose, da attuarsi subito: stabilire che l'anno scolastico comprenda almeno 180 giorni di scuola effettiva, ripartiti in due (e non tre) periodi, in modo che l'assillo delle interrogazioni possa essere attenuato. Mettere allo studio la alvfmIpdadvcsdtizslssdticlntaodtfdfszs abolizione della versione dall'italiano in latino come prova d'esame e una rapida riforma dei metodi d'insegnamento della sintassi latina. Impartire subito disposizioni perché la fatica mnemonica degli allievi sia alleggerita, già a partire dai prossimi esami di luglio. Scuole tecniche — Qui il sovraccarico intellettuale, più che dai troppi compiti a casa, deriva dalle eccessive ore di lezione, anche 42 alla settimana negli istituti tecnici industriali. Leggendo la relazione, il prof. Zaccara ha posto ieri mattina l'accento sulla necessità che questi tipi di scuole moderne, che devono seguire il continuo evolversi della tecnica, siano totalmente rinnovati. Bisogna ridurre il numero degli allievi per classe, aumentare 1 giorni di lezione, aumentare di un anno i corsi, operare un'accurata selezione di elementi, una avveduta compilazione degli orari, un'equa distribuzione del carico delle lezioni. Le interrogazioni devono essere fatte subito, nel primo periodo di o^ni trimestre, sotto forma di colloqui, per rendersi conto dell'efficacia delle lezioni. Sarà una base indispensabile per il giudizio finale « Abbiamo lavorato per la aiiniiiiiiiiiiiitiiiiiiiiiiiiiiiiiiniiiiiiiiiiiiiiiiiii scuola di Torino e per tutta la scuola italiana — ha detto il Provveditore al termine della seduta. — Vedremo ora, dall'accoglimento pratico delle proposte se i nostri lavori saranno fecondi di buoni risultati ».

Persone citate: Bongioanni, Dal Piaz, Franceschini, Lama

Luoghi citati: Francia, Torino