La contessa torinese e il maestro di Bologna superano il traguardo finale dei cinque milioni

La contessa torinese e il maestro di Bologna superano il traguardo finale dei cinque milioni Tutti promossi, meno uno sospeso, alla 58° edizione di "Lascia o raddoppia,, La contessa torinese e il maestro di Bologna superano il traguardo finale dei cinque milioni La studiosa di Dante e l'appassionato di Garibaldi non hanno incontrato difficoltà - Mentre la Minghetti risponde alla domanda dei 2 milioni e mezzo, l'esperto di calcio, non conoscendo la risposta, contesta la pertinenza del suo quiz - Un passo avanti dell'operaio filosofo, del mazziniano e di Miss Piemonte - Fortunato esordio del napolitano (lirica) e del fornaio sulla tauromachia (Dal nostro inviato spedate) Milano, 3 gennaio. Tutto liscio, tutto ovvio in questa 5811 trasmissióne di « Lasoia o raddoppia > che inaugura il nuovo anno. Tutto liscio meno l'inciampo del giovane esperto di calcio Da Prato, il quale ha dichiarato non pertinente la domanda con la materia da lui scelta. A parte quest'incidentino, che sarà risolto domani dalla direzione della televisione, gli altri concorrenti sono stati promossi tutti a pieni voti, compresi i finalisti dei cinque milióni, la dantista Balbiano e il garibaldino Buronzi. Cominciamo dunque dai due esordienti. L'impiegato Mario Scognamiglio, di 34 anni, napoletano è appassionatissimo con tutta la famiglia di musica lirica. Sono in. pa- recchl della stessa forza, al puntò che per decidere chi dovesse presentarsi a «Lascia 0 raddoppia > hanno dovuto ricorrere al sorteggio. Egli si dichiara non tradizionalista, ma disapprova certa tendenza a modernizzare le opere ed 1 personaggi. Ha risposto con facilità, alle otto domande indicando nella Italiana in Algeri di Rossini il terzetto dei Pappataci, riconoscendo in un disco un brano del Falstaff di Verdi, in un altro un brano della Cenerentola di Rossini e in un terzo ili finale della Norma di Bellini; spiegando che Bellini si recò a Milano per la sua nuova opera Il Pirata, che La Favorita di Donizetti fu data a Parigi nel 1840, che le quattro parti di cui si compone ili Nabucodònosor di Verdi sono l'Empio, la Profezia, Gerusalemme e l'Idolo infranto, e che II 5 settembre 1840 Verdi diede alla Scala, l'opera Finto Stanislao. Molta curiosità c'era per lo esordio dì Luigi Carlessi, un fornaio di Alzano Lombardo, di 43 anni, che si presentava in una nuovissima materia: la tauromachia. Egli è entusiasta di corride e di toreri più di un autentico spagnolo. Ha raccontato che tale sua passione gli procurò appunto un guaio a Barcellona. Assisteva a una corrida, e nel desiderio di fotografare da vicino l'espada, saltò nell'arena. Ma scelse male il momento: il torero stava proprio infilzando il toro. Urlante Indignazione della folla, e In una ventina si lanciarono addosso a lui,' di peso lo trascinarono fuori dell'arena, i gendarmi lo arrestarono e io condussero all Commissariato di polizia. Bongiorno — La prima domanda è: «L'allievo torero, il novilh.ro, è consacrato matador de toros con una speciale cerimonia che si celebra nell'arena, con la partecipazione di un matador anziano. Come si chiama questa cerimonia? Carlessi — L'alternativa. Bongiorno — Benìssimo. Seconda domanda: «Apparentemente il regolatore supremo della corrida e il presidente; in realtà al suo fianco siede, nella speciale tribuna presidenziale, un altro personaggio molto più modesto ma che di fatto è il suo suggeritore sempre ascoltato. Ci dica tra quali perso n« dev'essere scelto questo suggeritore. Carlessi — Tra i vecchi matadores, o n-.atadores in pen^ sione. l i a o i , d e a l l o i e a a i el i a oo n o, a a aù Bongiorno — Terza domanda: «Vuole la tradizione che un particolare mese dell'anno sia fatale ai grandi matadores. E' questo infatti il mese in cui morirono tra gli altri alcuni grandi toreri. Sa dirci di quale mese si tratta? », Carlessi — Il mese di maggio. Bongiorno — Quarta domanda: «Al termine di ogni combattimento il presidente per stabilire il premio da accordare al matador trasmette degli speciali segnali. Questi segnali sono fatti con fazzoletti-bianchi e colorati. Cosa significano tre fazzoletti bianchi? ■ Carlessi — II premio di due orecchie e la coda del toro. Bongiorno — Quinta domanda: « A Pamrjlona un giorno l'anno, ormai da secoli tutti i giovani della città si lanciano di corsa davanti ai tori .destinati al combattimento i quali di carriera sfrenata si precipitano attraverso le strade. I giovani devono correre a pochi passi dalle corna basse dei tori infuriati e non farei infilare lino alla plana. Ci dica la data di questa tipica usanza pamplonese >. Carlessi — Il 7 luglio. H giorno di S. Fermo. Bongiorno — La risposta è esatta. Sesta domanda: < Manuel Rodriguez, detto Manolete, cadde nel '47 nell'arena di un piccolo paese e morì quasi senza assistenza medica. Sa dirci il nome di questo piccolo paese? >. Carlessi — Linares. Bongiorno — Settima domanda: «Qual è il massimo onore che può essere accordato dal presidente su richiesta del pubblico ad un allevatore di un toro particolarmente bravo? > Carlessi — Un giro attorno all'arena, in compagnia del matador. Bongiorno — Benissimo, la risposta è esatta. E' come fare il giro del teatro. Se risponde bene all'ultima domanda, le permettiamo di fare II giro. Bongiorno — Ultima domanda: < Ci dica a quale tragico fatto, avvenuto nel maggio 1801, deve la sua notorietà il toro di pelo nero barbuto, dell'allevamento del signor José Gabriel Rodriguez >. Carlessi — La morte di Pepe Jillo, che Goya raffigurò in un quadro. Per la domanda da 640 mila lire è entrata in cabina Rossana Rossanigo, la fresca e sorridente e preparatissima miss Piemonte. Rossana Rossanigo ha ricevuto molte proposte di matrimonio, ma secondo lei non si tratta d'una conseguenza della sua popolarità per «Lascia o raddoppia»: una ragazza di venti anni non ha bisogno della televisione per ricevere proposte di matrimonio. Ha passato le feste in famiglia, e il primo bacio dell'anno è stato per i genitori. Ma non ha dato nessun bacio speciale? La domanda di Bongiorno è indiscreta, si potrebbe dire addirittura impertinente, e la Rossanigo, arrossita sotto il cerone, se l'è cavata Impavidamente affermando di no. Le è stato letto un brano della « Scuola delle mogli > di Molière, nel quale ella ha riconosciuto in Arnolfo colui che parla rivo! to ad Alano e Giorgina. Per la domanda da 1.28C.C00 lire c'erano il filosofo novarese Ernesto Bovio e lo storico mazziniano di Zurigo, Gianni¬ nssuUvtrtlnsas è i i a o e l n o a e e e o o l é e n a e a eisi a o di losil o o oiisono a el n ! 00 eo i¬ no Bettone. Il primo ha illustrato con e ha passato le feste. E' andato a ballare. Ma un filosofo va anche a ballare? Un filosofo, ha affermato il Bovio, è tale soltanto quando si trova nella sua biblioteca; fuori di essa è un uomo come tutti gli altri. Quindi pure ballerino. Gli è stato letto un brano e pensosamente egli ha risposto che esso apparteneva a Cartesio nel « Discorso sul metodo ». Il serafico svizzero Giannino Bettone, si è trovato questa sera di fronte ad una domanda che ha definito facilissima. Per il suo dono di giovedì scorso al Museo del Risorgimento aveva ricevuto dal direttore una lettera di ringraziamento e.i anche un omaggio di libri. La domanda era: Il frontespizio della Giovane Italia, serie di scritti intorno alla situazione politica, morale e letteraria dell'Italia, è completato dal grido virgiliano e da alcune parole di Ugo Foscolo. Mi sa dire quale è 11 grido virgiliano? Il Betto.ie ha risposto, quasi deluso per la facilità del quiz, che si trattava del grido: « Italia, Italia mia ». Per 2.560.000 lire: Raffaella Minghetti e Romano Da Prato: la ragazza bolognese se n'è arrivata con il nonno materno, Camillo Lorenzoni. Lo aveva promesso fin dalla prima trasmissione, ma si trattava di una di quelle promesse che forse è più gustoso non mantenere. Insomma, una idea infelice anche per la televisione che ha accettato di esibire il nonno Camillo. Sorretto dalla | figlia, se n'è arrivato un vec-ì chietto stordito, stanco, spaesato, un uomo che si è alzato stamattina alle quattro per partire alle sette, affrontando un viaggio tutt'altro che riposante. < Dopo la pace di Elatesa del 196 avanti Cristo — è stato chiesto a Raffaella Minghetti — e la liberazione della Grecia, i romani lasciarono tre presidi: in quali località? ». Risposta immediata: «A Calcide, a Demetriade e a Corinto». Romano Da Prato, ripresentandosi sicuro di sé nella sua sconvolgente giacca a righe, si è dapprima lanciato in una lunga esposizione di inutili dati sul peso e la misura e il numero dei figli di calciatori celebri nel 1940. E' venuta poi la domanda: Bongiorno — Attenzione. Nel campionato 1954-55 l'incontro Inter-Fiorentina, giuocato a Milano il 23 gennaio 1955, venne vinto dalla Fiorentina per 5 a 3. Chi furono i segnatari delle otto reti? Attenzione, questa è una domanda complicata. Il Da Prato ha corrugato la fronte ed è scattato corno un pallone colpito da un calcio di rigore: «B' una domanda cui n.«i si pi» rispondere». Bonjriorno — No, perché? Da Prato — Perché non si può rispondere. Chi si può ricordare di tutte le partite del campionato. Io ho scelto le partite di campionato, i marcatori della nazionale, della Coppa Italia, della Coppa Europa, Coppa Latina, olimpiadi, squadre straniere; ma i marcatori italiani e stranieri di partite internazionali. ' Ma i marcatori di tutte le partite di campionato chi se li può ricordare... Bongiorno — Senta, andiamo dal notaio. Cosa dice il notaio. vvelmdlcdcfpbLGcrq1Gsg a Notaio — La schedina dice: marcatori di goals, italiani e stranieri; quindi non parla se sia soltanto di nazionali. Da Prato — Io ho scelto la nazionale italiana... Notaio —- Questo suo rilievo deve farlo alla R.A.I. Io non c'entro. Bongiorno — Quindi bisogna che rimandiamo... Non se la prenda. Slamo ora al due concorrenti finalisti: la contessa Maria Teresa Balbiano d'Aramengo e Mario Buronzi. Compita e signorile, com'è nel suo stile, la contessa Balbiano ha dapprima intrattenuto gli ascoltatori su Dante, spiegando che nello scrivere la « Divina Commedia » in volgare il Poeta intendeva dimostrare che in tale lingua era possibile esprimersi anche in poesia ed essere compresi da tutti Bongiorno — A chi allude Dante in una canzone conviviale dicendo: «Tale imperò che gentilezza valse secondo il suo parerei.. »■ Balbiano — A Federico TI. Bongiorno — Seconda domanda. Ci dica qual è il sonetto che è la sola delle rime dantesche che sia in tutto di contenuto politico, invocazione a Dio perché riabiliti la giustizia. Balbiano — E' il sonetto: «Se vedi gli occhi miei di pianger vaghi... Bongiorno — La risposta è esatta, bravissima. Attenzione, l'ultima domanda. Qui abbiamo un elenco. Ci dica i nomi dei diavoli che si trovano nella quinta bolgia dell'ottavo cerchio del ventunesimo canto dell'inferno. Balbiano — Sì, dodici. Malacoda e Scarmiglione, poi c'é la formazione di dieci che accompagna 1 poeti: Alienino, Calcabrino, Cagnazzo, Barbariccìa, Llbicocco, Dragnacco, Cìriatto, Graffiacane, Farfarello, Rublcante. E infine, il paracadutista garibaldlro Mario Buronzi. Egli questa sera ha parlato un po meno di Garibaldi. Bongiorno — Il 20 luglio 1860, alla battaglia di Milazzo, Giuseppe Garibaldi risolse in suo favore la difficilissima giornata raccogliendo alcuni reparti dei suol e guidandoli personalmente nell'urto contro il fianco sinistro del borbonici Mentre caricava all'arma bianca l'artiglieria nemica fu però circondato et tagliato fuori da un reparto di cavalleria avver¬ VIIIIIIIIIIIIIIIIIIIWIIIIimilHIIIIIIIIIIIIUIIUIIIII sarla dalla quale cercò di difendersi a colpi di sciabola. Uno dei borbonici stava per sopraffarlo, quando accorse In suo aiuto un colonnello garibaldino e lo sbarazzò dal suo antagonista. Ci dica il nome di questo colonnello.. Buronzi —.SI esatto, il colonnello Giuseppe Missori. Bongiorno — La risposta è esatta. Attenzione, seconda do manda: Il giorno 19 maggio 1849, durante la battaglia di Velletri, Garibaldi attraversò un momento assai critico e decise perciò di spedire un messo a cavallo che a tutta carriera desse notizia dell'accaduto al comandante in capo generale Rosselli, perché accorresse senza indugio In suo aiuto. Rimasto senza successo l'invio di questo primo messo, Garibaldi ne mandò un secondo. Ci dica come si chiamavano questi due messi. Buronzi — Il primo messo, che Giuseppe Garibaldi inviò verso le tre e mezzo al generale Rosselli era esattamente il sacerdote Ugo Bassi; Il secondò messo, che ha inviato verso le cinque, sempre diret¬ to al generale Rosselli che era a Valmontone, si chiamava... era esattamente il capitano David. Bongiorno —- Ultima domandai «Le leggiamo le parole profferite nel 1848 da un moribondo e riportate dal Guerzon: "Non essere severo con Garibaldi. E' un predestinato, gran parte dell'avvenire d'Italia è nelle sue mani, e sarebbe grave errore abbandonarlo e separarsi dalla sua fortuna Anch'io mi sono qualche volta guastato con lui, ma poi, convinto della sua missione, mi sono riconciliato per il primo". L'uomo che aveva detto queste fatidiche parole il giorno dòpo moriva, ma quello che le aveva udite le portò stampate nel cuore per tutta la vita. CI dica 1 nomi di chi profferì tali parole e di chi lo ascoltò ». Buronzi — Credo di aver capito: E' il generale Giacomo Medici, il futuro difensore del Vascello. Bongiorno — E l'altro? Buronzi — L'altro è Francesco Anzani., Giuseppe Faraci Raffaella Minghetti, la giovane bolognese appassionata di storia romana, con il nonno, di 99 anni, che ha voluto accompagnarla Ano sul palcoscenico milanese (Telefoto) Luigi C'ailcssi, l'esperto In tauromachia (Telefoto) La vercellese Rossanigo, lieta per il successo (Telefoto) La noblldonna Maria Teresa Balbiano d'Aramengo e l'insegnante Mario Buronzi, i due vincitori della serata (Telef.)