Almeno due individui autori dell'atto criminoso

Almeno due individui autori dell'atto criminoso Febbrili indagini sull'attentato alla linea ferroviaria Asti-Torino Almeno due individui autori dell'atto criminoso Le otto traverse furono collocate fra le 19,30 e le 20,26 di sabato: l'operazione non deve aver richiesto più di una decina di minuti - Come il macchinista dell'automotrice di Piacenza scorni il sabotaggio - Un altro incidente ieri sulla stessa linea: da un "merci,, cade un grosso palo *£ra/ nostro corrispondente Asti, lunedi mattina. Sul grave atto di sabotaggio alla linea ferroviaria Asti-Torino, compiuto sabato sera da parte di ignoti, le prime indagini svolte dalla polizia non Hanno ancora portato . ad alcun risultato. L'inchiesta è affidata ai carabinieri della stazione di Villafranca d'Asti e al Commissariato compartimentale di P.S. di Torino, sotto la direzione del dott. Denozza. Prima rapidissima fase delle indagini è stata quella di stabilire'come è stato compiuto l'atto vandàlico. Come è noto, alle ore 20,26 l'automotrice 669, diretta a Piacenza, era giunta a tre chilometri oltre Villafranca quando il guidatore Giovanni Battacin, residente a Torino in via Rossini 24, scorgeva alcune traverse di legno collocate sul secondo binario. Col suo c secondo >, Attilio Dutto, residente pure a Torino in via Buenos Ayres 32, sapendo che pochi minuti dopo avrebbe incrociato un altro treno, egli fermava l'automotrice e, sceso a terra, faceva i segnali luminosi, riuscendo a fermare l'accelerato 1064, diretto a Torino. Il macchinista di. questo convoglio, Federico Delponte, di 65 anni, residente ad Alessandria, veniva avvertito del pericolo. Procedendo a passo d'uomo, 11 convoglio si fermava a pochi metri di distanza dalle traverse, che erano otto, del peso di 80-90 chilogrammi ciascuna. La linea veniva rapidamente sgombrata e 11 treno riprendeva la sua corsa, fermandosi poi a Villafranca, ove ,poco dopo veniva superarato dal diretto Roma-Parigi. Due- devono essere almeno le persone che hanno collocato le traversf sul binari. E' Impossibile lnl&cti che una sola persona abbia potuto fare tale lavoro, perché, come abbiamo detto, le traverse pesano 80-90 chilogrammi claseu' una; Inoltre si doveva agire rapldamelnte perché poteva sopraggiungere qualcuno. . Le indagini hanno accertato che le traverse sono state collocate nell'Intervallo fra un treno passato alle 19,80 e Il convoglio diretto a Piacenza, transitante alle 20,26. In questi quarantacinque minuti d'intervallo è stato quindi compiuto l'atto di sabotaggio, che per essere attuato non deve aver richièsto più di un'a diecina di minuti. Colóro che l'hanno compiuto devono essere assai pratici del passaggio dei treni in quella zona, per che se non fossero stati - slcu ri che In quel tratto e In quel minuti non sarebbe passato alcun treno, evidentemente non avrebbero rischiato la pelle operando al binari. Le traverse si trovavano a una diecina di metri di distanza accanto ai binari, fin dal giorno prima. In quel tratto lavora Infatti una squadra di operai che deve sostituirò le traverse con altre nuove. Le otto collocate sopra 1 binari provengono quindi dal mucchio che gli operai dovevano utilizzare. Il lavoro di sostituzione era stato sospeso alle ore 18 di sabato, per essere ripreso stamane, lunedi, alle ore 8. I sabotatori hanno atteso la oscurità; poi dalla strada provinciale hanno attraversato alcuni campi e prati — perché la linea In quel tratto attraversa l'aperta campagna — portandosi dove si trovavano le traverse. Per fortuna, l'automotrice 669 ha fari potenti, altrimenti l'attentato non sarebbe stato scoperto. Ieri pomeriggio, verso le ore 16, secondo allarme, sempre per la linea Asti-Torino. Si è subito parlato di un secondo atto di sabotaggio, ma si tratta invece di un singolare incidente. Il tre. no merci 6242, partito da Asti alle ore 14 e diretto a Torino, aveva un carro carico di grossi pali di legno. Giunto in prossimità della stazione di S. Damiano, un palo, evidentemente mal collocato, cadeva e finiva In mezzo al binarlo accanto. Dal treno merci nessuno se ne accorse. Chi se ne avvide fu, dopo una- diecina di minuti, 11 macchinista'di un, convoglio proveniente in senso Inverso, che transitava sullo stesso binario sul quale era passato il merci. Da un vicino casello veniva dato l'allarme alla stazione di Asti. Poco dopo doveva transitare' il rapido 662, proveniente da Roma e diretto pure a Torino. Alla stazione di Asti veniva avvisato'il macchinista del «rapido», che giunto nella località indicata, rallentava la marcia, fermandosi alla vista del palo. Questo veniva rimosso e il treno riprendeva subito, la sua marcia sènza subire ritardi. Angelo Marchisio

Persone citate: Angelo Marchisio, Attilio Dutto, Denozza, Federico Delponte, Giovanni Battacin, Inverso