Polemiche su due fronti di Vittorio Gorresio

Polemiche su due fronti Polemiche su due fronti Mentre i'on. Segni si dichiara favorevole a un ritorno al centrismo, l'on. Rumor, seguendo la linea di Fanfani, ribadisce il proposito della d. e. di difendere la libertà democratica che non sarebbe garantita né dalla concezione liberale né da quella materialistica e collettivistica Una trecciata dell'«Avanti!» ai comunisti: «il p.s.i. ritiene di potere rappresentare la totalità dei lavoratori» Roma, lunedì mattina. Zoli è tornato al Viminale, Pella è tornato a Palazzo Chigi. In questa settimana avremo la ripresa della normale vita politica, con un probabile Consiglio dei Ministri e qualche decisione sull'ulteriore svolgimento dell'attività legislativa. Non è detto, con questo, tuttavia, che debbano attenuarsi le polemiche e 1 dibattiti che nel periodo delle grandi vacanze hanno tenuto desta l'atmosfera, già proiettando l'attenzione di tutti verso i futuri schieramenti elettorali: prova ne è, del resto, che su questo argomento proprio ieri si son levate nuove voci, autorizzate o autorevoli. C'è, innanzitutto, un'opinione da segnare a favore del ritorno al « centrismo >: l'ha espressa il presidente dell'ultimo Gabinetto di coalizione, on. Segni, che ha conversato ad Abano Terme con l'inviato dei giornali « Nazione >, « Resto del Carlino >. Come era da aspettarsi, in nome, appunto, di una coerenza verso la formula che fu la sua e che egli sostenne fino all'ultimo, l'on. Segni ha dichiarato: «L'esperienza fatta come presidente del Consiglio mi ha convinto che la formula di collaborazione democratica è la sola. possibile, oltre che la più conveniente per la d. c. ». Si è detto anche convinto che dopo le elezioni la d. c. continuerà ad avere bisogno di alleati: « E non .vedo francamente, allo stato attuale,.vd*-^W-ppij£bbe aver re collaborazione, se non dai suol antichi, tradizionali alleati ». In base a questa impostazione, era ovvio che Segni si dicesse anche' dolente e contrariato dalle ultime polemiche fra i partiti del vecchio centro («mi domando a chi giovino», ha osservato), e tuttavia, a dispetto del suo auspicio, esse continuano sul medesimo tono, ed in base agli stessi argomenti già usati da Fanfani e rispettivamente da Malagodi. Per la d. c. ha parlato in un convegno dei gruppi giovanili al Sestriere, il vicesegretario del partito on. Rumor, e ha ribadito con fermezza il proposito democristiano di impegnarsi a difesa della libertà democratica che, a suo giudizio, come già a quello di Fanfani, non troverebbe più garanzie sufficienti nel metodo e nelle concezioni della tradizione liberale vera e propria.. A questo riguardo, ha detto infatti: « La D.C. ha già dato troppo prove di essere garante di vera libertà, in coerenza con le proprie più genuine ispirazioni: di quella libertà che garantisce a ciascun cittadino, contro la prepotenza pubblica e contro la prepotenza privata la più am pia possibilità di sviluppo nel l'ambito della società cui appartiene. E' la libertà che di scende dalla concezione cri stiana del valore e dei diritti primari della persona umana, che si alimenta da profondi, ideali religiosi: come tale, non possiamo ritenere sufficienti a difenderla, dalle prevaricazioni altrui e dalle stesse debolezze proprie, que gli schemi astratti che si so no rivelati all'esperienza storica Incapaci a garantirla ». Rumor ha pure respinto, se guendo l'Impostazione di FanFani, «l'interpretazione materialistica e collettivistica sopra ff attrice della libertà e dei diritti individuali», e ha, infine, difeso la D.C. da « certe goffe e grottesche accuse di comodo lanciate al nostro partito, e al mondo che più direttamente rappresentiamo, di essere paralizzato da ipo teche conservatrici e da ten tazioni integraliste ». In altri termini, ha condotto avanti la polemica parallela sui due fronti nel riguardi del liberali e nei riguardi dei socialisti Da una parte e dall'altra se ne hanno già oggi indirette risposte. Da parte liberale, è venuto un comunicato della giunta giovanile che In questi giorni ha tenuto riunione, in cui si Sbadisce innanzi tutto « Il valore perenne della rei! gione della libertà come espressione di un metodo e di un sistema politico che interpretano l'essenza del liberalismo, e, che lungi dall'essere superato, còme pretenderebbe la propaganda d.c, costituisce la condizione di ogni sviluppo politico economico e sociale del paese. Inoltre, viene denunciata « la minaccia che il tentativo d.c. di conquistare l'egemonia del potere e il monopolio politico integralista, rappresenta per resistenza del regime di libertà e per la costruzione d'una democrazia moderna ». - Per 1 socialisti, è da tenero In conto un ragionamento che YAvanti! svolge In tono più pacato di quello usato zmiscdl«crncspcsgaadal" giovani" lìberalirV che contiène alcune argomenta- zionl di fondo. Vi è detto, cominciando, che il centrismo e il frontismo sono esperienze superate, non più ripetibili e che i problemi nuovi, posti dalla realtà del mondo attuale, non possono essere risolti « se non attraverso 11 concorso attivo della classe operaia, dei lavoratori: noi riteniamo, e molti cattolici anche, che è nell'ambito di questa convinzione che ha sènso parlare d'un incontro fra socialisti e cattolici ». '■ LSAvanti! considera artificiose e marginali tutte le questioni relative alle cosiddette garanzie che si reclamano e alle varie pregiudiziali che si affacciano, e insistè nell'affermare ohe il solo vero problema è quello dell'inserimento dèi lavoratori nello Stato. Atteggiarsi altrimenti, secondo 11 giornale socialista, significherebbe tradire « gli stessi presupposti dell'azione che la d.c. dice di volere svolgere, e inserire nello Stato non I lavoratori (I cui interessi il p.s.i. ritiene di poter rappresentare e difendere nella loro totalità), ma una etichetta adulterata. Che questo sia l'obiettivo.vero di certe forze e tìl. certi dirigenti della d.c'può essere senz'altro accettato, ma è altresì vero che la più gran parte delle masse cattoliche non la pensa cosi ». Come si noterà facilmente, in questo periodo è un. inciso ohe ha la maggiore importanza: quella parentesi, cioè, in cui si afferma che I socialisti possono rappresentare e -difendere la totalità dei lavoratori. E' una frecciata in direzione del comunisti che, non mancando di significato polèmico, è destinata probabilmente à suscitare. reazioni da quella parte. Vittorio Gorresio

Persone citate: Fanfani, Malagodi, Rumor, Zoli

Luoghi citati: Abano Terme, Pella, Roma, Sestriere