Nencini ha iniziato a Montigny la serie delle riunioni in circuito

Nencini ha iniziato a Montigny la serie delle riunioni in circuito Nencini ha iniziato a Montigny la serie delle riunioni in circuito Darrigade e Anquetil: visita e scuse a Defilippis per l'incidente di Parigi Parigi, lunedì mattina. Il sipario è calato sul Tour 1967. La grande scena è ormai vuota e a ricordare l'avvenimento che si è appena concluso non resta che la facciata nuova del palazzo dell'c Equipe > ancora pavesato a festa. I protagonisti sé ne sono usciti per la porticina di servizio e qualcuno ha ripreso la via di casa o ha continuatp il suo vagabondaggio ciclistico iniziando la serie delle riunioni su pista e dei circuiti. Gastone Nencini con il fido Baroni e insieme al vincitore del Tour Anquetil, a Forestier, Christian ed altri ha incominciato ieri la sua attività post-Tour sul circuito di Montigny e dovrèbbe rimanere assente dall'Italia fino al 13 agosto. Defilippis e Batli sono partiti per il Belgio e, salvo parere contrario dei dirigenti delle loro case, saranno anch'essi impegnati all'incirca fino a ferragosto. Tosato e Padovan sono invece già rientrati a casa, mentre il commissario tecnico Binda con i massaggiatori e i meccanici si è messo in viaggio ieri sera e stamane sarà già a Milano. La scena è ormai vuota quindi, ma tra le quinte si discute ancora, si discute ad esempio dell'incidente a Defilippis, che ha dato una pennellata di drammatico a'la conclusione del Tour al Paico dei Principi. L'episodio, colorato dapprima con tinte di fosca polemica, si è progressivamente diluito, col passar delle ore. André Darrigade, palesemente accusato dal torinese di essersi aperto la strada alla vittoria con una volontaria gomitata al manubrio della bicicletta di Nino, ha voluto can¬ cellare questa macchia dal suo successo e si è recato a chiedere scusa all'avversario pesto e dolorante nel suo letto d'albergo. Il francese si è dichiarato spiacente di quanto è avvenuto, ma ha tenuto a precisare che se vi è stata per ca-, so scorrettezza da parte sua nel corso della volata, questa è stata senz'altro involontaria. Darrigade verrebbe in Italia per la stessa casa di Defilippis, quindi l'armistizio — chiamiamolo così — un po' per ambre e un po' per forza è stato firmato con il suggèllo di una più o meno sincera strétta di mano. Le conseguenze fisiche 'e morali della caduta comunque restano. Le ferite riportate da Defilippis alla fronte alle braccia e alle gambe non sono preoccupanti, ma il «Cit> è molto giù, sia fisicamente che moralmente. Il suo stato di prostrazione fisica è confermato dai due svenimenti che lo hanno colto sabato sera mentre tentava di alzarsi per scendere a cena e ieri mattina, mentre si stava preparando la valigia. Quanto alle sue condizioni morali piuttosto depresse, esse sono confermate dal tono delle dichiarazioni che Nino ha fatto a commento del Tour appena terminato. «E' inutile — egli ci lia detto — quando uno imbrocca una stagione sfortunata, non c'è niente da fare. Quest'anno non vado é per quanti sforzi faccia non riesco a riprendermi. Avrei fatto bene a ritirarmi a Thonon les Baine, avrei evitato tante sofferenze e tanto amarezze... >. Ma hai vinto due tappe e sei stato secondo nella prova a cronometro', e questo npn è poco >. < Sì, ma a prezzo di quali sacrifici! Ogni giorno mi dicevo: stasera, vado a casa, pòi riuscivo sèmpre a resistere. Dopo i Pirenei credevo di non farcela più, ina il buon piazzamento nella corsa a cronometro mi ha nuovamente rialzato il morale. Aspettavo l'ultima tappa per tentare la carta della terza vittoria, quella al parco dei Principi, quella che conta di più, ma ei sono messi tutti contro di me. La sfortuna, Darrigade, persino ce. ci miei compagni che non hanno collaborato con me, anzi... >. «Se penso a tutte queste cose — continua Nino — mi viene quasi voglia di piantar li di correre. Dovrei essere soddisfatto del mio personale comportamento in un Tour massacrante come questo, ma non lo sono, perché credo che con maggior fortuna e con più omogeneità nella squadra avrei potuto fare di più. Non ci voglio pensare più, comunque. Mi reggo appena in piedi, ma ho firmato contratti per numerose riunioni in Belgio con Baffi. E se le forze mi sostengono, voglio tener fede' agl'impegni >, Prima di mettersi in macchina con il fedele amico Pierino per dirigersi in Belgio a Rocour, Nino ha -ricevuto una graditissima visita che gli ha confermato in quale alta considerazione egli sia tenuto negli ambienti del ciclismo francese. Jacques Anquetil in persona, il trionfatore del c Tour >, si è recato a far visita a Defilippis. L'exprimatista dell'ora, a nome di tutta la squadra francese, hai portato a Nino le più ampie scuse per quanto avvenuto al Parco dei Principi e gli ha formulato i migliori auguri di rapida guarigione, esprimendo inoltre la speranza di poterlo avere nuovamente come «ivalleiesco avversario nel < Tour > 1968. Un gesto di signorilità e di cortesia che ha servito a rincuorare il <Cit> e a cacciargli dalla mente una parte dei tristi pensieri che lo hanno accompagnato in questo tormentat iseimo < Tour >. * * Gastone Nencini ha lasciato ieri Parigi insieme a Baroni, dopo avere avuto an- ch'egli la dimostrazione dell'alta considerazione in cui è tenuto in Francia. Dopo i tanti applausi che lo hanno salutato nel giro d'onore al Parco dei Principi, Gastone ha ricevuto lusinghieri elogi sia dal patron del « Tour >, Jacques Goddet, che da Louison Bobet. < Senza la caduta a SaintGaudens — ha detto il vincitore del Giro d'Italia — avrei potuto fare senz'altro meglio-anche se nelle tappe iniziali mi sono mancate la fiducia in me stesso e l'efficace collaborazione di una squadra efficiente. Sono comunque abbastanza soddisfatto, tanto più ohe personaggi illustri come Goddet e Bobet mi riservano i loro favorevoli commenti >. Louison si è vivamente complimentato con Nencini esortandolo a credere di più in se stesso e ad osare quindi di più nel prossimo <Tour>, mentre 11 direttore dell'equipe si è spinto ancor più in là, additando in Nencini il più qualificato erede di Bartali e Coppi' e augurando ohe nel 1958 tocchi ei Gastone rompere i cinque' anni di egemonia francese nel <Tour>. Gianni Pignata