Il «centenario» di Napoli confessa di avere solo settantaquattro anni

Il «centenario» di Napoli confessa di avere solo settantaquattro anni ISa mentito nella speranza di vendere la propria storia Il «centenario» di Napoli confessa di avere solo settantaquattro anni Vincenzo Nappo aveva dichiarato di aver superato il secolo da ben 4 anni - Non è vero che ab bia un figlio e none mai stato in carcere-Ora vi andrà per false generalità - Voleva far quat trini narrando la sua vita a un settimanale e posando per la pubblicità delle fabbriche di birra C2 Napoli, lunedì mattina. Vincenzo Nappo, U famoso « oenioquattrenne » che ha fatto parlare di sé tutti i giornali italiani per la singolare, tempestosa sua vita, e per avere una compagna di sessanta anni più giovane di lui, sposata quando egli contava S6 primavere e lei 35, e per essere divenuto papà all'età di un secolo, vedrà nuovamente domani il suo nome sui quotidiani: messo alle strette dalle indagini della polteia, si è finalmente deciso a rivelare di aver lietamente gabbato sia gli agenti sia t giornalisti; infatti egli non ha io1, anni ma trenta di meno, cioè 74. Il clamoroso falso sarebbe rimasto ignoto se nel preparare « rapporto giudiziario » il %nzio^ar^"che"dirige~Ìà sezio-ne Mercato — nella cui compeA tenza territoriale, esattamente in via Giacomo Bavarese, avvenne la.rissa del Nappo con la moglie Filomena — non avesse richiesto alla Procura della Repubblica il certificato penale del personaggio. Quando il documento cadde sotto gli occhi del commissario, egli allibi. Quella sera della furibonda scenata di gelosia nel bar con volo .di tazze, bottiglie e bicchieri, dopo averlo scortato al Comìtiissariato gli agenti furono i primi ad intercedere per ìlHf*aalW anni — dissero con «mona comprensione al dirigente dell'Ufficio —-. Il commissario lo denunziò a piede libero ». Un altro caso stupefacente, che non uno dei fatti da lui detto era vero. Non è figlio e fratello di camorristi famosi, non ha trascorso neanche un \giorno' nei tristemente celebri A penitenziari di Procida, Santo Stefano e Portolongone; non ha ucciso mai nessuno in ducili al pugnale. L'unico trascorso è gualche lieve condanna condizionale per piccoli reati: contravvenzioni, ubriachezza, vagabondaggio. Ma eccettoi qualche « fermo», nella prigio-] e o a e ò e — I l e a i e ne vera egli non è mai stato. Neanche il figlio suo, omonimo solo nel nome di battesimo, Vincenzo, è suo figlio. Infatti, a parte il fatto che il bambino nato nel 'SO si chiama come molti nilleggittimi» con il nome di una città, « Bisceglie », egli e la sua compagna lo presero dal brefotrofio dell'Annunziata di Napoli, ma poi, non potendolo allevare, preferirono affidarlo alla Casa Materna di Portici, una fiorente istituzione evangelica della Chiesa me todista wesleyana che accoglie, cioè veste, nutre ed educa cin quecento bambini .— Ma insomma — gli ha chiesto perplesso il funzionario — perché avete mentito t — Per vari motivi. Primo: perché e non avessi detto di vere lOk anni mi avreste arestato. — Bene, e i vostri precedeni di galera, i figli t — 1 rotocalchi. Vede, per uanto poco istruito, io leggo rotocalchi — E con ciò? — S dove trovate voi oggi hi vi dia duecento-trecento mila lire, mezzo milione per narrare la storia della vostra vitat Il commissario, dopo la contestazione del ?iuovo reato, cioè « false generalità » lo ha dichiarato in arresto e fatto tradurre a Poggioreale. —■ Questa volta — gli ha detto nel congedarlo — il carcere lo conoscerete davvero. E là potrete raccogliere e scrivere con tutta calma le vostre memorie, i vostri ricordi, a cominciare dalle scene di entusiasmo quando, varcato il Volturno, Garibaldi entrò in Napoli alla testa delle Camicie rosse. Anche questo avete detto ai giornali di Napoli, non è verot — E' vero — ha ammesso l'omino — ma non e tutto. — Che altro c'èt — Una frase molto nota di ce: chi beve birra campa ccn io anni, lo bevo birra. L'hanno scritto tutti. — E allora? — Afa . come — e scattato Vincenzo Nappo — voi non avete proprio il senso degli affari. Se voi non aveste fatto le vostre benedette ricerche, funzionario. sapele quante marche di birra mi avrebbeio offerto lauti com pensi perché mi facessi fotografare con un bicchiere colmo di birra spumeggiante t — Ma almeno questo è vcrof ha domandato curioso il E il « centenario»: — Commissà, voi l'altra i-olta mi avete fatto una buona azione. Con voi devo parlare chiaro. A me la birra non piace. E' malinconica. Vino bevo: Gragnano Mondragone, Vesuvio, Chianti Vino rosso, gagliardo e sincero. E adesso, ammanettatemi. — Questo mai. La sincerità sia pure postuma, vi redime. In carcere vi farò accompagnare senza ferri e in tassi Contento t E l'ex centenario: — Non molto. Speriamo però che dal fatto possa ricavare un bel temo. Almeno questo. Crescenzo Guarino

Persone citate: Chianti Vino, Crescenzo Guarino, Vesuvio, Vincenzo Nappo

Luoghi citati: Mondragone, Napoli, Portici, Portolongone, Procida