Mancava il 20% dei deputati di Delio Mariotti

Mancava il 20% dei deputati Mancava il 20% dei deputati La risposta di Tambroni a La Malfa sui rapporti tra Stato e Chiesa Roma, 26 settembre. Il bilancio del Ministero dell'Interno è stato approvato questa sera dalla Camera. La votazione ha dato 11 seguente risultato: Presenti e votanti 471; Maggioranza richiesta (la metà più uno) 236; SI 239 NO 232 Prima del voto aveva parlato il Ministro degli Interni. I temi fondamentali del suo discorso sono stati: pubblica moralità, rapporti tra Stato e Chiesa e rapporti tra Stato e cittadino. L'on. Tambroni si è preoccupato dei fenomeni di criminalità e di malcostume che turbano le coscienze dei cittadini per affermare che, per prevenire tante dolorose situazioni e tanti fatti criminosi, bisognerebbe che ci fossero « meno Inulti, meno incentivi, meno suggestioni in giro*. Il governo è convinto che la crimiTiaiMtA posso scaturire da certe condizioni sociali (e bisogna quindi provvedere e si provvede) ma l'educazione degli a?iirai e gli orientamenti del costume hanno un'enorme importanza: «Neppure una società più giusta, che goda di un maggiore benessere, che riduca i motivi di scoraggiaimento, di ribellione, di disperazione potrà vivere tranquilla quando le strade della città fossero tappezzate di manifesti che esaltano la violenza e la vendetta, quando fossero percorse da prostitute; quando sugli schermi si creassero aloni di simpatie per gli scassinatori e i falsari; quando l'indecenza anche dell'abbigliamento allentasse ogni freno inibitore; quando l'impudicizia dello pubblicazioni sollecitasse gli istinti più perversi». Nessuna angustia di vedute, nessuna sciocca pedanteria, ma un po' d'attenzione ci vuole: € Si ha l'impressione — ha detto ti ministro — di fare uno strano giuoco: da una parte si spargono i germi della corruzione e dell'irresponsabilità e dall'altra lo Stato raddoppia mmiMMiiiiimiiimm gli sform per neutralizzare quelle nocive influenze: per assurdo, chi genera malcostume e .disordine, rimprovera poi allo Stato incapacità di intervento, inefficacia- di tutela e cosi via». Sul rapporti tra Stato e Chiesa, 11 Ministro ha risposto al repubblicano La Malfa assicurando che essi si svolgono « In perfetta aderenza e con pienissimo rispetto della Costituzione e del Concordato, talché nessuna violazione può essere concretamente denunciata ». Nell'affermare che al vertice dello Stato non si tollererebbero deviazioni di norme e regole ohe debbono essere rispettate. Von. Tambroni non ha condiviso la tesi di La Malfa secondo la quale, rivendicando la Chiesa la potestà di determinare quel che spetta a Pietro e quel che spetta a Cesare, il Concordato si svuota di valore: « I concordati — ha osservato il Ministro — vengono stipulati tra la Chiesa e gli Stati su materie miste e determinano, per accordo fra i due contraenti, quali sono i limiti che ciascuno osserverà nell'esercitare la propria potestà. Il Concordato con la Santa Sede non dice affatto che spetti alla Chiesa interpretarlo: ma, al contrario, dioe nell'art, ti: " Se in avvenire sorgesse qualche difficoltà sulla interpretazione del presente Concordato, la Santa Sede e l'Italia procederanno di comune intelligenza ad una amichevole soluzione " ». Avendo ieri La Malfa chiesto €Se in questi anni sia capitato che il Governo italiano dovesse dire, per ragioni politiche, di no alla nomina di un vescovo o dovesse chiedere alla Banta Sede la rimozione di un ecclesiastico », Von. Tambroni ha esposto che t ciò è difficile, quando una Costituzione assicura, come la nostra, libertà ai cittadini e stabilisce che "nessuno può essere privato, per motivi po¬ litici, della capacità giuria»-1 nca": è difficile, dunque, che \tun governo democratico possa ' ddire che un vescovo non va nominato per " ragioni di carattere politico " ». A titolo personale il Ministro ha poi obiettato al deputato repubblicano (La Malfa aveva chiesto come giudicava la Chiesa i cattolici che non militano nella D.C.) che « cattolici secondo la Chiesa sono i battezzati, e che non basta poi disattendere ammonimenti della Chiesa, neppure in necessaria, per divenire acattolici ». Sui rapporti tra cittadino e Stato il ministro Tambroni ha affermato che, « caso per caso, problema per problema, i principii elaborati in linea di massima circa il modo di conciliare l'autorità e la libertà, trovano la loro pratica attuazione ». Quello dello Stato democratico non è soltanto un problema di « vertice », ma anche un problema di < base ». «Indubbiamente c'è ancora molto da mutare nei sistemi di lavoro e nella mentalità di coloro che esercitano pubbliche funzioni, ma anche 1 cittadini debbono sentire 11 problema di un graduale rinnovamento della propria mentalità e del proprio costume. « Non uno stato che domini Il cittadino, ma uno stato che lo serva, senza dubbio. Ma bisogna che a ciò faccia riscontro una educazione sociale di sempre più alto livello, perché accade ohe ciascuno voglia lo stato al servizio del suoi particolarismi e del suoi egoismi, si preoccupi soltanto delie proprie esigenze, anche quando non costituiscano diritti tutelabili, né interessi meritevoli di protezione». .Reso tuttavia merito al « serio comportamento del corpo elettorale italiano » nelle c amministrative » dello scorso anno, il Ministro si è auguralo che nelle prossime elezioni politiche sia ripetuta tale prova di maturità. li governo garantirà libertà e ordine: ma occorre (e si è riferito ai fatti di San Donaci) che si muti il linguaggio Impetuoso, lncltativo, antidemocratico che molto spesso si usa nelle riunioni e nel comizi e si abbia maggior rispetto per coloro al quali rivolgiamo la nostra parola e maggiore preoccupazione per il male che le nostre parole possono produrre. «Nessuno di noi vuole incidenti: bene e d'accordo. E' però nella mia funzione di responsabilità occuparmi di tutto ciò che può provocarli, intervenendo quando necessario in sede di prevenzione, perché la repressione non si debba mai verificare; e I responsabili saranno da me denunciati sempre al Parlamento, all'autorità giudiziaria, alla pubblica opinione ». Nel suo discorso il Ministro si è occupato di altri problemi: si è detto favorevole alla idltESdasedm.proposta del ten. Ciasca pei la costituzione ai « dr.legaz'o- ni di prefettura» t>u basi cir- condariali considerandola una ininii;ni!m:inm nuova spinta al decentramento; ed annunciato la riforma dell'assistenza pubblica con la istituzione presso il Ministero di un € Consiglio superiore dell'assistenza sociale » e con la trasformazione degli ECA in Enti Comunali di Assistenza Sociale (ECAS) con funzioni di unico Ente erogatore della assistenza. Il Senato ha proseguito l'esame del bilancio del Lavoro e soltanto nel pomeriggio di domani prenderà la parola il ministro Qui. Delio Mariotti

Luoghi citati: Italia, San Donaci