L'arrivo a Ciampino

L'arrivo a Ciampino L'arrivo a Ciampino MalagoUi annuncia che i liberali non presenteranno una mozione sulla politica estera - Domani una conferenza-stampa di Fella o o o e a n i Roma, 12 settembre. : IT Presidente della Repubblica, il Ministro degli Esteri e gli altri membri della delegazione, italiana sono rientrati a Roma in aereo alle quattro e un quarto del pomeriggio. E' stato un arrivo « ufficiale », e quindi molto solenne. All'aeroporto erano ad attendere Gronchi 11 presidente del Senato, il Presidente del Consigliò, il vicePresidente della Camera, Macreili, in rappresentanza dì Leone che sì trova in missione all'estero, Il presidente della Corte Costituzionale, tutti l Ministri presenti a Roma ed una folla di altre autorità. Gronchi ha passato in rassegna la compagnia d'onore, ha stretto le mani dei rappresentanti del Corpo diplomatico e di tutte le personalità raccolte nella tribuna d'onore ed ha avuto appena il tempo di fare una carezza ai Agli che erano anche loro all'aeroporto in compagnia della nonna materna. Poi si è avvicinato alla tribuna stampa ed ha fatto una breve dichiarazione. « Credo — ha detto — che si sia fatto un buon lavoro e che al possa sperare, senza Indulgere a facili ottimismi, in buoni risultati in un prossimo avvenire. Ma appunto per ciò non sarebbero opportune delle dichiarazioni, neppure quelle formali d'uso. Lasciamo la parola al fatti. E' un atto di saggezza che troppi e troppo spesso dimenticano. « Voglio soltanto rinnovare, nel momento in cui tocco di nuovo il suolo d'Italia, un caldo ringraziamento allo Scià dell'Iran, all'imperatrice, al governo, al rappresentanti di Teheran, a tutto il popolo Iraniano, Siamo grati per l'affettuosa ospitalità riservataci. Voglio anche aggiungerò che questa affettuosa cordialità aveva ed ha un profondo e concreto significato perché scaturisce da una sincera fiducia reciproca. «Il mondo non è vicino alla pace perché la fiducia fra gli uomini e le nazioni è ancora lontana dal realizzarsi. Ma la nastra collaborazione .con l'Iran ha la sua base su questo presupposto Indispensabile di ogni amicizia. Perciò è stabile e - sincera e come tale essa darà risultati . non soltanto neh" Interesse del due Paesi, ma per la pace e la prosperità di tutti ». Dall'aeroporto il Presidente della Repubblica si è poi subito diretto alla sua abitazione privata.- Il Ministro degli Esteri, Invece, si è recato a Palazzo Chigi per un primo scambio di idee con i suoi collaboratori e più tardi è andato al Viminale per illustrare a Zoli l'andamento e le conclUbioni delle conversazioni Italo-ìranlane. Domani, come è già stato annunciato, Pella riferirà al Consiglio dei Ministri e sabato terrà una conferenza-stampa. «Non l'ho in indetta subito dopo là riunione consiliare — ha annunciato lo stesso Pella — poiché ho rinviato di qualche giorno la partenza per gli Stati Uniti già prevista per domenica. Partirò In tempo per essere a New Xork il 23 ». In questa giornata, infatti, il Ministro' dovrebbe prendere la parola all'Assemblea dell'ONU. Il rinvio della partenza di Pella assicura un più ampio margine dì tempo per esaminare là linea di condotta che la nostra delegazione assumerà di fronte ai prò' <. il all'ordine del giorno nell'Assemblea delle Nazioni Unite, molti dei quali riguardano proprio la situazione del Vicino e Medio Oriente. Vi sono ancora a questo proposito molti punti da chiarire e da risolvere. L'atmosfera degli ambienti politici romani è, tuttavia, notevolmente diversa da quella del giorni scorsi. Il comunicato conclusivo sui colloqui di. Teheran ha fatto cadere molte preoc cupazionl ed ha spuntato le anni polemiche che da molte partLai erano cominciate ad affilare. «Nel comunicato ufficiale che chiude le conversazioni e riassume i risultati degli incontri ^- ha riconosciuto con franchezza Pacciardi — l'Iran ha ribadito la sua fedeltà al Patto di Bagdad e l'Italia quella al Patto Atlantico. In questo quadro si svilupperanno i rapporti dei due Paesi nel campo politico, econòmico e. culturale. E' un linguaggio di serietà e di buon senso che se si fosse tenuto all'inizio non avrebbe suscitato le apprensioni sulla " nuova politica ", il " nuovo' corso ", ecc. Nessuno in Italia ha 11 potere di mutare la politica estera senza l'esplicito consenso del Parlamento e del popolo. Ma tutto è bene quel che finisce bene »', Malagodi al è mostrato più restio a chiudere la polèmica ed ha insistito nell'accusare il governo di « vagheggiare non precisate, ma inquietanti

Persone citate: Fella, Gronchi, Malagodi, Pacciardi, Pella, Zoli