Un palombaro muore sott'acqua risucchiato dalla pompa di una nave
Un palombaro muore sott'acqua risucchiato dalla pompa di una nave Un palombaro muore sott'acqua risucchiato dalla pompa di una nave S'era immerso per pulire le eliche e la carena dell'imbarcazione - E' stato avvelenato dall'ossido di carbonio sprigionato dalla pompa che lo teneva immobilizzato Genova, 10 settembre. Un noto palombaro genovese, Carlo Ferrando, di 53 anni, è tragicamente morto oggi pomeriggio sotto il cacciatorpediniere « Impetuoso > in allestimento nei Cantieri navali del Tirreno: egli è stato risucchiato dalla pompa che dalla chiglia della nave aspira acqua per il raffreddamento delle macchine. II Ferrando, verso le 16, si era calato sul fondo col compito di pulire le eliche e parte della carena del cacciatorpediniere. Terminata la pulizia delle eliche, comunicava alla superficie che iniziava l'operazióne alla chiglia della nave, spostandosi via via fino a raggiungere la griglia attraverso la quale una potente pompa aspira l'acqua marina che serve per raffreddare le macchine. La pompa, che è in collaudo, all'avvicinarsi del palombaro l'ha risucchiato, inchiodandolo alla griglia: così immobilizzato, il Ferrando e rimasto prigioniero, impossibilitato a dare i segnali per chiedere soccorso. Intanto dalla barca la <gulda» del palombaro e un altro marinaio di scorta si accorgevano che le caratteristiche bolle d'aria indicanti la perfetta respirazione dell'uomo Immerso non apparivano più alla superficie. La < guida > allora effettuava i segnali convenzionali con tre strattoni alla •corda per chiedere al palombaro se tutto proce¬ desse bene Ma la risposta non venne. 1 due marinai allora davano l'allarme a bordo delr«Impetuoso». Contemporaneamente, senza perdere un attimo, tentavano l'ascensione di emergenza, tirando la corda che cinge la vita al palombaro, per portarlo alla superficie. Ma anche questo tentativo falliva. Due operai del cantiere si univano agli sforzi, ma neppure in quattro riuscivano nell'intento. Il palombaro era diventato pesantissimo: nulla era possibile fare per sottrarlo alla potenza di risucchio della pompa. Accorse prontamente un altro palombaro che, indossato lo scafandro, mentre decine di persone erano in trepidante attesa, si è immediatamente immerso. Dopo pochi minuti è riapparso alla superficie e, mentre gli toglievano il casco, ha gridato: < Fermate la pompa, Ferrando è prigioniero del rIsucchlo>. Dall'«Impetuoso> è stato eseguito l'ordine e, cessato il risucchiò, il palombaro si è staccato dalla griglia, precipitando sul fondo. La corda della « guida > ha dato uno strattone ed il Ferrando è stato issato sulla barca. Subito gli è stato tolto il casco, gli sono stati strappati i-piombi e lo scafandro, ma il poveretto non dava più alcun segno di vitaAnche la respirazione artificiale non ha avuto esito. Nel frattempo una autoambulanza giunta alla Calata delle Grazie prendeva a bordo il palombaro esanime e lo tra- sportava all'ospedale di S. Martino. Durante il tragitto i militi continuavano a praticargli la respirazione artificiale nella speranza che potesse rinvenire, ma purtroppo tutto fu inutile. Il sanitario di turno diagnosticò che la morte era sopraggiunta per avvelenamento provocato dall'ossido di carbonio sprigionato dalla pompa. L'orribile morte, del Ferrando ha provocato vivo cordoglio tra le maestranze del cantiere dove V* Impetuoso >, varato recentemente a Riva Trigoso, è da alcuni mesi in allestimento. Carlo Ferrando, la vittima
Persone citate: Carlo Ferrando, Ferrando
Luoghi citati: Genova
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