Confronto decisivo sul circuito di Monza fra le macchine italiane e l'inglese Vanwall

Confronto decisivo sul circuito di Monza fra le macchine italiane e l'inglese Vanwall Si disputa l'ultima prova del campionato mondiale automobilistico Confronto decisivo sul circuito di Monza fra le macchine italiane e l'inglese Vanwall Nelle sei corse finora disputate, quattro sono state vinte dalla Maserati e due dalla vettura d'oltre Manica - Il titolo è già assegnato a Fangio La gara dovrà definire una questione di superiorità fattasi più acuta dopo Pescara - La Vanwall di Evans ha girato ieri a 202,148 di inedia (Nostro servizio particolare) Monza, 7 settembre. I/atmosfera che caratterizza questa vigilia del XXVIII Gran Premio d'Italia, ricorda molto da vicino quella di certe non dimenticate giornate monzesi, quando le macchine italiane stavano per affrontare quelle tedesche in difesa delle rispettive industrie (un tempo tale considerazione era molto più valida che non oggi), e ricorda anche le ore precedenti i famosi < scontri » tra Alfa Romeo e Maserati e Ferrari. Questa volta c'è però un fatto nuovo nella sioria del Gran Premio d'Italia. C'è che il confronto, consueto in questi ultimi due anni, tra Ferrari e Maserati, si estende a una concorrente inglese, quella Vanwall che già due volte in questa stagione ha fatto abbassare bandiera alle vetture italiane di c Formula 1 >. Mai, prima di quest'anno, marche inglesi erano riuscite a primeggiare nei confronti di quelle continentali, benché più volte lo avessero tentato, anche senza risparmio di mezzi. Ora, è ancora un po' presto per dire che la superiorità in questo settore di attività tecnico-sportiva stia passando in mani inglesi, essendo opportuno considerare non tanto risultati isolati, quanto quelli relativi all'intera stagione agonistica. Orbene, nelle sei prove di campionato mondiale finora disputate, contro le due vittorie della Vanwall (Aintree e Pescara) stanno le quattro raggiunte dalla Maserati a Buenos Aires, Montecarlo, Rouen e Nilrburgring. Inoltre, proprio un pilota della Maserati — J. Manuel Fangio — ha ormai conquistato il titolo. Tuttavia il < pericolo Van wall » è una realtà. Oggi e più ancora per l'avvenire. L'interrogativo a cui il Gran Premio d'Italia dovrà dare una rispo sta- risiede in quella che sarà la reazione delle due Case ita liane alla minacciosa avanza ta della vettura britannica co struita da Antony Vandervell. Occorre dire subito che in proposito esiste un moderato ottimismo, non appoggiato sulle indicazioni emerse nel corso delle prove ufficiali, ma su precise considerazioni tecniche. Anzitutto la Vanwall ha ancora da dimostrare di aver raggiunto un completo grado di tenuta alla distanza su un tracciato così veloce come lo < stradale > di Monza, dove si prevedono per la corsa velocità medie superiori ai 190 chilometri orari. Se si considera che il Gran Premio si disputerà su 500 lem., i due elementi insieme considerati (media e distanza) costituiscono la base su cui si fondano le speranze di un'affermazione ita. liana. Nel senso che sia le Maserati sia le Ferrari possono vantare doti di resistenza agli sforzi prolungati che per contro la macchina inglese deve ancora dimostrare di posse dere. Il motivo caratteristico della gsmèsqsrsSsl grande corsa conclusiva della stagione è dunque essenzialmente tecnico, anche se esso è come sempre legato alle possibilità umane, alla classe, alla bravura dei piloti. Dei diciotto iscritti, soltanto quelli appartenenti alle tre squadre ufficiali possono aspirare ad un'affermazione. Essi sono: Fangio, Behra, Schell, Scarlatti e Godia ' per la Maserati( uno di essi — probabilmente Behra — sarà al volante della nuova 1S cilindri, molto veloce ma di incerta tenuta); Musso, Collins, Hawthorn e Von Trips per la Ferrari; Moss, Brooks e LewisEvans per la Vanwall. Di questi, una buona mezza dozzina ha possibilità e classe per arrivare alla vittoria. Il Gran Premio d'Italia conclude il quarto anno di validità dell'attuate < Formula 1 >, che prescrive per i motori la cilindrata massima di £500 cmc. sema compressore, o di 750 cmc. nel caso di impiego della sovralimentazione. Com'è noto, tutti i costruttori si sono attenuti alla prima soluzione, frazionando la cilindrata in 4 cilindri (Vanwall), 6 (Maserati), 8 (Ferrari, ex Lancia) e 12 (ancora Maserati). La Mercedes che trionfò negli anni 1954 e '55 aveva motori a. 8 cilindri, alimentati con iniezione diretta (soluzione ripresa poi dalla Vanwall). Le potenze sono in media sui 185 CV, con la punta massima, denunciata dal costruttore, di oltre 300 CV sul 1S cilindri Maserati. TI Gran Premio d'Italia è insomma chiamato non soltanto a definire la questione di superiorità relativa all'attuale lotta italo-britannica, ma anche a dimostrare, nel confronto con i tempi e le medie ottenute in passato a Monza, il livello dei progressi realizzati in questo specializzatissimo settore della tecnica automobilistica. L'odierno turno conclusivo di alicnamenti non solo ha confermato la superiorità della Vanwall, quanto meno in fatto di doti velocistiche, ma ha addirittura sbalordito per le prestazioni realizzate dai due coéquipers di Moss, cioè Leivis Evans e Brooks. Il primo ha battuto ufficiosamente il record del circuito stradale di Monza girando a oltre 202 di media, e Brooks ha scavalcato Fangio nella graduatoria dei tempi. Che, nel complesso delle due giornate di prove, risulta come segue: Lewis Evans (Vanwall) l'42"4, media Km. 202,148; Moss (Vanwall) l'42"T, Brooks (Vanwall) X'42"9; Fangio (Maserati) 1' b 4S"l; Behra (Maserati) l'4S"9; Schell (Maserati) l'45"l; Collins (Ferrari) l'45"5; Von Trips (Ferrari) l'45"6; Musso (Ferrari) l'4S"T; Haxothorn (Ferrari) l'46"l; Gregory (Maserati) l'48"9; Scarlatti (Maserati) l'49"2; Bonnier (Maserati) 1' b 49" 7; Halford (Maserati) 1' e 51"6; Godia (Maserati) l'52"2; Simon (Maserati) l'52"8; Fiotti (Maserati) l'52"9; Gould (Maserati) l'5S"7. Pertanto domani partiranno in prima fila, da destra a sinistra, le Vanwall di Lewis Evans, Moss, Brook e la Maserati di Fangio; in seconda fila le due Maserati di Behra e Schell e la Ferrari di Collins. Il via alle ore 15. I corridori dovranno compiere 87 giri del circuito, pari a chilometri 500,250. Il G.P. d'Italia sarà preceduto in mattinata dalla Coppa Inter-Europa per vetture della categoria gran turismo, suddivìse in tre raggruppamenti a seconda della cilindrata. . b. e.