Costituire delle riserve anche nelle zone di pianura

Costituire delle riserve anche nelle zone di pianura Se non si vuole la fine della caccia Costituire delle riserve anche nelle zone di pianura late restrizione è dolorosa per i cacciatori,, ma s'impone urgente per salvare il salvabile Oggi prima sparatoria in mori cagna, qualche carniere abbondante da portare al piano, e molti, purtroppo, che non faranno fatica per rientrare al proprio centro. I cacciatori che salgono ai menti non sono moltissimi; la maggioranza dei seguaci torinesi di Diana preferisce la caccia di pianura; i montanari, che per contro non scendono che eccezionalmente al piano, hanno avuto i loro monti quasi esclusivamente per loro. Con le cacce controllate di Val Susa, di Val fiovà, della Alta Valle del Chisone, delle Valli di Lanzo, dell'Alto Canavesano, della Bassa Val Chisone e Val Germanasca, di Val Pellice praticamente si riserva per loro buona parte della montagna. La migliore. I locali pagano una quota di 40UU lire all'anno ed ammettono come soci quei foranei disposti a sborsare un minimo di tìOUO lire. Ragione per cui il numero di questi ultimi non è molto elevato. Teoricamente la caccia è aperta a tutti, ma a tutti quelli che sono disposti a concorrere nelle spese di gestione. In queste cacce controllate è vietata ogni caccia nei giorni di martedì, giovedì e sabato di ogni settimana, salvo che si tratti di giorni festivi. Con limitazione di carniere per le giornate di caccia. La montagna, di fronte al depauperamento della sua fauna, e corsa ai ripari, chiudendo buona parte del suo territorio alla libera e indiscriminata caccia; con limitazioni di tempo e di carniere cerca di ricostruire il suo patrimonio cinegetico. Indiscutibilmente, a parte ogni altra considerazione, è un bene, si dovrà per forza di cose estendere questo regime riservistico e di caccia controllata anche alla pianura se non si verrà vedere la fine della caccia. E' sempre antipatico parlare di restrizioni, specie i i quando toccano sportivi che hanno atteso nove mesi il sospirato giorno di inizio del loro sport, ma di fronte alla realtà di una situazione che si fa sempre più grave, bisogna pure avere il coraggio di una decisione. La caccia è uno sport egoistico, tutti siamo d'accordo nell'ammetterlo, primi fra tutti i dirigenti di certi complessi di. caccia controllata. Questi, anche ammettendo a caccia estranei (invitati paganti), Io fanno dopo otto o magari quindici giorni che vi hanno cacciato I locali. > Sembra che il maggior numero dei cacciatori liberi torinesi, liberi perché ncn sono soci di riserve alpine o cacce cqntrollate, si siano indirizzati verso la Valle di Susa, la Valle di Lanzo, e sui mont? pinerojesi. Pochissimi quelli che si sono spostati verso Cunto. Notizie sulla selvaggina non proprio buone: qualche < volo » di coturnici, qualche nidiata di fagiani, che tutti conoscono in segreto e che stasera saranno solo un ricordo! Auguriamcci solo che, una volta tanto, le « cronache nere » siano domattina mute. g. 1. d.

Luoghi citati: Bassa Val Chisone, Lanzo, Susa