Personalità di Gino Capponi di Luigi Salvatorelli

Personalità di Gino Capponi Personalità di Gino Capponi La « Bibliografia ragionata » Pdegli scritti e delle lettere di nGino Capponi, premessa da Gu- Rglielmo Macchia agli Scritti ine^ diti del medesimo Capponi, da lui pubblicati presso il Le Monnier (negli « Studi e documenti di storia del Risorgimento », diretti da Spellanzon e Valeri), è la parte più suggestiva di questo volume capponiano. La personalità del Capponi vi _si rispecchia assai più vivamente che non nelle raccolte dei suoi scritti, a cominciare da quella del suo segretario Carraresi, per venire alle scelte fatte, ai tempi nostri, dal Gentile, dal Sestan, dal Morra. Gino Capponi è una delle confutazioni più brillanti, e più persuasive, della teoria secondo cui la personalità di uno scrittore, o anzi, in generale, di un uomo,' si risolverebbe nelle sue opere individualmente determinate: e fuori di lì non avrebbe importanza, e anzi neppure esistenza reale. Può darsi che in certi casi ciò sia vero, o almeno si approssimi alla verità; ma più spesso, se ciò che Tizio ha scritto, o fatto, è davvero importante, possiamo esser sicuri, prima ancora di ogni testimonianza specifica, che il suo valore intrinseco, l'influenza da lui esercitata, e in somma il posto di lui nella vita del suo tempo, vanno molto al di là di quelle sue opere specifiche, determinate e compiute. E ci sono i casi estremi: quelli in cui la personalità dell'uomo supera di assai quelle opere specifiche, prese anche nel loro complesso. Uno di codesti casi estremi è proprio quello di Gino Capponi. Quest'uomo che ha studiato e scritto per tutta la sua vita di ottantacinquenne (cieco nella seconda metà) non lascia nessuna opera di quelle che consacrano da sole un nome per la posterità: neppure alla Storia della. repubblica di Firenze, la più voluminosa e organica, si può attribuire una tale qualifica. C'è di più: Gino Capponi partecipò con una continuità e un interessamento vivo come pochi alla vita politica del suo tempo : ma se volessimo misurare la sua opera politica secondo quel metto indicato da principio, non avremmo da indicare che il suo ministero di settanta giorni nel 1848, che fu un fallimento. La personalità integrale di Gino Capponi si ritrova nella cerchia universale dei suoi interessi spirituali: nei suoi studi di letteratura, storia, economia, pedagogia, filosofia, teologia, storia delle religioni; nelle sue iniziative culturali, pedagogiche, agrarie; nei suoi viaggi per l'Italia e per l'Europa, iniziati a nove anni e proseguiti per tutta la gioventù; nelle sue relazioni personali numerosissime e svariatissime; nel contatto conservato sempre, o almeno fino a una età avanzata, con la vita politica del tempo suo. Non è misurabile, e neppure precisamente definibile, l'influenza da lui esercitata per queste molteplici vie. Conosciamo abbastanza la sua opera per la diffusione dei nuovi metodi pedagogici, la sua partecipazione a società letterarie, a pubblicazioni periodiche di importanza capitale come VAntologia e f'Archivio storico italiano. Ci è noto il Capponi georgofilo e quello della » Società per la diffusione del metodo di reciproco insegnamento »-, possiamo ricostruì re l'opera da lui data per lo stabilimento del regime costitu zionale in Toscana, e abbiamo negli Atti parlamentari i suoi discorsi come senatore del Re gno. Ma la sua influenza è stata certamente molto più larga e profonda di quanto risulti da queste attività precise. Possiamo farcene una idea più adeguata scorrendo i sei volumi delle Lettere di Gino Capponi e di altri a lui pubblicati dal Carraresi, nonché il Carteggio inedito dal 1833 al 1874 fra lui e Tommaseo, con le copiosissime e preziose annotazioni del Prunas; o più semplicemente, con più rapida efficacia, le quaranta pagine della Bibliografia delle lettere a stampa data dal Macchia nel suo volume. Compaiono qui i nomi di Costanza Arconati, Balbo, Botta, Cantù, Francesco Cassi, Benedetto Castiglia, Centofanti, Giacinto Collegno, Colletta, Confalonieri, Augusto Conti, Contessa d'Albany, D'Ancona, D'Azeglio, De Gubernatis, Duprè, L. C. Farmi, Fogazzaro, Foscolo, Caterina Franceschi. Ferrucci, Galeotti, Gioberti, Giordani, G. B. Giorgini, G. B. Giuliani, Giusti, Guasti, Guerrazzi, Lamartine, Lambruschini, Leopardi, Manzoni, Maroncelli, Matteucci, Mayer, Ciro Menotti, Montanelli, Monti, Niccolini, Pier Aless. Paravia, Giuseppe Pasolini, Gabriele Pepe, Pitrè, Alessandro liatrntiGèrptmcrcdeevCdsgmdtttrdcasdrtè Poerio, Filippo Polipori, Anto nio Ranieri, Rendu, Reumont, Ricasoli, Ridolfi, Giuditta Sido- li, Vermiglioh, Vieùsseux. E ne abbiamo omessi presso a poco altrettanti, meno illustri. * * Ma anche se si volesse rimanere perplessi, o addirittura scettici, sulla influenza effettiva di Gino Capponi, una cosa almeno è fuor di ogni dubbio: la sua rappresentatività per quello che potremmo chiamare l'humus culturale e spirituale del Risorgimento. La coltura del Capponi — come nell'insieme quella toscana risorgimentale nel cui centro va collocata — è una 'fusione di tradizioni nazionali e di esperienze europee, di devozione al passato e di adeguamento ai tempi nuovi. Non per nulla il nome del Capponi è inseparabile da quello del Vicusseux. La coltura e la spiritualità del Capponi parte dagli Enciclopedisti e da Voltaire, ma li giudica liberamente e tcn de a superarli; a un fi nula mento e a un indirizzo schiettamente razionale unisce un sentimento e un interesse profondamente religiosi; si muove nel quadro della fede e della prassi cattolica, ma con libertà di spirito e acume di critica ricostruisce gli svolgimenti e le trasformazioni della Chiesa cristiana; accetta e rispetta il papato, ma rileva apertamente i suoi elementi terreni, le deformazioni mondane. 11 suo è un cattolicismo liberale e riformista. Il discorso sarebbe limilo a questo proposito, né po trebbe esser fatto restringendosi al Capponi: occorrerebbe associarvi almeno il Lambruschini e il Ricasoli. Non potendo far ciò in una chiusa di articolo, dicia mo almeno come il Capponi sia uno degli uomini del Risorgimento che più hanno inteso il legame fra il problema politico e quello religioso italiano. Ma è anche stato uno di quelli che hanno più strettamente collegato il Risorgimento italiano con tutta la civiltà europea del tempo. Uno studio approfondito della personalità del Capponi è fra i mezzi migliori per rendersi conto di quanto sia stato profondo e complesso il moto risorgimentale italiano. Al di là e al disotto dell'opera politica e patriottica propriamente detta, è tutto un processo spirituale che si svòlge: e in questa luce noi possiamo scorgere la continuità esistente fra i problemi dell'Italia risorgimentale e quelli dell'Italia odierna. Luigi Salvatorelli

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