Chiusa un'oreficeria a Porta Nuova per l'acquisto di gioielli da una ladra

Chiusa un'oreficeria a Porta Nuova per l'acquisto di gioielli da una ladra L'orci ■ ne del Questore dopo le Indagini della "Afonile99 Chiusa un'oreficeria a Porta Nuova per l'acquisto di gioielli da una ladra Un bottino di 6 milioni - Il furto fa compiuto in casa d'una contessa dalla cameriera di - fiducia - La giovane aveva anche trafugato un bracciale del valore di 2 milioni Una nota e centralissima oreficeria è stata chiusa ieri, per ordine del questore per aver'acquistato preziósi provenienti da Uh furto. Il provvedimento corona una lunga e paziente operazione della Mobile, che aveva preso le mosse un paio di'mesi fa in se; guito alla denuncia per ia scomparsa di un monile del valore di due milioni di lire. La contessa Moria Oriana Mayncrl, abitante in corso Stati Uniti 27, si era accorta, come già avemmo a rifori; re, òhe, dòpo la morte della madre, era scomparso dalla sua abitazione un bracciale di 'platino tempestato di diamanti del valore di due mllipn,! di lire. In un primo tempo la signora aveva deciso di indagare personalmente per individuare U ladro. Pensava che l'oggetto prezioso potesse esserle stato sottratto da una dello molte persone che, in occasione della luttuosa circostanza, erano entrate In casa. Ma Jht quanto ella cercasse di dare sembianze e nome al ladro, non vi riusciva. Si decideva quindi a denunciate il furto alla questura, la quale puntava l suoi sospetti sulla eX-camerlera della signora, Moria Luisa Bonino di 27 anni, la quale si era recentemente licenziata ed era andata ad abitare un piccolo alloggio in una casa di nuova costruzione in via Sani'Anse-Imo 13. La giovane aveva Sempre goduto la piena fiducia deità signora Ccrl'ana Mayneri la quale aveva poi rilasciato alla ex-dlpendcnte un benservito pieno di elogi. I funzionari della Mobile sorvcgliava- iiiiiiiiiiiiiMiiinuiniiiiiHiiiiiiiiniiiiiiiiiiiiiiin a o a i . i n a r e no la Bonino, lapedlnavano per qualche tempo e alla fine decidevano di fermarla per interrogarla. Messa alle strette la ragazza finiva per confessarsi autrice del furto del bracciale. Nella borsetta conservava la ricevuta che le era stata rilasciata, assieme ad un anticipo di 700 mila lire, dal Monte Pegni fri cambio del prezioso gioiello. L'episodio sembrava chiuso: la Bonino era slata denunciata o piede libero e la signora Ccriana Mayneri si era dimostrata felicissima di poter ritornare in possesso del bracciale. Il dottor Sgarra della Mobile non era tuttavia convinto che la giovane si fosse limitata a quel solo furto. Poiché nel frattempo la signora Ceriana Mayneri era partita per la villeggiatura, Il funzionario le scriveva chiedendole se fosse ben certa^he nella sua casa non fosse venuto a mancare altro. La signora rispondeva dimostrandosi sicura e tranquilla: « In casa mia ci sorto altri gioielli, ma sono nascosti in un luogo che io solo conosco e che è, per chiunque altro, cortamente irraggiungibile. Per quanto non abbia fatto alcun controllo dopo la scoperta del furto del bracciale, non ho timori ». Ma dopo avere spedito la Ietterà la signora pensava insistentemente alle parole del dottor Sgarra. La sua sicurezza vacillava, le veniva 11 desiderio di rendersi conto di persona se effettivamente 1 gioielli, Il cui valore assommava a circa sei milioni di lire, fossero ancora al sicuro. Decideva allora di fare una scappata a Torino. Non appena entrata nell'alloggio correva nella stanza dove l gioielli erano stati nascosti. Doveva accasciarsi su una sedia perché le forse minacciavano di abbandonarla. I preziosi non c'erano più, tutti scomparsi: anelli, bracciali, spillu con brillanti, orologi. La signora chiamava subito al telefono 11 dott. Sgarra: «Dottore, aveva ragione lei, sano scomparsi anche gli altri gioielli che credevo di aver messo in luogo sicurissimo ». Il dott. Sgarra riapriva la pratica, che era stata archiviata con la denuncia a- piede libero della Bonino. Ieri alle 16 la giovane Veniva rintracciata e accompagnata in questura, dove le veniva mosso l'addebito di avere rubato, oltre al bracciale che poi aveva depositato al Monte Pegni, anche gli altri preziosi La Bonino negava, ma via via che le accuso si facevano piti insistenti e precise, il suo tono diventava più incerto. Alla fine confessava di avere compiuto anche questo furto. E quando si trattava di dichiarare dove aveva collocato la refurtiva, non avnhavie chlozitonalllSlllllIlllllIHIIllllllllIIIIfltllIIIIIIIIIIlItlllllIlItllllB cCdasss aveva esitazione. Taceva subito il nóme dell'orefice Massimo Bo che ha il negozio a Porta Nuova, in via Sacchi. 2. Gli aveva ceduto ori e pietre preziose per un prezzo che era enormemente inferiore al loro valore ijeale. Un pronto sopraluogo nel negozio permetteva di rintracciare parto della refurtiva. Mentre la Bonino veniva arrestata e trasferita alle « Nuove », il questore emet¬ lllllllllllllIMllllllllllllllllllllilllMllllllllllllllll teva un provvedimento d'urgenza per la sospensióne a tompo indeterminato della licenza di commercio, intestata all'orcfice'Bo, 0 per la chiusura del suo negozio, salve lo ulteriori decisioni della magistratura, alla quale 6 stato trasmesso un rapporto sui fatti. Il signor Bo, per parte sua, afferma di aver effettuato l'acquisto del gioielli in perfetta buona fede e intende ricorrere contro 11 provvedimento preso a suo carico. La gioielleria Colpita dal provvedimento del Questore, l Bi lpdlao per veva eitaione Taceva subito

Persone citate: Bonino, Ccriana Mayneri, Ccrl'ana Mayneri, Ceriana Mayneri, Luisa Bonino, Massimo Bo

Luoghi citati: Torino