Riceviamo più lettere di quante ne imbuchiamo

Riceviamo più lettere di quante ne imbuchiamo Posta in arriva e in partenza da Torino Riceviamo più lettere di quante ne imbuchiamo In media ogni giorno giungono 200 mila lettere e cartoline, ne partono 150 mila - Ogni mese le Poste emettono vaglia per un miliardo di lire e ne pagano per un miliardo e 200 milioni - Oltre 15 mila pacchi al giorno La posta non è il mezzo di comunicazione più rapido e più sicuro. Chi ha fretta e vuole avere la certezza di corrispondere si serve del telefono o del telegrafo. Tuttavia la posta continua ad essere 11 servizio tradizionale più conosciuto e più diffuso. Per molte persone il telegramma o la telefonata < interurbana » sono ancora un evento inconsueto che fa temere l'annuncio di sventure. La lettera invece la b1 accetta sempre con sottile piacere e curiosità. I ritocchi delle tariffe postali e telegrafiche disposti dal ministero riguardano praticamente tutti i cittadini. La portata del provvedimento appare tuttavia attenuata dal fatto che non verrà aumentato il prezzo dei francobolli per le lettere ordinarle e quello del biglietti postali. Dal 1° ottobre prossimo costeranno invece più care le affrancature per le cartoline illustrate, biglietti da visita, partecipazioni, cartoline di partecipazioni a concorsi ecc. Saranno rltoc cate anche le tariffe delle car te manoscritte, campioni di merpe, campioni di medicina li, pacchetti postali, notificazione atti giudiziari, nolo delle cassette postali, raceoman date, espressi, vaglia, tele grammi ecc. I torinesi spediscono giornalmente 150 mila lettere di cui almeno 50 mila provengono da industrie ed uffici commerciali cittadini. Nei periodi di punta, specialmente sotto 19. festività natalizie, un po' meno In occasione della Pasqua, si raggiungono anche medie di 800-600 mila lettere al giorno. A giudicare dalle cifre (senza calcolare tele grammi e telefonate) bisogne rèbbe dire che i torinesi rice vono più corrispondenza di quanta ne spediscano. Ogni giorno arrivano circa 200 mi la lèttere (di cui 40 mila car toline e biglietti postali) e 5 mila chili di stampe (circolari pubblicitarie, opuscoli, periodici ecc., esclusi i giornali quotidiani). Nei mesi estivi e sotto le festività aumenta sensibilmente il numero delle cartoline. Il fenomeno si verifica anche ogni lunedi: si diffonde sempre più l'abitudine di inviare cartoline di Baluto ad amici e parenti in occasione delle brevi gite di fine settimana. Forte è il < movimento > delle raccomandate e degli espressi. Basti pensare che ogni mese giungono a Torino circa 400 mila raccomandate oltre alle 300 mila che industrie, banche, uffici commerciali ritirano direttamente dalle loro caselle. I telegrammi sono migliaia al giorno sia in arrivo che in partenza. Le reti in funzione, è noto, sono due: quella delle Poste e quel la della Italcable. In media la sola «Italcable » inoltra ogni mese circa 6 mila telegrammi internazio nàli spediti da torinesi (più 4mpdimvdt2 400 «lampo») e ne riceve seimila al mese (più 500 «lampo ») indirizzati ad abitanti della nostra città. Per 1 vaglia è difficile avere indicazioni statistiche sul numero. Il calcolo si effettua Invece sull'importo. A giudicare dalle cifre questo sistema di trasferimento del danaro è abbastanza diffuso: le Poste di Torino emettono vaglia per 1 miliardo di lire al mese e ne pagano per 1 miliardo e 200 milioni. Infine i pacchi. Ógni giorno sono tonnellate di merce in arrivo ed in partenza. Le spedizioni da Torino oscillano intorno ai B500 « colli » al giorno. Nelle festività natalizie si raggiunge la cifra di 16-20 mila al giorno. Il forte sbalzo è dovuto in prevalenza aUe Industrie torinesi di dolciumi che si servono di questo mezzo per spedire la merce al clienti. I pacchi in arrivo sono 1112 mila al giorno. Quelli recapitati a torinesi sono però soltanto 2-3 mila. Gli altri sono destinati a persone abitanti nel centri della provincia oppure proseguono verso altre regioni d'Italia. A Torino transitano i pacchi che giungono dall'Inghilterra, Francia, Belgio e Stati Uniti e sono diretti in Piemonte e all'Emilia. Dall'America la maggioranza è costituita da «pacchi dono». Dal Belgio e dalla Francia spediscono specialmente gli emigrati. I pacchi che giungono dall'Inghilterra contengono quasi sempre stoffe.