Il governo smentisce ogni dissenso tra l'Italia e le nazioni della NATO

Il governo smentisce ogni dissenso tra l'Italia e le nazioni della NATO Le polemiche per l'assenza della Marina italiana alle manovre «atlantiche» Il governo smentisce ogni dissenso tra l'Italia e le nazioni della NATO Un chiarimento del Ministero della Difesa: alle esercitazioni saranno presenti forze aeree e truppe terrestri italo americane comandate dal gen. Albert - Colloquio di Fella con l'incaricato degli S. U. a Roma - iln portavoce precisa che non si è parlato del viaggio di Gronchi nel Medio Oriente Roma, 4 settembre. Avvicinandosi la partenza per Teheran del Presidente della Repubblica e del ministro degli Est3i : 'sabato mattina), il Presidente del Consiglio Zeli ha avuto oggi al Viminale un lungo colloquio con l'on. Bella •■sul tema della politica estera. L'incontro ed una visita fatta stasera a Palazzo Chigl'dftll'incaricato d'affari degli Stati Uniti, slg. John D: Jernegan, al ministro Fella (l'ambasciatore Zellerbach è in vacanza negli S.U.) hanno ridato vigore ad una certa impostazione assunta stamane e nel pomeriggio dagli organi di stampa comunisti circa presunte difficoltà tra Roma e Washington in relazione ella politica che l'Italia intenderebbe svolgere nel Medio Oriente ed in relazione anche agli accordi che l'ENl (Ente Nazionale Idrocarburi)" ha stipulato con lo Stato iraniano per lo sfruttamento, con reciproco vantaggio, di vaste zone petrolifere della Persia; accordi che hanno suscitato — e questo à già noto — una presa di posizione della stampa americana ed in particolare del New Yorh Times. Dal Viminale a palazzo Chigi la polemica • ha fatto presto a rimbalzare negli ambienti politici e d'informazione, sicché, In ordine alle molte illazioni fatte, si sono avuti stasera chiarimenti ufficiali e rettifiche ufficiose. La notizia, per esempio, fatta propria stamane dall'organo comunista, secondo la quale la marina italiana non parteciperebbe alle grandi manovre navali della NATO denominate Dee-p-Watcr intendendo con ciò assumere, In vista di una nuova linea politica, una posizione di autonomia, aveva suscitato giUBlìScata impressione. L'ufficio stampa del Ministero della Difesa fa sapere, però, che queste esercitazioni sono state preordinate fin dall'autunno scorso e che fin da allora non era prevista la partecipazione delle marine italiana e francese. Prènderanno parte bensì alle manovre, intese a saggiare la capacità difensiva dell'alleanza Atlantica, forze aeree italiane nonché truppe terrestri italiane ed americane agli ordini del generale Albert, comandante delle forze alleate terrestri Sud Europa. Le manovre abbracciano, tutti l settori del teatro di operazioni, dall'Artico ai Dardanelli, ed i piani operativi prevedono attacchi anfibi da parte di unità di fanti di marina USA con. tro spiagge nella baia di Saros della penisola della Tracia, nella Turchia occidentale. Accanto alle forze terrestri americane ed italiane saranno anche forze greche e turche. Alle esercitazioni nel Bosforo e nei Dardanelli prenderanno parte la sesta fiotta americana e unità minori della marina inglese, ma non unità italiane in quanto l'appoggio alle operazioni terrestri non rientra nei compiti assegnati dalla NATO alla nostra marina. Sgombrato il terreno da ogni congettura a questo riguardo, restava il chiarimento relativo alla visita dell'incaricato americano all'on. Pella. In proposito i portavoce di Palazzo Chigi hanno laconicamente dichiarato che la visita del diplomatico e l'argor-ento della conversazione non erano affatto da mettere in relazione al viaggio del Presidente della Repubblica e dello stesso Ministro degli Esteri a Teheran. Ciò, in linguaggio diplomatico, significava tagliar corto ad ogni supposizione originata dalla levata di scudi della stampa americana per gli accordi sul petrolio e alle pressioni esercitate sul Governo di Washington dai gruppi petroliferi interessati, anche se, quest'ultimo argomento possa essere stato oggetto di precedenti contatti tra le Cancellerie di Roma e Washington. D'altra parte l'agenzia Italia in una lunga nota diramata a sera dice che il viaggio del Presidente della Repubblica si Inserisce nel complesso quadro degli amichevoli rapporti che l'Italia Intrattiene col vicino Oriente < ed è lungi dall'avere il significato di convalida delle intese raggiunte tra compagnie nazionali italiane e persiane ». « II tentativo di alcuni organi di stampa di fare d'ogni erba un fascio e di confondere gli scopi del viaggio presidenziale, accreditando nel contempo le voci interessate dì presunti dissensi interni e internazionali — aggiunge la nota — non sembra destinato ad avere quel successo, in sede polemica, che i suoi promotori si augurano. Promotori che, in ogni caso, finiscono per fare il gioco di quei grossi interessi dì cui si sono fatti portavoce organi di stampa americani, ma ai quali non si può certo dire che sia compartecipe il Dipartimento di Stato». Così l'effervescenza parrebbe spegnersi e ciò apparirebbe opportuno alla-vigilia del viaggio di Gronchi anche perché al Quirinale si pensa che non è certo con illazioni o polemiche prò e contro, senza cogni¬ zioni di causa, che può essere tracciata una linea politica nell'ambito del Mediterraneo e del mondo arabo nell'interesse del Paese. . _ a. na.

Persone citate: Fella, Gronchi, Pella