Soldato negro pugnalato al cuore dalla sua amante al convegno d'addio

Soldato negro pugnalato al cuore dalla sua amante al convegno d'addio Il delitto passionale d'una donna di 49 anni a Verona Soldato negro pugnalato al cuore dalla sua amante al convegno d'addio Io La vittima, un americano, voleva troncare la relazione - Dopo un litigio l'uomo s'era addormentato: l'amica lo ha colpito con uno stilo mentre il grammofono girava a vuoto sul disco "Cuore ingrato,, - L'assassina arrestata a (Dal nostro corrispondente) Verona, 26 agosto. Una donna veronese ha ucciso con una pugnalata al cuore un soldato americano di colore col quale da tempo aveva una relazione, avendo quest'ultimo deciso di abbandonare l'amica. Il delitto è avvenuto la notte scorsa in una vecchia casa del centro, al numero 19 di corso Castclvecchio, nell'appartamento di tre stanze della quarantanovenne Nella Fertonani. Quest'ultima è appunto l'assassina; la vittima della tragedia passionale è il soldato scelto negro Clifford Herndon di SI anno, autista in forza alla 66* Ordinance Company dello S.E. T.A.F. di Verona; egli lascia la moglie, una bambina di pochi anni e i genitori, attualmente residenti negli Stati Uniti, a Cleveland (Ohio). Il militare negro venne in Italia nel marzo scorso e subito fu dislocato a Verona. Qui, circa tre mesi or sono, in una osteria del centro conobbe la Fertonani e se ne invaghì, nonostante essa sia una donna non più giovane, piccola, leg germente iiciancata, tutt'altro che bella. La sua esistenza era \squallida: è nata a Lecco nel 1908 da padre mantovano e madre veronese. Ancora giovane si trasferì nella nostra città e poi si sposò nel 'SS con un certo Nello Dalmiglio che dopo poco tempo l'abbandonò emigrando all'estero e non dando più notizie di sé. Dalla fine della guerra, la donna viveva nel modesto alloggio di corso Castelvecchio n. 19; unica sua compagnia erano.due gatti ed un cagnette I vicini di casa la consideravano un po' ò'ramba per certe sue ingiustificate manie, per certi scatti di irritazione, per certe strane abitudini, come quella di scrivere con una matita sulle porte e sulle pareti di casa frasi arrorose all'indirizzo dei suoi corteggiatori. E' stata proprio una di queste frasi a dare agl'inquirenti la chiave del delitto. La Fertonani, infatti, aveva tracciato sul muro della stanza da letto, a ca¬ rsfi ' ¬ rattere stampatello, la seguente scritta: < Cliff. se mi lasci ti uccido >. L'allusione al militare americano Clifford Herndon, che poi avrebbe realmente trucidato alla minaccia di essere da questi abbandonata, è chiara. Non è stato perciò difficile scoprire il movente del tragico fatto di sangue. Il soldaio negro voleva disfarsi della donna, stanco di una relazione divenuta per lui — un uomo aitante, robusto, ancor giovane e nel pieno delle sue forze — («sostenibile. Contribuiva inoltre a rendere impossibile un accordo tra i due la diversità di carattere, di abitudini, di educazione. La donna, invoce, si era morbosamente attaccata al militare e non voleva che l'abbandonasse. Così è nata nella mente squilibrata della Fertonani l'idea del delitto. Ieri sera verso le SS, l'Herndon si è recato, come in passato, a trovare la donna nel suo appartamento. Fra i due dev'essere sorta una lite e il negro deve aver certamente ripetuto all'amante il proposito di lasciarla. Quindi i due si sarebbero riappacificati e il soldato avrebbe preso sonno. La donna allora, armatasi di un pugnale, si è scagliata sul letto ove giaceva, seminudo, il soldato e lo ha colpito al cuore con una pugnalata. In preda al terrore la Fertonani usciva poi di casa e chiedeva rifugio alla sorella che abita alla periferia della città, in via Massimo d'Azeglio. La sorella stessa avvertiva la polizia del fatto alle 0,20. L'assassina era ricoverata d'urgenza all'ospedale, in preda ad un violento choc. Ai funzionari ed agli agenti della Squadra Mobile, che accorrevano nell'alloggio di corso Castelvecchio, si presentava uno spettacolo racapricdante: sul letto giaceva rantolante, in una pozza di sangue, il negro. Una fioca luce rischiarava la stanza. In un angolo il grammofono girava a vuoto sul disco < Cuore ingrato >. Accanto allo sventurato militare c'era, in friso di sangue, l'arma del delitto: un pu¬ gnale con l'impugnatura in avorio, la lama a doppio taglio lunga SO centimetri ed arabescata. Si tratta di un oggetto di foggia orientale che l'assassina acquistò due anni addietro, quando si recò a compiere una breve crocia i in Egitto. Il militare era immediatamente trasportato all'ospedale e accolto in corsia con prognosi riservata per una ferita lacero penetrante in cavità nella regione emitoracica sinistra e nella regione mamellare. La lama aveva raggiunto il cuore. Alle 6J0 di stamane, lo sventurato cessava di vivere. Le indagini intorno al tragico fatto sono affidate all'Autorità giudiziaria e in particolare al sostituto procuratore della Repubblica dr. De Cicco, che nel pomeriggio ha ordinato l'autopsia della salma. In serata Nella Fertonani è stata trasferita dall'ospedale al carcere. Essa è stata brevemente interrogata ma non ha saputo giustificarsi che con frasi sconnesse e senza senso. Sembra uscita di senno. g. *•

Persone citate: Clifford Herndon, De Cicco, Fertonani

Luoghi citati: Cleveland, Egitto, Italia, Lecco, Ohio, Stati Uniti, Verona