La natura ci fece nudi e la civiltà ci ha vestiti

La natura ci fece nudi e la civiltà ci ha vestiti NOTIZIE .JE& POSTII^I^B La natura ci fece nudi e la civiltà ci ha vestiti Una lettera di alcune nostre lettrici pubblicata nello Specchio dei tempi (erano state a Venezia, andavano In giro per la città in brachette corte, e furono vituperate da quei cittadini, e se ne dolsero) ha dato l'avvio a tutta la faccenda. Primo un giornale di Venezia ha dato torto alle cortobracate ragazze, chiedendo loro se si sarebbero arrischiate così combinate sotto i portici di via Po o in piazza Castello. Poi l'Osservatore Romano ha molto autorevolmente ribadito il rimprovero, rimbrottando, come Dante le sfacciate donne fiorentine, gli indecenti turisti che si esibiscono nelle vie cittadine sbracciati e in calzoni corti. E sono venute infine le disposizioni della polizia contro i visitatori, stranieri o nostrani, delle nostre città, che vi si aggirano come usciti pur ora dal bagno o dalla tenda. Gli argomenti dell'Osservatore Romano, riecheggiati dalle circolali della Questura, si ispirano al buon costume e alla pudicizia, e vedono nell'atteggiamento e nelle vesti eccessivamente succinte delle turiste un intento di allettamento e di ostentazione che probabilmente non è nelle loro intenzioni. Per quanto ri guarda le donne tedesche, scan dlnave, britanne, quell'andare in giro poco più coperte che per il bagno, pare a noi piuttosto l'innocente sodisfazione su più larga scala, se sia lecita l'espressione, del bisogno che hanno quei popoli derelitti, condannati a vivere sotto l'avaro cielo boreale, di denudarsi il più possibile al sole appena questo mostri loro una faccia benigna. (Si sa che In quei paesi il sole è spesso una sollcella anemica e parsimoniosa, se non di luce, di calore; tanto è vero che il sole in tedesco è d; sesso femminile, die Sonne; mentre il sesso maschile è riservato alla luna, der Mond), Ricordiamo di avere veduto tre o quattro anni fa un giorno di settembre a Berlino una donna che in un costume da bagno a due pezzi i passeggiava per una strada del|'sobborgo di Grunewald; senza suscitare dalla gente altro commento che forse la giornata era un po' troppo freschetta per la faccenda. Tuttavia approviamo in cuor nostro la campagna contro le brache corte, come è stata chiamata, e le disposizioni della polizia, considerando la cosa dal punto di vista dell'educazione, dell'estetica e del benessere. La natura ci ha fatti nudi; la civiltà ha inventato le vesti per celare la nudità. Non tutte le vesti convengono ai diversi individui, ai luoghi, ai tempi. Non si porta lo smobilia a passeggio il pomeriggio, o la mattina a colazione. Il pigiama non deve uscire dalla camera da letto o dalla stanza del bagno; se ne sono rapidamente convinti anche quegli spaesati che una ventina di anni fa, quando cominciarono a far conoscenza i |P°sto nell abitato, nelle citta, 'siano capitali o di provincia, abbiano il mare accanto o discosto, siano mèta di carovane turistiche o no. Nessuno nei no- con quell'indumento, lo Indossavano sulle spiagge e per le vie delle città balneari. Ci si toglie la .giacchetta all'osteria, ma non nel ristorante di lusso. Non si sta in salotto come In giardino (non si sono accorte quelle ragazze torinesi che piazza San Marco è il più sontuoso salotto del mondo?). Ora 1 pantaloni corti, gli shorts come li chiamano alla spiccia gli inglesi, cioè « i corti >, facendosene un indumento nazionale nelle loro colonie tropicali, vanno bene a Nairobi e all'Asinara; ma sono assolutamente fuori a stri paesi civili si sogna di uscir dal letto in camicia e così acconciato andare per la via o all'ufficio o alla Messa. Perché deve esser lecito a chi sta in brachette e camiciola scollata e sbracciata nella tenda o nel carrozzone attaccato all'automobile, mescolarsi così seminudo alla folla cittadina, visitare musei e chiese, sedersi al caffè o alla trattoria? Oltre tutto, è questione di educazione. Né ci vengano a dire che i nostri paesi son troppo caldi d'estate; chi è stato nei paesi tropicali, dove 1 quaranta all'ombra non sono breve fenomeno passeggero, sa che ci si ripara meglio dal calore con i calzoni lunghi, e' le maniche lunghe alla camicia. Simplicissimus

Persone citate: Grunewald

Luoghi citati: Berlino, Nairobi, Venezia