Mite condanna al sergente responsabile della morte di 15 reclute

Mite condanna al sergente responsabile della morte di 15 reclute Il sottufficiale tedesco aveva ordinato di guadare un fiume Mite condanna al sergente responsabile della morte di 15 reclute Otto mesi con la condizionale; assolti un altro sergente e il comandante la compagnia La tragedia per un comando arbitrario quando già le esercitazioni erano finite (Dal nostro corrispondente) Bonn, 23 agosto. Dieter Julitz, il sergente di 23 anni responsabile della morte di quindici giovani reclute tedesche, annegate nell'attraversare a guado ti fiume Iller ti 3 giugno scorso, è stato condannato stasera dal Tribunale di Kempten ad otto mesi di reclusione con il beneficio della condizionale; i coimputati sergente Joseph Schdffler e il tenente Alfred Sommer, comandante la compagnia cui appartenevano le vittime, sono stati invece assolti. Julitz è stato riconosciuto colpevole di omicidio colposo avendo ordinato ai suoi uomini di attraversare l'Iller senza prendere le precauzioni del caso, senza misurare cioè la forza della corrente né la profondità del fiumi; senza predisporre tnfine sulle due sponde — come usa fare — i servizi di salvataggio. Altra circostanza aggravante é che l'esercitazione fu eseguita per iniziativa personale del sergente, onde impiegare una mezzora libera: le manovre all'ordine del giorno, difatti, erano terminate con un certo anticipo sui previsto. XI verdetto del Tribunale, considerando il numero delle vittime e tutte le circostanze aggravanti, è parso piuttosto mite. Tutti si attendevano, a conclusione di una vicenda giudiziaria cosi clamorosa, ben più dure sentenze. La morte dei quindici giovani nelle acque dell'Iller ha impressionato fortemente l'opinione pubblica, procurando anche apprensione al ministro per Io Difesa: un in adente del genere proprio mentre si stavano organizzando le prime divisioni del risorto esercito e mentre le prime reclute entravano nelle caserme, avrebbe potuto avere ripercussioni gravi; soprattutto gettare discredito sulle istituzioni militari dopo tutto quello ohe il governo aveva fatto per preparare psicologicamente i giovani tedeschi al riarmo. E si doveva anche tener conto che la disgrazia avrebbe potuto fornire materia di polemica all'opposi¬ zione socialdemocratica, durante la campagna elettorale in corso. Le reazioni della stampa tedesca furono violente e anche tre giorni fa, quando s'iniziò il processo, di-uersi giornali chiesero dure punizioni per i colpevoli. L'ufficiale e i due sergenti correvano il rischio dì diventare le vittime dell'indignazione pubblica. Ma all'inizio del processo ti Presidente del Tribunale, rivolgendosi agli imputati, ebbe a dire: <Noi siamo qui per giudicare obiettivamente della vostra colpevolezza. La decisione del Tribunale non è prèsa in anticipo per influenze politiche. Oli attacchi di certa stampa che chiedono la vostra testa, non influenzeranno la sentenza di questa Corte >. Il Presidente ha mantenuto quindi la promessa. Forse, commentava qualcuno dopo la lettura della sentenza, gli imputati se la sono cavata tutti a buon mercato appunto perché i giudici hanno voluto mettere in evidenza la loro obiettività. Non è stato possibile ricostruire chiaramente la tragedia: né è risultate chiaramente quali siano state le cause dell'annegamento. Probabilmente le uniformi pregiudicarono la libertà di movimento dei soldati; alcuni che non sapevano nuotare trascinarono probabilmente sott'acqua anche i loro compagni in un momento di panico. A dare l'ordine di attraversare il fiume a guado, dopo la normale esercitazione, fu — come si è detto — II sergente Julitz. L'altro sottufficiale, lo Schdffler, non trovò nulla a ridire. Il tenente Sommer non era sul posto al momento della sciagura, ma egli era stato ugualmente denunciato in quanto responsabile della compagnia. Julitz attraversò il fiume per primo, in testa a un gruppo di ventinove uomini, portando a spalla una mitragliatrice; l'acqua era abbastanza alta e raggiungeva, in certi punti, il metro e sessanta. Sul fondo, coperto di alghe, i piedi dei soldati si muovevano a fatica, incespi¬ cando. A un dato momento al-\cum soldati, per via della Cor-lrente impetuosa, persero l'equilibrio; alcuni si aggrapparono ai compagni. Segui panico e confusione. Il sergente ordinò a tutti di tornare indietro, ma era troppo tardi. Sulla riva dell'Iller verrà eretto un monumento a ricordo dei < primi quindici caduti della Bundeswehr >. m. c.

Persone citate: Alfred Sommer, Dieter Julitz, Joseph Schdffler, Sommer

Luoghi citati: Bonn