Specchio del tempi

Specchio del tempi Specchio del tempi Perché si pensa à Roma e non a Cannes ? - Anche gli autotreni pagano le tasse - Abbiamo bisogno di sapienza come di pane - Documenti personali alla mercè di tutti - Sempre ì primi della classe - II cavallo, il bue e uoa laurea falsa - Commedie dialettali alla Radio Vn lettore ci scrive: « Di ritorno da un viaggio turistico In Francia, leggo su La Stampa del 21 corr. l'articolo: " Proibito alle turiste girare a Roma in pantaloni corti ", A parte 11 fatto che girare in pantaloni corti non è affatto scandaloso, vorrei sapere perché l'organo vaticano non persuade alle stesse drastiche misure anche le Questure di Nizza, Monaco, Cannes e di tutti 1 Paesi rivieraschi ed isolani della Costa Azzurra dove una donna può passeggiare, preridere il tram od il treno in prendisole senza che venga citata dal Giudice o dal Console del proprio Paese come si minaccia di fare, qui da noi ». Segue la firma. ' Vn lettore ci scrive da Santhià: « Ho letto in questi giorni sul giornali la proposta di " limitare ", per certi tratti della Via Aurelia, il transito degli autotreni a determinate ore e giorni, allo scopo di alleggerire l'enorme trafiico. « Una simile proposta rivela poco buonsenso. Gli autotreni pagano allo Stato fior di biglietti da mille per poter circolare; inoltre sono gli autotreni e non le ferrovie che assicurano ormai 1 vari rifornimenti con la necessaria regolarità e tempestività. Non sarebbe preferibile un piano organico e definitivo per la rete stradale, migliorando la viabilità sull'Aurella prima di tutto e costruendo, o meglio lasciando costruire da privati, nuove autostrade? « Gli automobilisti, autotreni compresi, portano alle casse dello Stato circa 300 miliardi di lire all'anno; lo Stato, attraverso l'ANAS, ne restituisce agli automobilisti una trentina circa. iiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiuifiiiiiiiiiiiiiniiiiiiiiiiiiiiii Da " limitare " ci sarebbe la fame dello Stato che se passasse più quattrini all' ANAS potrebbe, tanto per fare un esempio, permettere di ultimare I lavori sui miseri 40 Km. dell'autostrada Genova-Savona, che penosamente si trascinano da ben dieci anni. B da " limitare " ci sarebbero le ore di sosta alla frontiera di Ponto S. Luigi, mirabile esempio di Incapacità di risolvere un problema essenziale per la nostra industria turistica». . Segue la firma. Vn lettore oi scrive da Gressoney St. Jean: « Ho letto con interesse il brillante articolo di Guido Calogero : " Lacommedia della maturità". Condivido mólte cose di quell'articolo; ma mi lascia perplesso l'ultima parte, là dove si dice che " la pedagogia moderne ~itiene che diventare maturi non significa mai saper ripetere parole, ma saper fare cose ". D'accordo per quanto riguarda il ripetere parole, ma quel " saper fare cose " è espressione assai equivoca, sotto la quale fa capolino una concezione pragmatistica della " maturità culturale ". « E' vero che l'Intenzione di Calogero è quella dì sottolineare gli aspetti vitali della cultura, che troppo spesso sono dimenticati da alunni, professori e programmi. Ma rimane il pericolo che tali espressioni (" saper faro cose") siano male interpretate, secondo gli schemi Si un rachitismo culturale che tiene conto degli studi come atrio di un impiego, redditizio. Dietro questa concezione si profila l'ombra sinistra di un esercito di tecnici puri, che sanno " fare cose ", ma senz'anima. < Attraversp la conoscenza viva dei grandi che ci hanno preceduto, i " maturandi " devono essere stimolati alla personale riscoperta del valori. Felice quell'insegnante che avrà ottenuto di far capire al suol alunni la voce degli artisti e dei poeti; di farli entrare nel mondo della storia, dell'economia, delle tecniche. E questo, non solo e non tanto perché essi sappiano " fare cose ", ma per la realizzazione di una più compiuta umanità e della vocazione di ciascuno alla verità. Il fine della cultura — e quindi degli esami di maturità — è una più ricca sapienza. Di questa sapienza il mondo d'oggi ha bisogno come del pane ». Don Alberto Prunas Tota. Vn lettore ci scrive: « Non posso esimermi dal far presente una protesta che interessa tutti contro il deplorevole sistema di rilasciare nelle portinerie, documenti di giustizia, atti di citazione ed altri, indirizzati a privati cittadini, do irnienti il cui contenuto è strettamente personale e riservato. < Sembra incredibile che gli uffici non abbiano buste, o il denaro per-acquistarle, per effettuare 11 recapito a mezzo raccomandata in franchigia. Lasciare documenti personali nelle mani di estranei e In pasto alla curiosità di tutti, mi sembra poco edificante ». Rag. Giuseppe Assi. Vn lettore ci scrive: « Dalla mia esperienza, da quello che avevo letto sulle stesse colonne de La Stampa, sapevo che le Ferrovie dello Stato detenevano primati mondiali di lentezza, e che a fine d'anno il loro bilancio si chiudeva con deficit spaventosi.- Ieri, Invece, da un manifesto di ispirazione governativa, ho saputo che le nostre fciiGTi; sono le migliori d'Europa. < E cosi andiamo avanti In questa povera Italia come al tempo del fascismo: eravamo primi in tutto... anche nei bluff ». Luigi Cacciatore. Vn lettore ci scrive: « Nel caso dovessi firmare un contratto per un cavallo di razza, ed in vece sua dovessi ricevere un bue, posso annullare il contratto? « Due mesi fa un'implegata ha sposato un dottore in giurisprudenza. In casa dello sposo faceva bella mostra una laurea conseguita all'Università di Roma. Ora risulta che il " dottore In legge " non è altro che un malfattore, perché la laurea è falsa. Precisamente come la storia del cavallo e del bue. Si può annullare il matrimonio?». Segue la firma. Vn lettore ci scrive da Bavigliano: « Ieri sera ho cercato -i sentire alla radio la commedia " Miseria e nobiltà ", ma purtroppo non conoscendo il napoletano, mi è stato impossibile proseguire nell'ascolto. Come me, so che ieri sera han fatto molti altri miei conoscenti amanti delia prosa che aspettano il martedì per ascoltare la commedia e che ieri son stati delusi. « Vorrei sapere perché .a RAI si ostina a far entrare nei programmi nazionali le commedie dialettali. Forse che tutti gli italiani sono obbligati a conoscere tutti gli idiomi della penisola? « Credo di interpretare il desiderio di tutti gli ascoltatori chiedendo che i dialetti siano riservati al programmi locali e che nel programmi nazionali sia logicamente usato solo l'ifada»», intellegglbile a tutti gli italiani ed anche all'estero ». Vittorio Della Beffa.

Persone citate: Don Alberto, Giudice, Giuseppe Assi, Guido Calogero, Luigi Cacciatore, Miseria

Luoghi citati: Cannes, Europa, Francia, Italia, Monaco, Roma, Santhià, Savona