Una «600», un camioncino e 4 persone schiacciati da un autocarro senza freni

Una «600», un camioncino e 4 persone schiacciati da un autocarro senza freni Sostavano in una jpiaxaola sulla strati a di Ulxio Una «600», un camioncino e 4 persone schiacciati da un autocarro senza freni I passeggeri stavano per salire sulla macchina, quando lungo la discesa In curva è sbucato il camion L'autista tentava di dirigere l'automezzo contro la montagna per fermarlo - Tutti feriti tra i rottami A Jovenceaux, sulla strada che da Ulzio porta a Salice d'Ulzìo, un autocarro carico di terra che scendeva a forte velocità con i freni guadi, è piombato su una « 600 » in sosta travolgendo tre persone, che erano di fianco alla macchina e un'altra che SI trovava a bordo. Il bilancio, fortunatamente, non è grave come lasciava prevedere l'incidente: lo prognosi dei feriti variano dai 10 ai 35 giorni. Vittima della sciagura è una famiglia di torinesi: Bartolomeo Bechis di 34 anni, addetto al reparto manutenzioni ferroviarie della Fiat, la moglie Adriana Gianoglio pure di 34 anni, la suocera Francesca Lovera di 66 anni, abitanti in corso Orbassano 89, e un loro amico, l'Impiegato-Dino Testi di 37 anni abitante a Moncalieri in via Cernala 27. anch'egli dipendente della Fiat. I Bechis nei giorni scorsi avevano scritto all'amico Testi che si trovava in villeggiatura a Jovenceaux incaricandolo di provve dere ad immagazzinare del mobilio che essi avevano intenzione di spedire in quella borgata per arredare due stanze prese in affitto per la prossima annata, stanze che attualmente sono ancora occu paté da altri villeggianti. II mobilio era arrivato a Joven ceaux e il Testi aveva provveduto a metterlo provvisoriamente in un deposito. Ieri mattina i Bechis, ap profittando di una giornata di libertà, avevano deciso di recarsi in montagna per andare a ringra ziare l'amico e per prendere ulteriori accordi con 11 proprietario del piccolo alloggio. Giunti nella borgata parcheggiavano l'auto In una piazzola che è sulla destra della strada per chi sale verso Salice d'Ulzio, poco dopo l'abitato. Verso le 12, sbrigate le loro commissioni, si avviavano verso la macchina per fare ritorno t Torino; li accompagnava il Testi Sul lato sinistro della «600» c'era ora In sosta un camioncino Balilla di proprietà del commerciante in tessuti Amedeo Fogola, re sidente a Moncalieri che In quel 11E1111111111 ! ! Il 1111111 1 [ 1111 ! i 11111E111J111M11 i 111 momento si trovava in un negozio della borgata. Giunto a fianco della macchina, Bartolomeo Bechis apriva la portiera di sinistra, faceva salire la suocera sul sedile posteriore poi, anziché aprire dall'interno la sicurezza della portiera di destra per fare entrare la moglie, si intratteneva a mostrare all'amico che gli stava al fianco un piccolo segno nella vernice del tetto causato dal portapacchi. La signora Gianoglio, che attendeva dall'altro lato dell'auto, Improvvisamente vedeva sbucare davanti a se, dalla curva della strada cinquanta metri più avanti, un grosso autocarro che procedeva del tutto sulla sinistra, addirittura rasente alla roccia. Aveva appena il tempo di lanciare una esclamazione dj allarme, che l'autocarro entrava sullo spiazzo, piombava sulla 1 II 11 ! 111111111111111111111 ) 11111 ! I ! 1111M11111111J1111111 [ 1 o , a , a o o a o o e e a 1 i a i o : i i o a e : i o I Balilla; il camioncino veniva proiettato contro i due uomini e quindi contro la «600 » che a sua volta veniva sbalzata in avanti. Un attimo dopo l'autocarro si andava a schiantare contro il fianco del monte. Ne scendeva l'autista — Pietro Lovera di 32 anni — pallido, tremante, con le mani nei capelli. Egli si precipitava in soccorso degli sventurati che erano rimasti impigliati fra le lamiere contorte delle due macchine. Accorrevano intanto altre persone dal vicino abitato che avevano assistito all'incidente. Dopo molte fatiche si riusciva ad estrarre dalla « 600 » la signora Fran cesca Lovera e tutti i feriti venivano accompagnati alla colonia « Fiat » di Salice d'Ulzio, dove avevano una pronta assistenza, Dalla colonia veniva richiesta telefonicamente a Torino un'ambulanza della Fiat che nelle prl me ore del pomeriggio trasportava 1 feriti all'ospedale Maria Vittoria. Il Bechis ha riportato la frattura della gamba sinistra contusioni al torace ed è stato giudicato guaribile in 36 giorni, sua moglie ferite agli arti, guaribili in 10 giorni, la suocera abrasioni e contusioni guarìbili In 8 giorni e il Testi ferite al capo agli arti guaribili in 10 giorni. L'autista dell'autocarro ha raccontato che poco prima di arrivare al luogo dell'incidente si era accorto che I freni si erano guastati e l'automezzo aumentava rapidamente la velocità. Per timore di precipitare in un burrone egli si manteneva completamente a sinistra cercando anzi di far strisciare il mozzo della ruota contro il fianco della montagna per rallentare la corsa. Giunto alla piazzola non era riuscito a raddrizzare lo sterzo e il camion era piombato sulle macchine nonostante 1 suoi sforzi. — Con un'auto di passaggio è stato trasportato ieri pomeriggio alle 15,30 all'ospedale Maria Vitto- llIEIIEIIEIIIIEIIIIEEIIIIIIEIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIll ria l'operalo Ilario Quatto di 19 anni, residente a Sant'Ambrogio in via Blandino 11. I medici, dopo avergli ridotto la frattura del femore sinistro e di alcune costole, lo hanno fatto ricoverare con prognosi di 40 giorni. Il Quatto era rimasto vittima di uno scontro nell'abitato di Sant'Antonino di Susa, mentre in motocicletta, si recava al lavoro nello stabilimento < Magnadyne ». Ad una svolta era finito In pieno contro un altro motociclista, che se l'era cavata con escoriazioni di poco conto. I coniugi Bechis raccontano la paurosa avventura

Luoghi citati: Jovenceaux, Moncalieri, Sant'antonino Di Susa, Torino