Chiedono una riforma scolastica per formare dei cittadini perfetti

Chiedono una riforma scolastica per formare dei cittadini perfettiIl congresso dell'Unione Cattolica insegnanti medi Chiedono una riforma scolastica per formare dei cittadini perfetti Solo il 20 per cento di promossi agli ultimi esami di maturità Ciò dimostrerebbe che il nostro sistema didattico è antiquato (Nostro servizio particolare) Sauze, d'Oulx, 19 agosto. Sebbene sia trascorso il classico periodo di ferragosto, Sauze d'Oulx è gremita d'una folla piuttosto insolita che spicca tra 1 villeggianti comuni per l'austerità degli abiti e il contegno compassato. Sono circa 350 professori partecipanti al 38° convegno nazionale dell'Unione Cattolica Insegnanti Italiani (UCIM). Va detto rapidamente che quest'associazione non ha carattere sindacale, bensì confessionale. E' In un certo senT so un'emanazione dell'Azione I Cattolica e la sua importanza è data non solo dal numero degli iscritti (12 mila su 80 mila insegnanti delle scuole secondarie di Stato), ma anche dal fatto che gli esponenti dell'UCIM attivamente intervengono nella vasta azione in corso per una riforma della scuola italiana. < Noi ci proponiamo — ha- spiegato il presidente prof. Gosualdo Nosengo — innanzi tutto di cooperare per un perfezionamento tecnico-didattico degl'insegnanti; in secondo luogo ci adoperiamo per un rinnovamento strutturale della scuola ed infine affianchiamo 1 nostri soci por una fattiva partecipazione al mondo sindacale ». Volendo fare un parallelo, l'UCIM può essere paragonata alle ACLI. Tema del convegno (che si è inaugurato stasera alla presenza del vescovo di Susa S. E. Garnerl e del senatore Sibille) è apparentemente vago: «la società e la scuola italiana fra umanesimo e la tecnica >. In realtà da esso affioreranno suggerimenti molto autorevoli per una futura riforma della scuola statale. E sia detto per inciso, a tal proposito, che vice-presidente dell'UCIM, pure intervenuto a questo convegno, è il prof. Giovanni Gozzer, capo-ufficio dei centri didattici del ministero della Pubblica Istruzione: cioè l'ente tecnicamente preposto ad ogni innovazione strutturale: « L'attualità degli argomenti che saranno trattati durante le nostre riunioni a Sauze d'Oulx — ha ancora detto il prof. Nosengo — non poteva essere più viva. Lo apunto principale ci è offerto addirittura dai risultati degli ultimi esami di maturità ed abilitazione. Su scala nazionale si é avuto ti 37 per cento di promossi, il SO per cento di respinti e il 43 per cento di rimandati ad ottobre. Risultati disastrosi per ali studenti, che ovviamente hanno destato molto scontento e mettono direttamente in causa l'attuale organizzazione scola stica italiana coi suoi programmi e la sua struttu ra. Non è possibile che dopo un regolare corso di studi, con scrutini al termine di ogni anno, agli esami /inali si abbia una setacciata tanto inesorabile. Bisogna con eludere che o gli esami seno assurdamente difficili o l'insegnamento non è stato efflcacey. Per quanto il prof Nosengo e 1 suoi collaboratori non si siano per ora pronunciati, dovendo correttamente attendere i risultati del convegno, sembra di poter arguire che secondo il loro punto di vista la verità si troverebbe a metà strada: cioè gli esami sono troppo difficili come vastità di programma e l'insegnamento va riveduto. E' comunque in dubitabile che vi sia tanto un difetto di sistema scolastico come di preparazione didattica per taluni insegnanti: questa ultima aggravata dal fatto che il Ministero non sottopone a concorso tutte le cattedre, co- me da lungo tempo viene auspicato dai sindacati. < La scuola — ha soggiunto Il prof. Nosengo — è ancora concepita con i criteri di cent'anni fa, secondo principi vagamente positivistici che si accompagnano ad una retorica pseudoumanistica. I giovani di oggi, attraverso la radio, attraverso la televisione, attraverso la facilità dei viaggi, degli scambi culturali e così via sono potenzialmente più svegli di quelli d'un tempo. Non si accontentano di apprendere crudamente determinate nozioni: ad essi bisogna giungere con un ragionamento suadente. Ma soprattutto bisogna eliminare il dualismo tecnico uma?iistico ». «Un tempo la tecnica era considerata guasi in sottordine e gli antichi sistemi educativi portavano alla costituzione di limitate « elites » intellettuali, inconcepibili in un mondo democratico nel quale invece bisogna puntare su una civiltà diffusa o, per meglio dire integrale >. Questo concetto è stato sviluppato nella prolusione inaugurale dal prof. Agostino Capocaccia, preside della facoltà d'ingegneria dell'università di Genova. Con chiara e brillante esposizione, egli ha ricordato gli enormi progressi della scienza nel corso dei secoli per porre In luce come la rivoluzione nucleare abbia ora conseguenze sociali più vaste della rivoluzione industriale di cent'anni fa. Questa premessa permetterà ora al congresso di tirare le somme: nella nuova società che si va elaborando nel mondo è necessaria una istruzione funzionale che non sia un « insaccamento » di nozioni (una specie di trallgnamento culturale sul sistema dei telequiz) ma che conduca alla formazione di un cittadino 11 più possibile perfetto, sotto l'aspetto professionale, morale e culturale. Nei prossimi giorni terranno relazioni i professori Aldo Agazzi, Franco Bonacina, Fausto Montanari, Giovanni Gozzer, Mario Pagella, Pietro Prinl, padre Enrico di Rovasenda, Sinistroro, Francesco Tagliamonte. E non, vi è da stupire se nelle discussioni affioreranno tesi molto ardite anche su argomenti concretamente determinati, quali ad esemplo l'insegnamento del latino e del greco nelle scuole medie. - r. g.

Luoghi citati: Genova, Oulx