Nel terrore di annegare s'avvinghia al compagno e lo trascina con sé
Nel terrore di annegare s'avvinghia al compagno e lo trascina con sé Drammatico salvataggio di due giovani nel Lago di Avigliana Nel terrore di annegare s'avvinghia al compagno e lo trascina con sé Sceso in acqua senza saper nuotare è colto da malore e invoca l'aiuto dell'amico - Alcuni gitanti scorgono da lontano la lotta dei due, accorrono in barca e li traggono a riva i o r i o ? i i i e a o . i . Ieri pomeriggio ha lasciato l'ospedale di Avigllama per rientrare a Torino, dove abita con la madre in corso Fiume 11, un giovane di 26 anni, Michele Mantaaia: il giorno di Ferragosto era stato colto da malore mentre faceva il bagno nel lago, e per poco non era annegato insieme all'amico accorso in suo aiuto. Giovedì, subito dopo il pranzo, 11 Mantasia, che è falegname ebanista, era partito da casa sul suo motoscooter insieme all'amico Domenico D'Amerio di 23 anni, domiciliato in via Tirreno. Mèta della gita era Avigliana: 1 due giovani avevano combinato di trascorrere il pomeriggio sulle rive del lago grande, cercando ristoro all'afa con una nuotata. Giunti sul posto, indossarono 11 costume da bagno e si sdraiavano sulla sabbia in attesa di poter immergersi nell'acqua senza il pericolo di una congestione. Verso le 15 11 cielo si oscurò, sembrava dovesse scoppiare da un momento all'altro un furioso temporale. I due giovani furono tentati di rivestirsi e mutare programma, poi decisero di rimanere. Alle 16, il cielo ebbe una schiarita, tornò a splendere il sole. Il Mantasia si avvicinò all'acqua, ne saggiò le temperatura con la punta di un piede, ma la sensazione di freddo non lo sco¬ rlgstgsqpgptrsdccsassèldqpasnszuaEnglllllllllllllllllllllllllllllllllllilllltlllllllllllllllllllllf ■ raggiò. Cautamente si inoltrò nel lago, Ano a quando l'acqua gli giunse all'altezza del fianchi. Poi si abbandonò alla corrente, tentando di mantenersi a galla con gesti impacciati che rivelavano la sua Inesperienza nel nuoto. Era in acqua da pochi istanti, quando un malore improvviso — provocato dal freddo e dalla digestione, e forse aggravato dalla paura di essersi allontanato troppo dalla riva — lo colse, paralizzandogli i movimenti. Annaspò sull'acqua con la forza della disperazione, invocò soccorso, chiamò il suo amico. Quest'ultimo, che era rimasto sdraiato sulla sabbia voltando le spalle al lago, alle grida del Mantasia si alzò di scatto e resosi conto del dramma si buttò in acqua. Nemmeno lui è un nuotatore provetto, tuttavia la vicinanza dalla riva e la modesta profondità dell'acqua In quel punto noti gli avrebbero impedito di salvare il pericolante. Senonché il Man.asia, in preda al terrore, si comportò come quasi tutti quelli che stanno per annegare: si avvinghiò al collo del suo soccorritore con tutte le forze. I due corpi scomparvero per un attimo, riaffiorarono sempre avvinghiati, tornarono sott'acqua. Entrambi i giovani sarebbero annegati definitivamente se alcuni gitanti, che passavano In barca f ■■IIllIllllllllIlttlItlllllllllllllllllllllllllllllItllIB sul Iago, non si fossero u scorti della silenziosa tragedia. Accorsero, riuscirono ad afferrare per i capelli il Mantasia e il D'Amerio, li portarono a riva. Il D'Amerio si riprese quasi subito, l'altro pareva morto. I salvatori gli praticarono la respirazione artificiale, in attesa dell'arrivo di un'autoambulanza chiamata telefonicamente. Malgrado fosse stato sottoposto alla respirazione artificiale, anche durante il tragitto verso l'ospedale, il Mantasia non riprese I sensi che qualche ora dopo. Aveva ingurgitato molta acqua, rivelava allarmanti sintomi di asfissia. Le energiche cure dei medici riuscirono infine a strapparlo alla morte.
Persone citate: D'amerio, Domenico D'amerio, Michele Mantaaia
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