"Fui torturato perché confessassi,, grida un imputato al processo del Cairo

"Fui torturato perché confessassi,, grida un imputato al processo del Cairo "Fui torturato perché confessassi,, grida un imputato al processo del Cairo E' un ex funzionario del governo: il giudizio era stato imbastito sulla sua «confessione» Drammatico racconto delle violenze subite in cella e delle minacce alla sua famiglia (Nostro servizio particolare) Il Cairo, 13 agosto. Drammatica udienza, stamane, al processo del Cairo. Abdel Hamid el Islambuly, uno dei tredici imputati di avere ordito un complotto per uccidere Nasser e rovesciare 11 regime, ha ritrattato la sua confessione, affermando tra i singhiozzi che essa gli è stata estorta dalla polizia con la tortura. Il presidente della Corte, maggior generale Mohamed Fuad el Digwy, ha ordinato che una perizia medica accerti se le dichiarazioni dell'imputato rispondano a verità. In un primo tempo il presidente aveva cercato di togliere la parola a Islambuly, per impedirgli di proseguire nella descrizione del maltrattamenti subiti, ma le proteste dei difensori, espresse in forma veemente, lo hanno convinto a continuare l'interrogatorio. Poiché la « confessione > dell'imputato costituiva la base di tutto il castello di accuse mosse dal Pubblico Ministero, 6 evidente che l'eventuale conferma delle dichiarazioni con le quali essa è stata ritrattata assuma un'importanza forse determinante agli effetti del processo. Abdel Hamid el Islambuly, e*-Iunzionario del ministero delle Informazioni, ha dichiarato che, dopo il suo arresto, avvenuto il 22 aprile scorso, venne rinchiuso in una cella del carcere militare di Abas sia. Qui fu tenuto per due giorni senza cibo e senza acqua. I suoi aguzzini lo sottoposero a più riprese a selvagge percosse, costringendolo a restare per parecchie ore in piedi, nonostante una grave ferita a una gamba. Oltre ai maltrattamenti fisici egli dovette subire gravi sofferenze morai:. Lo si minacciò infatti di incarcerare la moglie e di lasciare i figli senza sostentamento nel caso in cui non avesse reso ampia confessione. Prostrato dalle torture, el Islambury fini per apporre la sua firma a un lungo documento in cui gli si facevano confessare colpe che egli non aveva mal commesso e denunciare presunti complici di cui venivano precisate le responsabilità nel complotto. Il processo continuerà domani. Oggi radio Cairo, nel dare Un resoconto dell'udienza, ha detto che Islambuly ha « confermato > le dichiarazioni fatte in istruttoria. u. p.

Persone citate: Abdel Hamid, Mohamed Fuad, Nasser

Luoghi citati: Cairo, Il Cairo