La D.C. ha interrotto ala Spezia le trattative con il P.S.I. per la Giunta di Vittorio Gorresio

La D.C. ha interrotto ala Spezia le trattative con il P.S.I. per la Giunta Dopo una nota del partito e un appello dell9Azione Cattolica La D.C. ha interrotto ala Spezia le trattative con il P.S.I. per la Giunta Sorpresa tra i socialisti e vivaci critiche dei repubblicani Roma, 12 agosto. Il corsivo che II Popolo ha dedicato stamattina ai < casi > di Torre Annunziata e di La Spezia, per i quali si era potuto, parlare di un'apertura a sinistra praticamente operata, in sede locale, dalla D.C., ha prontamente ottenuto un effetto che i suoi ispiratori forse nemmeno desideravano. I d. c. di La Spezia hanno compiuto oggi pomerìggio una rapida marcia indietro e le trattative che erano in corso per ia formazione d<\lla giunta concordata con i socialisti sono perciò state rotte. La notizia è stata comunicata a Roma dal segretario della Federazione socialista spezzina, il quale ha informato il suo partito che 1 consiglieri d. c. hanno tenuto nel pomeriggio di oggi una riunione prima di Incontrarsi con i rappresentanti socialisti. Nel corso di essa hanno valutato attentamente il senso del corsivo del Popolo- ed hanno altresì preso In esame una lettera di « cattolici angosciati» che era stata pubblicata domenica sulla pagina regionale dell'organo dell'Azione cattolica II Quotidiano. In essa si deprecava ama«amente l'apertura a sinistra, ed i d. c. di La Spezia si sono così trovati presi tra due fuochi. Da una parte, l'organo della D. C, per il modo di dire e di non dire, di rovesciare le posizioni dialettiche facendo passare per una vittoria anticomunista quella che in buoni termini significava Una apertura a sinistra, li lasciava difatti in una totale incertezza su quelle che potevano essere le reazioni interne del partito. Dall'altra pesava il richiamo del Quotidiano all'osservanza dei doveri di un buon cattolico; sicché, nell'imbarazzo, i consiglieri spezzini d. c. hanno creduto bene di recedere da tutti gli impegni già presi per la costituzione della giunta concordata con i socialisti. I socialisti non hanno potuto far altro che prendere atto della nuova situazione ed hanno rotto le trattative. La situazione comunale di La Spezia torna cosi in alto mare, ed egualmente si riapre tutto il problema dei rapporti, fra socialisti e d. c. Domattina l'Avariti/ commenterà l'accaduto facendo osservare che tutta la faccenda è abbastanza strana. Da una parte c'è II Popolo che parla di operazione anticomunista riuscita in pieno; e dall'altra l'Unità che al affretta a prendere per buone le affermazioni della d. c. Ma in mezzo stanno 1 d. c. spezzini che con il loro atteggiamento si sono incaricati dì dimostrare che II Popolo sbagliava e sbagliava l'Unità nel prestar fede ai propri avversari. I d. c. spezzini si sono, infatti, resi conto che i socialisti avevano ottenuto una vittoria non tanto contro il comunismo che nessuno aveva messo in causa, quanto contro l'intranslgeriza antisocialista finora seguita dalla D.C.: e non hanno voluto procedere ulteriormente per la strada intrapresa. Tutto la situazione torna, quindi, al punto di partenza, e, se qualcosa c'è da riconoscere, è che praticamente la D. C. ha finito per fare il gioco di Amendola, il quale aveva evidentemente tutto l'Interesse che non andassero a buon, porto le intese in corso di elaborazione tra D. C. e socialisti. Fuori dal campo socialista il comportamento della D. C. ha suscitato le critiche della Voce Repubblicana. Il quotidiano del P.R.I. scrive difatti: «Se la nota del Popolo smentisce la tesi comunista secondo cui i socialisti sarebbero stati vittime della blandizie esercitata nei loro confronti dalla D. C, essa ricorda, tuttavia, una costante del metodo politico d. e, cioè quella forma di integralismo manovriero consistente nel colpire ogni possibile posizione su un determinato problema agendo e parlando in maniera opposta al « centro » ed alla « pe riferia ». Altro elemento che viene ad accrescere la generale incertezza sul giudizio da dare de gli orientamenti politici della D.C. è rappresentato dalle recentissime dichiarazioni del l'on. Gonella, secondo il quale è da scontare un ritorno alla collaborazione e i partiti del centro. Questo non sembra fino ad ora il proposito ufficiale de''a segreteria del suo partito (e si ricordino le aspre battute polemiche di Rumor contro Malagodi), ma ci si domanda, arnesi come lo stesso on. Gcf nella, a suo tempo sostenitore della necessità di intese con 1 socialisti, concili oggi le sue nuove - affermazioni centrlste con l'attività che sta personalmente svolgendo nella sua qualità di incaricato dei provve¬ dCrtictMlpdrvbrrls dimenti per l'attuazione della Costituzione. Fra questi, a quanto risulterebbe, egli avrebbe già approntato un disegno di legge per il finanziamento delle regioni, che è un primo passo per l'attuazione delle regioni stesse. Ma, com'è noto, per « varare » le regioni la sola maggioranza possibile è quella che comprenda le sinistre, essendo i liberali « centristi » fieramente avversi al progetto. Perciò il problema delle aperture, anche se rinnegato a La Spezia, verrebbe riaperto in sede nazionale sulla questione delle regioni, e proprio da Gonella che si afferma fautore del ritorno al centrismo. Come si vede, la situazione è ancora molto confusa. Vittorio Gorresio sah

Persone citate: Amendola, Gonella, Malagodi, Rumor

Luoghi citati: La Spezia, Roma, Torre Annunziata