I diari di Mussolini sono un falso come quello del carteggio De Toma?

I diari di Mussolini sono un falso come quello del carteggio De Toma? I diari di Mussolini sono un falso come quello del carteggio De Toma? li pento che stabilì la falsità delle presante lettere del dittatore a Churchill ha controllai.? alcuni scritti sequestrati a Vercelli: sarebbero opera della stessa mano - Riserbo degli affici governativi - Le indagini scientifiche concluse in settembre Roma, 8 agosto. Il presunto «diario» di Mussolini è anche oggi al centro dei commenti e dell'attenzione pubblica romana, ma i giudizi sull'autenticità dei documenti sequestrati dai carabinieri a Vercelli sono sempre più contrastanti. I fascisti della vecchia guardia e gli ambienti del movimento sociale italiano appaiono schierati a priori sulle posizioni dei familiari di Mussolini, e sostengono che si tratta di abili falsi; difficile è però dire se tale opinione è frutto di un reale convincimento, o non è piuttosto un modo di respingere subito quegli scritti del duce che contengono apprezzamenti cosi scarsamente lusinghieri per t gerarchi del passato regime. I fascisti delle nuove leve e coloro che sono usciti dalla politica attiva, manifestano invece opinioni più possibiliste: Carmine Senise, capo della polizia durante il ventennio, si è detto incerto sull'autenticità del «diario».- c So che Mussolini usava tenere appunti scritti — ha spiegato — ma non ebbi mai occasione di leggerli e anche ora ho visto solo ciò che hanno pubblicato i giornali. Troppo poco per esprimere un giudizio, per quanto mi paia strano che Mussolini si rprtmesse cosi crudamente nei confronti di tanti suoi collaboratori ». Alle dichiarazioni negative dei familiari di Mussolini, in particolare della consorte Rachele e del figlio Vittorio, e ai prolissi racconti dell'exconsigliere nazionale Renato Tassinari (tutti concordi nel sostenere la falsità del « diario >) si contrappone il riserbo in cui si sono chiusi gli ambienti ufficiali del ministero e i funzionari dell'Archivio di Stato in possesso dei controversi documenti. E' legittima la preoccupazione di tali funzionari dt non anticipare giudizi e valutazioni prima dell'esito della perizia ufficiale che, come è noto, avrà termine solo in settembre. L'esame sarà particolarmente laborioso dato che alla perizia tecnica dei volumi sequestrati nell'abitazione della signora Rosetta Prelli Panvini sembra certo che seguirà da parte dell'autorità giudiziaria l'interrogatorio di Rachele e di Vittorio Mussolini per conoscere i motivi che li hanno indotti a negare la veridicità dei documenti. L'interrogatorio di Vittorio Mussolini che attualmente si trova in Argentina avverrebbe per rogatoria. Nonostante il riserbo di cui si è detto,' fi è appreso che in sede ministeriale si è propensi a non negare ogni valore al carteggio sequestrato: più che a una totale falsificazione si pensa ad abili interpolazioni operate negli anni immediatamente successivi alla guerra. Anche gli argomenti addotti dai sostenitori Vedere in quinta pagina altre notizie e chiarimenti sulla vicenda dei diari fascisti. del falso non hanno completamente convinto: gli intimi del duce ad esempio si sono meravigliati di apprendere che Mussolini aveva consegnato il suo diario a Zerbino anziché a un amico di più antica data; e la loro meraviglia è cresciuta quando ftanno letto che Zerbino aveva consegnato a sua volta i documenti riser vati a un modesto ed oscuio commissario di polizia. Veri o falsi che siano i documenti giaceranno comunque per lungo tempo negli scaffali dell'Archivio di Stalo che dal palazzo della Sapienza sta trasferendo la sua sede in un nuovo edificio nella zona Ostiense. La signora Prelli Panvini e la sua figlia Mimi li rivedranno solo nel caso che la loro falsità sia accertata in modo inequivocabile. Nel caio inve¬ ce che i documenti risultino anche ,n parte autentici è certo che essi saranno assogettati alle leggi degli Archivi di Stato e la loro divulgazione potrebbe essere rimandata all'anno 2000, quando dei fascismo si parlerà in termini storici e distaccati. Fra le tante voci che si sono levate a commentare la autenticità o falsità del diario attribuito a Mussolini, è doveroso riferire anche quci.~ dei utgnor Filiberto Vignini, il perito grafologo che a suo tempo esaminò il carteggio De Toma. Il Vignini ha scritto ad un giornale romano della sera asserendo che il « diario » è, a suo giudizio, opera dello stesso falsario che già elaborò il carteggio De Toma. Tale certezza deriva al Vignini dall'esame grafologico delle pagine del « diario » pubblicate sui quotidiani e dal loro confronto con la grafia dei documenti analizzati in occasione dell'affare De Toma. « Nel " diario " ora sequestrato — conclude il perito — si nota tuttavia una evoluzione tecnica nell'arte del falso da parte dell'autore: il falso del " diario " è una piccola opera d'arte, mentre il falso del carteggio è paragonabile al primo quadro di un pittore imberbe». 8» C.

Luoghi citati: Roma, Vercelli