Al processo della rivista ''Confidential,, molti interessi coalizzati contro la verità di Gino Tomajuoli

Al processo della rivista ''Confidential,, molti interessi coalizzati contro la verità competo ni ma i. e per im. giudice ni nos angei.es Al processo della rivista ''Confidential,, molti interessi coalizzati contro la verità L'industria cinematografica non vede con favore un'inchiesta approfondila - (ili attori diffamati insistono nelle querele, altri non vorrebbero deporre come testimoni • Per ora non sono stati scelti nemmeno i dodici giurati (Dal nostro corrispondente) Washington, 5 agosto. Il giudice federale che presiede a Los Angeles il processo contro l'organizzazione commerciale accusala di fornire alla rn;inlii Confidential le piar, canti informazioni sulla vita privata degli attori di Hollywood, non ha potuto ancora iniziare ti dibattimento perché non riesce a formare una giuria. Quasi tutti i cittadini convocati, esprimono apertamente la loro opinione negativa sulla rivista e sull'organizzazione scandalistica ad e?sa affiliata a tanto basta, naturalmente, per escluderli, oppure anticipano candidamente opinioni personali sugli accusati e debbono pertanto essere respinti. La colonia cinematografica di Hollywood considera questo fatto come un buon auspicio; e c'è persino chi pensa che il processo si risolverà in nulla. Ma sia i magistrati che la Difesa prevedono, invece, che il aioattimento — quando potrà cominciare — sard lungo e sensazionale. La Difesa soprattutto minaccia nuovi scandali, cioè di chiamare come testimoni « oltre un ceJiiinaio » di cioè un giudizio che possa servire di guida in casi consimili. attori ed attrici, sulla cui condotta pei sonale la rivista ha pubblicato indiscrezioni piccanti e che, pur non avendo sporto querela per timore di pubblicità, dovrebbero testimoniare che i fatti citati sono effettivamente avvenuti. Ciò var rebbe a dimostrare che anche quelli che si imputano alla or- gawzzaztone scandalistica edalla rivista sono veri. Ai multistrati ed alla pub- blica accusa tutto ciò impor- ta molto poco. Ciò che ha tn-vece valore preminente, è unaquestione legale, di emettere Qual è il limite che le tnchie-ste giornalistiche non devono oltrepassare, quando pongono«/.*//, in .«•«/n.in Jeii'nninin,,* sotto lo scrutinio dell'opinione pubblica la vita privata di personalità pubbliche, come attori o uomini politici* Qual è, tn altri termini, il grado di privacy che la legge deve garantire ad ogni cittadino, quando agisce come persona privata f Finora la giurisprudenza americana si è espressa sull'argomento in termini chiari ed ambigui allo stesso tempo: si è decretato più volte, cioè, che la stampa ha pieno diritto di investigare attentamente la condotta ed anche la vita privata di uomini volitici, per fornire all'opinione pubblica tutti gli elementi di giudizio che possano contribuire a da re agli elettori gli elementi per una valutazione continua] mente aggiornata degli eletti, Questo criterio può essere ! applicato anche agli attori, ' considerati come figure pubblilcfte? Le sordide rivelazioni di • Confidential debbono essere 1 vagliate solo in base al crite¬ rio di veridicità o falsità, oppure anche, come sostengono 1 i danneggiati, in base a quello Uh violazione arbitraria della ] privacy degli attorit E questo l diritto può coprire anche gli e è i i o s i a e i e e o o i o i o eccessi amorosi o le aberra zioni di costume a cui si sarebbero abbandonati, secondo Confidential, tante figure pubbliche* Maureen O'Hara e Walter Liberace, Errol Flynn e Robert Mitchum, Doris Duke e Dorothy Dandridge, < denunciati » a più riprese da Confidential come violatori della morale convenzionale, iniziatori della catena di querele contro la rivista, sono validamente ed attivamente sostenuti da tutto il mondo cinematografico, non solo per smentire le presunte oige in cui sarebbero incorsi ma, soprattutto, per far trionfare il principio che nessuno ha diritto di mettere sotto scrutinio la vita privata di attori ed attrici. La potente industria li incoraggia anzi a passare all'attacco, come hanno fatto, ed a chiedere alla Giustizia di giudicare se i metodi usati da Confidential e da Hollywood Research per scovare le informazioni contestate, sotto ammissibili. Oltre a questi problemi giuridici, la Magistratura della California si trova a dover affrontare anche temibili ostacoli sottomarini. Se la pubblica accusa vorrà davvero mettere in chiaro tutti i fatti, le accuse e le controaccuse, dovrà, per forza di cose, concedere a Confidential il permesso di citare a sua difesa tutti i testimoni che vorrà, e cioè una folla di attori ed attrici che sono stati sistematicamente sottoposti alle indiscrete attenzioni di Hollywood Research. Ora, fra un anno si terranno in California elezioni politiche di estrema importanza: dovrà esser scelto un nuovo Governatore. E' comprensibile come chi aspiri a tale carica, stia ben attento fin da ora a non disgustare i gruppi elettorati più potenti, fra cui si trova indubbiamente l'industria cinematografica. Uno degli aspiranti al governatorato, è l'attuale ministro dèlia Giustizia della California, Brown, il quale, ovviamente preoccupato per il seguito di scandali confermati e smentiti che il processo potrà fare divampare, sta tentando dietro le quinte di provocare il maggiore numero possibile di remissioni di querele, proprio per salvare l'industria cinematografica dall'imbarazzo in cui forse verrebbe a trovarsi, e se stesso dall'accusa di non aver voluto soffocare lo scandalo. Ma l'indipendente giudice di Los Angeles, Waìlcer, che ha iniziato il dibattimento, non è stato dello stesso parere del suo ambizioso superiore politico, ed ha confermato anche oggi di essere deciso a proseguire le indagini sulla base dei capi d'accusa per stabilire in primo luogo se i fatti propalati sono veri, e quindi quale grado di giornalismo scandalistico sia ammissibile per il buon funzionamento delle, istituzioni democratiche. Non è detto, però, che i convergenti interessi al silenzio dell'industria, degli accusati, dei possibili testimoni involontari e di un ambizioso uomo politico, non finiscano per aver ragione. Gino Tomajuoli

Persone citate: Brown, Doris Duke, Dorothy Dandridge, Errol Flynn, Maureen O'hara, Robert Mitchum, Walter Liberace

Luoghi citati: California, Hollywood, Los Angeles, Washington, Waìlcer