Per vaccinarsi contro la poliomielite bisogna rivolgersi alla borsa nera?
Per vaccinarsi contro la poliomielite bisogna rivolgersi alla borsa nera? Mentre il morbo non sembra in fase decrescente Per vaccinarsi contro la poliomielite bisogna rivolgersi alla borsa nera? In Italia è permesso solo l'uso del vaccino fabbricato a Napoli, che però non è ancora in vendita -1 genitori che vogliono vaccinare i tigli debbono ricorrere al contrabbando o recarsi in Francia o in Svizzera dove il commercio è libero - Poche cliniche hanno importato arbitrariamente dall'estero limitate scorte Notizie dalle varie regioni d'Italia dicono che in questa estate i casi di poliomielite sono in netto aumento rispetto agli scorsi anni. Unica eccezione è il Piemonte. Di norma la media nazionale era sui tre-quattromila casi. Ci fu una punta massima di seimila casi. Si teme che prima che finisca la stagione calda, la più facile alle epidemie,' ci si avvicini di nuovo a questa cifra. Anche nei diversi Stati europei la situazione generale si annuncia peggiore che nel 1956. In Piemonte sinora l'andamento è benigno. Nell'ultimo mese sono stati colpiti una ventina di bambini: nello stesso periodo lo scorso anno erano più del doppio. Torino non ha avuto ancora nessun caso: però bambini torinesi hanno contratto la terribile malattia mentre erano in vacanza fuori città. Un piccolo focolaio si è avuto nell'alta valle di Pinerolo, sui duemila metri; un altro al mare, in una cittadina della riviera ligure di ponente. Molti genitori, preoccupati a giusta ragione, avrebbero voluto far vaccinare 1 loro figli, però non hanno trovato il vaccino. In Italia la produzione ed il commercio del vaccino contro la polio sono regolati da un recente decreto del Presidente della Repubblica. Può essere venduto soltanto il vaccino prodotto con la metodica Salk dall'Istituto sieroterapico italiano di Napoli. E' vietata la importazione di altri vaccini dall'estero. L'I.S.I. ne ha già prodotto iirt primo quantitativo di 20 mila dosi che è stato acquistato per intero dall'Alto Commissariato per la Sanità e distribuito alle Prefetture. Le Prefetture lo hanno consegnato gratuitamente ad alcuni ospedali ed in particolare ad istituti per l'infanzia A Torino tra il maggio ed il giugno scorso ne sono arrivavate 500 dosi: con esse sono stati vaccinati 450 bambini a titolo sperimentale. Non che si avessero dubbi sui risultati del vaccino Salk, che già ha il conforto di prove .e riprove su milioni di bimbi di tutto il mondo. Si voleva invece avere una conferma sull'efficacia del vaccino italiano. Scelti i 450 bambini, ospiti di istituti, si è prelevato il sangue per calcolare quale era il loro grado naturale di immunità. Dopo la prima iniezione sì è controllato il grado di immunità che il vaccino aveva conferito. La seconda iniezione è stata fatta soltanto ad una parte di essi, perchè nel frattempo l'Alto Commissariato per la Sanità aveva dato disposizioni di sospendere gli esperimenti per il periodo di maggior calura. Il provvedimento era dettato dalla prudenza. Di norma i vaccini non vengono iniettati nei periodi di possibili epidemie, perché dopo qualche giorno essi diminuiscono nel soggetto, per un breve periodo, il grado di im munita naturale. Non dovrebbe essere così per il vaccino Salk. Lo scopritore, il dott. Jonas Salk, lo ha chiaramente dichiarato durante il suo recente soggiorno a Torino nel corso di una intervista concessa ad un gruppo dì medici e pubblicata da La Stampa. Egli ha detto che è utile vaccinare in qualsiasi stagione e «specialmente in corso di epidemie >. Tuttavia da noi si preferisce attenersi alla comune teoria di non vaccinare con il caldo. Gli esperimenti in corso saranno quindi ripresi a settembre. La vaccinazione Salk viene fatta con tre iniezioni di un centimetro cubo: la seconda a distanza di tre settimane dalla prima e la terza, quella di richiamo per stabilizzare la immunità, dopo sei mesi. Le prove sinora condotte a Torino con siero italiano sui 450 soggetti hanno dato risultati soddisfacenti. Con tutto ciò il siero non è in lìbera vendita e non è possibile far vaccinare i nostri figli. L'I.S.I. sta producendo il vaccino in scala industriale e le farmacie dovrebbero poterlo vendere nel prossimo autunno. La consegna sarà fatta contemporaneamente in tutta Italia ad evitare l'accaparraménto, — così dice l'Alto Commissariato per la Sanità — come avvenne per la prima penicillina e per la streptomicina. Si vuol evitare il commercio a borsa nera. Però in Italia risulta che qualche privato fa commercio a borsa nera, piccolo o grande non importa, di vaccino contro la polio. Poiché la vendita è libera in Francia ed in Svizzera, non sono pochi quelli che approfittano di un viaggio all'estero o che vi vanno deliberatamente per acquistare qualche dose. Introducendolo in Italia essi commettono un reato di contrabbando, ma è molto facile sfuggire al controllo. Il vaccino si presenta icome un.liquido roseo ed è contenuto in una piccola boccetta. Unica, avvertenza è di portare un thermos con del ghiaccio, perché deve essere sempre conservato a temperatura fredda. In casa poi lo si può tenere nel frigorìfero. Oltre al vaccino americano Salk, viene importato quello francese dell'Istituto Pasteur. Esso è leggermente diverso dall'americano' —•' pur essendo tutti due vaccini morti — e le tre iniezioni sono fatte a di¬ slsvbdtCvnplptccbstchdtmzsb2almtcingcct stanza di venti giorni una dal-| l'altra. A Torino risulta che sono stati vaccinati con 11 vaccino Pasteur oltre 4 mila bambini. In Italia poche cliniche — due o tre — hanno potuto Introdurre del vaccino francese. Chiunque può andare a far vaccinare i propri figli, almeno sino ad esaurimento delle piccole scorte, pagando 5 mila lire, che è il prezzo di costo per ogni dose. La vaccinazione è praticata ambulatoriamente sotto il controllo dei medici. Queste cliniche agiscono dì loro arbitrio e si. assumono ogni responsabilità, perché il prodotto che usano non è di libero commercio. g. tr.
Persone citate: Jonas Salk, Pasteur, Salk
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