«Serve poco anche il filtro se si aspira la sigaretta»

«Serve poco anche il filtro se si aspira la sigaretta» «Serve poco anche il filtro se si aspira la sigaretta» Lo affermano alcuni medici americani, inglesi e italiani Il prudente atteggiamento del nostro Monopolio di Stato Roma, 1 agosto. Il processo al fumo e al tabacco ha trovato in questi ultimi tempi un nuovo imputato: l'i filtro delle sigarette. Quello che sembrava un efficace antidoto contro gli effetti nocivi della nicotina, viene ora giudicato da medici e scienziati alla stregua di un fattore « inutile » o addirittura « pericoloso » per la salute dei fumatori. Le prime accuse contro i filtri delle sigarette sono apparse sul « British Medicai Journal » del mese scorso, in un articolo del professor Winder, specialista americano delle affezioni cancerogene ai polmoni. Secondo il prof. Winder i filtri in commercio non danno alcuna protezione contro le sostanze tossiche contenute nel tabacco: in taluni casi anzi la loro composizione può favorire l'Insorgenza del cancro polmonare. La funzione dei filtri sarebbe Insomma essenzialmente pubblicitaria, e il maggior smercio di sigarette con filtro dovuto all'illusione, radicata In ogni fumatore, di contenere cosi facendo i pericoli della nicotina. Come rimedio lo specialista americano propone di sottoporre ad un controllo medicolegale i vari filtri per sigarette che vengono posti in vendita: la scienza più recente ha infatti creato particolari filtri che, senza togliere al tabacco il suo profumo, riescono a diminuire del 40% l'assimilazione della nicotina e del catrame. « E' necessario — conclude il prof Winder — che l'adozione di tali filtri perfezionati sia resa obbligatoria per tutti i tipi di sigaretta: In tal modo anche chi non sa rinunciare al vizio del fumo si troverà sufficientemente cautelato ». I medici inglesi si sono di¬ chiarati completamente d'accordo con il collega americano, ed anche I nedici italiani — stando alle affermazioni fatte oggi da un gruppo di noti scienziati — hanno mostrato di solidarizzare nella condanna ai filtri. In particolare il prof. Eugenio Morelli, tisiologo di fama internazionale, ha detto: « I filtri sono utili per trattenere la nicotina, ma poco fanno per le sostanze volatili che si creano in loco. Agli effetti dell'insorgenza dei tumori al polmone ritengo che i filtri siano scarsamente efficaci in quanto la causa prima del cancro sembra dovuta alla inspirazione del fumo e precisamente alla inspirazione delle sostanze volatili, soprattutto di quelle provocate dalla combustione della carta. Infatti la pipa, i toscani, i grossi sigari, sono meno dannosi delle sigarette perché con essi non si inspira il fumo. Per evitare le possibili malattie pensa sia bene non affidarsi al palliativo del filtro, ma fumare evitando le frequenti inspirazioni che irritano i polmoni ». Un analogo giudizio ha espresso il professor OmodeiZorini, titolare della cattedra di tisiologia dell'Università di Roma: « Sono piuttosto scettico sulla utilità dei filtri per sigarette di uso corrente — ha affermato — in quanto essi non servono a neutralizzare i preparati tossici provenienti dalla combustione della carta e del tabacco. Mi auguro che si sia veramente trovato un filtro che abbia questa capacità Al presente ritengo che la gtfissapTtszdclnsIcttifidngam, ,salute dei fumatori, lungi dal-: l'esser tutelata, sia aggravata dalla presenza del filtri: chi fuma, ritenendo a torto che la sigaretta con filtro sia innocua, è portato a fumarla fino in fondo a differenza di quanto fa con la sigaretta senza filtro ». I professori Luigi Turano, direttore dell'Istituto di radiologia; Giuseppe Caronla, direttore della Clinica per malattie infettive; Pietro De Mattel, direttore dell'Istituto di farmacologia dell'Università di Roma, non si sono molto discostati nelle loro dichiarazioni dalle opinioni già riportate. II prof. Caronia ha riassunto il comune convincimento con una frase tanto concisa quanto negativa: «Il filtro — ha detto — non elimina nessuno degli inconvenienti del j fumo, tranne quello di non annerire le dita per il contatto diretto col tabacco». Come si vede, dunque, i filtri delle sigarette non riscuotono nel nostro Paese alcuna simpatia presso la classe medica, anche se gli scienziati italiani pongono concordemente l'accento sull'inutilità dei filtri più che sulla loro pericolosità. Sarà interest-ante a questo punto conoscere il pensiero e l'atteggiamento del Monopolio di Stato sul filtri delle sigarette: è un atteggiamento, se non di sfiducia per i verdetti medici, certo di prudente attesa. Negli ambienti direttivi del Moncpolio si pensa che il rapporto tabacco-cancro non sia ancora scientificamente dimostrato: perlomeno non è chiaro se il cancro sia favorito dalla nicotina, dai depositi di catrame, dalla carta delle siu a , e garette, o, ad esempio, dai filtri. Più che diagnosi mediche finora sono state fatte ipotesi scientìfiche suffragate da una serie di analisi statistiche: in attesa che la scienza dica una parola definitiva, il Monopolio Tabacchi intende quindi continuare l'attuale produzione di sigarette con filtro. T& produzione di tabacco e i metodi della sua lavorazione ' — si conclude insomma al Monopolio di Stato — sono condizionati da analisi di mercato che sondano I gusti del pubblico. In questo momento il pubblico prefeiiice sigarette coi. filtro, e per questo le manifatture tabacchi hanno deciso di iniziare la produzione- delle < Nazionali Esportazione con filtro » autorizzate con -recente decreto dal Consiglio dei Ministri. A parte queste considerazioni di carattere economico, negli uffici di piazza Mestai si afferma che il filtro, se non fa molto bene, certo non fa male perché limita sempre la quantità di fumò che arriva ai polmoni del fumatore. s. c.

Persone citate: Caronia, Eugenio Morelli, Giuseppe Caronla, Luigi Turano, Pietro De Mattel, Winder

Luoghi citati: Roma