Tre anni al commerciante Sedici mesi all'avvocato

Tre anni al commerciante Sedici mesi all'avvocato Sentenza al processo dei «mangimi di S. Antonio» Tre anni al commerciante Sedici mesi all'avvocato Assolti tutti gli altri imputati: due di essi, detenuti, scarcerati (Dal nostro corrispondente) Pinerolo, 24 luglio. Il Tribunale di Pinerolo (presidente Vallauri, giudici Rocca e Sciolla, P. M. Benedica, 'cancelliere Carbonaro), dopo .. , '» r quattro ore di camera di con- JW& »« riconosciuto il coni- ' merctante Rosso Giovanni Bat- tista colpevole di bancarotta fraudolenta e di bancarotta semplice e l'ha condannato, per il primo reato a due anni e otto mesi di reclusione, per il secondo reato a sei mesi di reclusione, per un totale di tre anni e due mesi di reclusione. Il Tribunale ha inoltre riconosciuto l'avv. Adolfo Ferrara di Torino colpevole di concorso nel reato di bancarotta fraudolenta e lo ha condannato ad anni uno e mesi quattro di reclusione. Ritenendo invece non essere stata sufficientemente provata la società di fatto con gli altri imputati, Domenica Rosso, Bartolomeo Bordsse e Carlo Ricotto, ha assolto questi ultimi con la formula dubitativa dell'insufficienza di prove. Il Bordese e la Rosso sono stati stasera scarcerati. La decisione dei giudici è stata letta nell'aula gremita |di persone poco dopo mezzo i giorno j' La intensa con la quale il giudice istruttore dottor Pranzetti aveva rinviato il 14 giù gno '57 a giudizio 1 cinque ini pittati, era motivata dal fatto che il commerciante Rosso (colui che aveva lanciato 1 »iangìmi vitaminizzati, detti di Sant'Antonio) quale imprenditore dichiarato fallito dal Tribunale di Pinerolo, aveva distratto e dissimulato parie dei suoi beni nella misura di una ventina di milioni e aveva omesso di tenere i libri e le altre scritture contabili prescritte dalla legge. La sorella, il Bordese e il Ri- , cotlo erano accusati di concor i ,s0 nH suddetti reati per avere \aottratto la somma di venti im jj0fH dalla massa attiva falli , meIIra,.e_ L'avvocato Ferraro I era invece accusato di concor- : so in bancarotta fraudolenta 1 per avere in Torino e ih coii j corso con il Rosso sottratto e 1 dissimulato in epoca anteriore j e immediatamente successiva lalla dichiarazióne di fallimento, ! la somma di sette milioni di 'proprietà del fallilo, facendola figurare tra l'altro come pro.priefA di min terza persona ; della quale si era qualificato ! procuratore speciale. ì La sentenza d'I fallimento \n.si confronti del Rosso venne 1 emessa il 1S gennaio 1955 dal ! Tribunale di Pinerolo, che nominò contemporaneamente curatore il dr. Giovanni Romano di Torino. Questi, nei contatti subito effettuati con i maggiori creditori, venne a scoprire la esistenza di una operazione m corso tendente a tacitare col 32 per cento alcuni grossisti che vantavano crediti verso il Rosso: anjìò allora all'origine del maneggio e fermò t sette milioni che il dr. Ferraro aveva incassato e depositato presso un notaio torinese, e denunciò il fatto alla procura della Repubblica, dando origine al processo conclusosi questa mattina con la condanna del Rosso e dell'avv. Ferraro. g. m.

Luoghi citati: Pinerolo, Torino