In rivolta le tribù di Oman protettorato inglese in Oriente

In rivolta le tribù di Oman protettorato inglese in Oriente Rinforzi di truppe da Nicosia e da Aden? In rivolta le tribù di Oman protettorato inglese in Oriente E' un sultanato sul Golfo Persico - In gioco forti interessi petroliferi -, Londra smentisce di aver inviato aiuti al Sovrano (Dal nostro corrispondente) Londra, 20 luglio. La Gran Bretagna non desidera essere coinvolta nella nuova crisi del Medio Oriente scoppiata ieri ai bordi della penisola arabica verso il Golfo Fersico. Il Sultano di Oman ha riferito al Governo britannico che all'interno del territorio alcune tribù sono in rivolta e, a quanto pare, ha chiesto aiuti, in base al trattato che lega la Gran Bretagna ai tre Sultani della zona. Il Foreign Office ha smentito categoricamente questa sera che truppe o aerei britannici siano entrati in azione in aiuto del Sultano. Un porla-Dee ha aggiunto anzi che non sono contemplati movimenti del genere. I corrispondenti britannici dal Medio Oriente riferiscono invece che un ponte aereo di truppe britanniche per proteggere questa zona vitale del petrolio dovrebbe avere inizio da un momento all'altro o da Nicosia o da Aden. Il sultanato di Oman è un regno indipendente, ma protetto dagli inglesi, situato nell'estrema punta sud orientale della penisola arabica. Si tratta di una fascia costiera lunga circa 1600 Km.; ha una superficie di oltre 200 mila Kmq. e una popolazione stimata tra i 500 e gli 800 mila abitanti. La capitale è Muscat, 4500 abitanti. La ribellione delle tribù ha origine quasi certamente nella contesa per l'oasi di Buraini, sulla quale tanto il Sultano locale quanto re Saud accampano diritti. Alcuni anni fa la contesa fu risolta dalle truppe britanniche a danno di re Saud ed a favore del Sultano. Tuttavia quell'impresa costò molto cara. Re Saud, indignato, entrò allora in alleanza con Nasser e cominciò a spendere una piccola ma importante parte dei suoi immensi proventi dei diritti petroliferi in propaganda antibritannica. Dopo l'impresa di Suez gli americani hanno fatto leva su re Saud per cercare di ristabilire un certo prestigio occidentale nel Medio Oriente, ed allora re Saud ha fatto visita tanto al Re di Giordania quanto al Re dell'Irak, membri di dinastie fortemente appoggiate dalla Gran Bretagna, e si è affermato come difensore del rispetto dei contratti petrolieri con ì Paesi occidentali. Inoltra negli ultimi mesi gli americani hanno raccomandato alla Gran Bretagna di giungere ad un accordo con re Saud sull'oasi di Buraini. Una compagnia petrolifera britannica, la Anglo Iranian, detiene per il momento i diritti di ricerche petrolifere in quella zon-1 e. a quanto risulta a Londra r-ovvenziona indirettamente l'esercito privato del Sulta- no, che è comandato da ufficiali britannici. Dietro al problema politico, naturalmente, vi è quindi il grosso problema del petrolio. Non soltanto la zona contesa potrebbe essere un ricco campo petrolifero per ora poco esplorato ma i riflessi di questo potrebbero essere sentiti anche a Bahrein ed a Kuwait, due centri petroliferi di immensa importanza per gli interessi inglesi. Intervenendo contro re Saud, la Gran Bretagna potrebbe perciò disfare quel tanto di ricostruzione politica che è stato compiuto nei mesi scorsi per ravvicinare il Medio Oriente ai Presi occidentali concessionari del petrolio e potrebbe esporsi di nuovo alle accuse d: imperialismo elle quali gli arabi seno ora estiemamente sensibili D'altra pa.-te, però, permettendo all'emissario di re Saud di conquistare quel lembo di territorio, la Gran Bretagna perderebbe prestigio e forse una importante fonte futura di petrolio. Dinanzi ad una scelta tanto difficile è comprensibile che, nonostante gli appelli e le richieste di aiuto giunte 8 Londra dal Medio Oriente il governo britannico voglia prender consiglio prima di decidert quale via d'azione seguire. r. a. ET I0-.P I A

Persone citate: Nasser, Re Saud