Polemiche tra i socialisti francesi per la fiducia votata al governo di Sandro Volta
Polemiche tra i socialisti francesi per la fiducia votata al governo Polemiche tra i socialisti francesi per la fiducia votata al governo 26 deputati del gruppo hanno rifiutato di obbedire a Guy Mollet favorevole al «premier» BourgèsMaunoury - Dimissioni e proteste - Fermento anche negli altri partiti - Un piano di Lacoste per l'Algeria (Dal nostro corrispondente) Parigi, 20 luglio. Il voto di ieri, col quale la Assemblea Nazionale ha approvato l'estensione dei poteri speciali algerini anche alla Francia metropolitana, ha prò. vocato profonde discordie all'interno di quasi tutti i partiti. In primo luogo esso ha acuito la crisi già esistente nel gruppo parlamentare radicale, di cui soltanto ventisei deputati hanno votato la fiducia a Bou" gès-Maunoury, benché egli sui uno degli esponenti del partito. Anche ventotto deputati democristiani sono venuti meno alla disciplina di gruppo, astenendosi o non partecipando al voto. Ma la scissione più grave è avvenuta nel gruppo socialista, nel quale ventisei deputati hanno rifiutato di votare la fiducia a Bourgès-Maunpury, tassativamente imposta da Guy Mollet. Fra i ribelli, contro i quali vengono già annunciate sanzioni disciplinari, sono personalità di primo plano, come Paniel Mayer, i'ex - ministro Savaru, il presidente della commissione parlamentare per gli affari esteri, Jules Moch, e il presidente del gruppo parlamentare socialista, Robert Verdier, che ha inviato oggi stesso le dimissioni dalla propria carica. Anche due dei tre vice-presidenti del gruppo si sono dimessi e il numero delle dimissioni non si ferma con loro perché Edouard Depreux, pur avendo votato ieri per disciplina di gruppo la fiducia al governo, ha immediatamente inviato una lettera a Guy Mollet, nella quale gli comunica le dimissioni da membro del comitato esecutivo socialista, perché non si sente di condividere la ' responsabilità delle decisioni prese dalla direzione del partito. Fra i poujadistl la decisione sul voto è stata presa in un modo singolare. La maggioranza del gruppo aveva già deciso di votare a favore del poteri speciali quando è arrivato all'ultimo momento un telegramma df Pierre Poujade con l'ordine di votare contro il governo. Otto deputati hanno tuttavia disobbedlto al cartolaio e si sono astenuti. Mentre queste discordie animano le discussioni nei corridoi dell'Assemblea Nazionale, che prenderà le vacanze venerdì, Robert Lacoste ha esposto stamane a un consiglio interministeriale le linee di un piano di industrializzazione dell'Algeria, da pori-ave a compimento in dieci cui ii. E' un piano grandioso, che riguarda fra l'altro impianti di energia elettrica destinati non soltanto al consumo della popolazione, ma anche a favorire la produzione e a migliorare perciò il tenore di vita, eliminando gran parte dell'attuale disoccupazione. Qualcuno osserva però che un piano i cui benefici sarebbero apprezzabili fra dieci anni, non sembra sufficiente a risolvere il conflitto algerino, che tende ad inasprirsi ogni giorno che passa. Soltanto una soluzione politica potrà dunque riportare la pace in Algeria. Ed è appunto ciò che al i impegnato di fare il Presidente del Consiglio, preparando il piano di un nuovo statuto del Paese durante le vacanze estive, per presentarlo all'Assemblea Nazionale alla ripresa parlamentare di ottobre. Sandro Volta
Persone citate: Edouard Depreux, Guy Mollet, Jules Moch, Pierre Poujade, Robert Lacoste, Robert Verdier
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