Diciotto morti e 80 feriti nello schianto del rapido Parigi-Nizza a 120 km. all'ora

Diciotto morti e 80 feriti nello schianto del rapido Parigi-Nizza a 120 km. all'ora Deviato per errore su un binario di manovra alla stazione di Bollane Diciotto morti e 80 feriti nello schianto del rapido Parigi-Nizza a 120 km. all'ora li disastro di notte nella zona di Avignone - Spaventoso groviglio di vagoni - li vapore rovente della caldaia ustiona orribilmente molti viaggiatori - Un superstite fulminato da sincope dopo aver telefonato alla moglie - Nessun italiano risulta finora tra le vittime (Nostro servizio particolare) Parigi, 19 luglio. Una terribile catastrofe ferroviaria, è avvenuta ieri notte a Bollène, tra Avignone e Montéli-mac, sulla linea Parigi-Nizza. Il bilancio delle vittime risulta stasera di m morti e SO feriti, tra cui una ventina gravissimi: 56 sono stati trasferiti dall'ospedale di Orange a quello di Avignone, ed altri 19 in condizioni molto preoccupanti a causa di atroci e vaste ustioni, sono stati portati con elicotteri all'ospedale della Concezione di Marsiglia. Sei velivoli, provenienti da diverse basi, sonò atterrati dopo le ore 17 dinanzi all'ospedale di Orange ed ha/nno preso a bordo diversi feriti per decentrarli in altre clinicho e age■volare così la febbrile attività dei medici. Quindici morti su 18 sono stati identificati; nessuno è italiano. Tre cadaveri sono, irriconoscibili, e su dì loro non è stato trovato alcun documento. Suscita particolare pietà il caso di una delle vittime, il quarantenne Raymond Vermeersch, di Cannes, che era a a à . l a scampato alla catastrofe insième con la sua bambina ed aveva telefonato alla moglie per rassicurarla: la conversazione era appena terminata ed egli stramazzava al suolo, stroncato da una sincope causata dalla terribile emozione. Due decessi sono avvenuti stasera all'ospedale. Una ventina di superstiti è giunta a Parigi nel pomeriggio con un treno che aveva sei ore e quaranta minuti di ritardo. Una folla ansiosa li aspettava e parecchi piangevano. I viaggiatori sono passatitra due aM di gente con gli occhi arrossati; sui visi si leggeva lo sgomento. Ogni tanto un urlo di esultanza, e ni vedevano persone abbracciarsi con gioia quasi frenetica. Erano parenti che ritrovavano i loro familiari superstiti. Un inglese che ac*va il viso ed il capo quasi completamente fasciati ha raccontato di essersi svegliato improvvisamente con l'impressione, di aver ricevuto una bastonata in testa: « Mi tastai la faccia e quando mi guardai le mant vidi che iiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiitiiiiiiiiiiiiiiiiiiiititii iiiiiiiiiiii erano piene di sangue >. Un pezzo di vetro gli aveva aperto un profondo taglio nel cuoio capelluto. Mentre ad Orange, ad Avignone ed a Marsiglia i medici lottano contro la morte e la radio lancia appelli ai donatori di sangue avvertendo che urgono ancora parecchie trasfusioni, alti funzionari delle Ferrovie e del Ministero dei Lavori Pubblici, il Prefetto della Valchiusa ed un rappresentante degli Interni, assistiti da numerosi tecnici, stanno svolgendo una minuziosa inchiesta per stabilire le cause e le responsabilità della sciagura. Erano esattamente l'una e lì minuti di notte quando il rapido Parigi-Nizza passava a ISO all'ora dalla stazione di Bollènè (4? chilometri da Avignone), dove questo treno non fe ma. Per un tragico errore, l'uomo addetto agli scambi aveva diretto il convoglio su un binario che serve di solito alle manovre e sul quale la velocità massima prevista è di 30 chilometri l'ora. Troppo fragile per sopportare il peso del rapido lanciato ad altissima velocità, la scarpata crollava, le travi si spezzavano e la locomotiva usciva dalle rotaie, ribaltando insieme al furgone postale. Le altre carrozze si schiacciavano e accartocciavano orribilmente contro quell'ostacolo. Una carrozza si arrestava proprio davanti alla locomotiva, la cui caldaia era esplosa, e dai finestrini aperti i viaggiatori erano colpiti da getti d'acqua e di vapore bollente che straziavano le loro carni. La commissione d'inchiesta Ila trovato nel vagone brandelli di epidermide di mani, appiccicati ai sedili ed' ai finestrini. Uno dei soccorritori ha dichiarato : < Quegli infelici erano talmente ustionati che non si poteva neanche toccarli. Quando li abbiamo tratti da quell'inferno, la pelle e la carne andavano a pezzi e si sfacevano sotto la pressione delle nostre dita>. Un superstite ha dichiarato: < L'urto fu di una violenza inaudita. Il vagone-letto, dove mi trovavo, venne letteralmente proiettato in aria e si spezzò ricadendo a terra. Le urla di dolore dei feriti coprivano il sinistro sibilo .della locomotiva e svegliarono il guardiabarriera, il cui sonno era talmente profondo che non aveva udito neanche il tremendo urto dei vagoni e lo scoppio della caldaia». Il guardiabarriera finalmen¬ iiiiiiiiiiiiii iiiiiiiiiiiiiiiiiiiiitiiiiiiiiiiiiiiiiiii te svegliatosi correva a mettere sulla linea alcuni petardi, permettendo al < Treno azzurro y, che doveva passare un quarto d'ora dopo, di fermarsi in tempo. Un'altra sciagura era così evitata per poco. Iìitanto un viaggiatore illeso aveva la presenza di spirito di correre al telefono della stazione per avvertire la Prefettura. I soccorsi arrivarono rapidamente: meno di un quarto d'ora più tardi, dieci medici erano sul posto con una ventina di ambulanze e distaccamenti di gendarmi e soldati. Tutta la notte e nella mattinata, i vagoni aggrovigliati sono stati febbrilmente esplorati per cercare i feriti ed i.cadaveri. Stasera alcune potentissime gru da SO e 50 tonnellate sbarazzano la linea, sulla quale il servizio normale potrà riprendere tra un paio di giorni. Il suolo è cosparso di rottami e di oggetti d'ogni specie: guanciali, giornali, indumenti mazzi di fiori, coperte. Un imponente servizio d'ordine impedisce alla folla di avvicinarsi; le automobili che transitano sulla vicina strada nazionale vengono fatte proseguire celermente; non è permesso sostare. L'interrogatorio di un macchinista, che è ricoverato all'ospedale di Avignone gravemente ferito, potrà facilitare la miniiiHiiiiimniinmimmiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii a inchiesta sulle responsabilità della catastrofe. Un capo-stazio ne di Bollène ha dichiarato di aver ricevuto da Avignone l'ordine di deviare un treno sul binario di manovra, ordine che egli eseguì. Ad Avignone si afferma, però, che l'ordine non riguardava il rapido Parigi-Nizza, bensì un merci che lo seguiva e che sarebbe dovuto sostare su un binario laterale per far passare il < treno azzurro > ed un < Bis > del rapido. Una certa confusione nella trasmissione e nella esecuzione degli ordini appare dunque accertata. Ma l'errore commesso nel deviare sul binario di manovra il rapido invece del merci non avrebbe avuto — a quanto sembra — conseguenze tragiche se il macchinista avesse rispettato i segnali che gli ordinavano di rallentare. Un apposito congegno che registra la marcia del treno e che è stato ritrovato dalla co7mnissione d'inchiesta, indicherebbe che il macchinista vide in tempo il segnale, ma frenò troppo tardi. Stasera sono state rese note le generalità di alcune vittime; sono morti i coniugi Skellengton, di Nottingham (Inghilterra) e la signora Herault, di Charleroi (Belgio). Gli altri nomi verranno comunicati domani. Tra i feriti risultano il sig. Verin, di Bruxelles, le cui condizioni appaiono gravi, e miss Edith Coutts. inglese. L. Mannucci iiiiiniiiiiiiiiiiiiiiiiiiii imiiiimiiiiuii

Persone citate: Edith Coutts, L. Mannucci, Raymond Vermeersch