Zukov dichiara i «ribelli» indegni di restare nel partito di Henry Shapiro

Zukov dichiara i «ribelli» indegni di restare nel partito Il maresciallo russo porla a Leningrado contro Molenkov, Molotov e Kaganovic Zukov dichiara i «ribelli» indegni di restare nel partito Festoso ritorno da Praga di Kruscev e Bulganin - La Cecoslovacchia "coordinerà,, la sua produzione industriale ed agricola a quella sovietica - Epurati per "frazionismo,, tre dirigenti comunisti bulgari tra cui il vice primo-ministro Tsankov (Nostro servizio particolare) Mosca, 16 luglio. Allo stadio « Lenin » ' Kruscev ha dichiarato ai microfoni di radio Mosca che le relazioni dell'Unione Sovietica con la Cecoslovacchia sono quelle che si manifestano soltanto nelle famiglie più unite e più sane: «Fintanto che ci sarà quest'unità non si devono temere tempeste di nessun genere perché la forza dell'amicizia è colossale». Con queste parole il Segretario russo ha espresso il suo compiacimento per 1 risultati conseguiti ed il successo riportato nei sette giorni di visita in Cecoslovacchia. Egli, Bulganin e gli altri componenti della delegazione erano giunti poco prima all'aeroporto di Mosca a bordo d'i un turboreattore partito stamane da Praga. Il governo al completo e 1 maggiori esponenti del partito erano ad attendere i capi del Cremlino. Lungo le vie della capitale, la folla ha applaudito i capi scandendo ripetutamente il grido di « Viva l'amicizia russo-cecoslovacca ». I resoconti delle giornate cecoslovacche diffusi, quotidianamente da radio Mosca e commentati dalla stampa sovietica hanno convinto 11 popolo russo che a Praga è avvenuto qualcosa d'importante suscettibile forse d'imporre un nuovo ritmo alla stessa vita dell'Unione, E' questa, in parte, anche l'opinione degli osservatori stranieri. Elemento di particolare importanza viene considerata la < coordinazione dei poteri industriali, ed economici » dei due Paesi. Questo, non vi è dubbio, è stato lo scopo principale della visi¬ tastgLrttesnncKloqtirscisd ta di Kruscev a Praga e questo rappresenta inoltre il suo grande successo personale. L'accordo raggiunto con i dirigenti cecoslovacchi per l'attuazione di un plano che integri le economie dei due Paesi (accordo che è stato annunciato nel comunicato reso noto stamane a Praga e riconfermato poi dallo stesso Kruscev davanti alla folla che lo salutava prima di lasciare quella città) costituisce il trionfo della sua tesi, espressa inizialmente nel progetto di rivoluzionare l'economia ed il sistema produttivo sovietico con la decentralizzazione delle industrie e la successiva espul. sione dal Comitato centrale del gruppo antipartito. Perché è proprio per l'opposizione alle nuove direttive di Kruscev che Molotov, Malenkov e Kaganovic sono stati denunciati alla pubblica opinione. L'ha precisato ieri a Leningrado il ministro della Difesa, maresciallo Zukov, quando, in un pubblico discorso ha detto che essi avevano ostacolato il piano del Segretario per l'aumento della produttività al fine di poter competere con 1 Paesi capitalisti e superare il livello produttivo americano. Zukov, secondo quanto riferisce oggi la «Pravda. », ha detto che essi (definiti «pecore nere»), non hanno più 11 diritto di chiamarsi comunisti e di far parte del partito perché non hanno voluto assumersi le responsabilità di fronte al governo ed al popolo ed hanno perso la fiducia nella forza, del partito comunista. Nel comunicato firmato sta- i r a à a o o e mane da Kruscev e dal segretario del P.C. cecoslovacco, Novotny, mentre viene assicurato 11 pieno appoggio delle autorità di Praga al provvedimento di espulsione dei « irazionalisti », si annuncia che i due partiti hanno completa identità di vedute sia in politica estera che sul problemi interni e che essi cercheranno dì rafforzare 1 legami economici che già legano 1 due Paesi. Nel suo discorso di commiato Kruscev ha precisato: « Noi dobbiamo migliorare la coordinazione dell'Industria e dell'agricoltura del nostri Paesi. Dobbiamo utilizzare meglio le nostre risorse e tutte le nostre capacità. Abbiamo bisogno di questa coordinazione perché mediante la meccanizzazione e l'automazione, potremo competere con successo con il mondo capitalista e arrivare ad un livello di produttività che i capitalisti non possono nemmeno sognare ». Kruscev non si è addentrato nei particolari del piano e tanto meno lo ha fatto il comunicato. Ma si fa notare che questo è stato 11 principale argomento di ogni discorso del leader sovietico che ha anche insistito su tutte le altre formule, non nuove, della posizione politica del Cremlino: coesistenza pacifica e competitiva, disarmo, unità socialista contro l'aggressività imperialista. Dal tono del discorsi di Kruscev si è portati a ritenere che il nuovo corso della politica sovietica verso i satelliti sarà decisamente improntato da questo piano per la coordinazione economica, iniziato tra l'Unione Sovietica e la Cecoslovacchia proprio per la potenza industriale di quest'ultima nazione. Nel comunicato si parla inoltre di « importanti negoziati » che ebbero luogo in precedenza e di,altri che/dòvranno concludersr-con ilh accordo trlèlF naie, il quale regolerà la coordinazione industriale e la collaborazione scientifica come pure numerosi provvedimenti relativi agli scambi economici. Oltre a questa parte fondamentale, il comunicato non aggiunge nulla di nuovo. Si inneggia all'amicizia ceco-sovietica, alla reciproca comprensione ed al mutuo rispetto a cui essa è ispirata, alla necessità di rimanere uniti contro i tentativi dei capitalisti di mettere i socialisti contro i loro fratelli, alla volontà di pace dell'URSS (« Noi siamo pronti a firmare immediatamente un accordo per bandire le armi atomiche », ha detto stamane Kruscev) ed alla « monolitica compattezza » del partito comunista sovietico. Kruscev ha parlato in genere de '. Paesi comunisti ed ha fatto ih particolare il nome della Jugoslavia dichiarando che « la Russia vuole riprendere e rafforzare le relazioni amichevoli con il partito comunista jugoslavo ». In questa nuova atmosfera politica, che non si è ancora definita in tutti i suoi particolari alia aspetti dopo l'espulsione dell'c antipartito », Kruscev dovrà intensificare i contatti con gli altri satelliti. E' di stasera la notizia dell'espulsione di tre membri influenti del P. C. bulgaro, uno del quali è il ministro dell'Interno e vice primo ministro Georgi Tsankov. La motivazione è che essi « volevano minare l'unità del partito ». E' prevedibile che altre scosse del genere avvengano In qualche altro Paese comunista dell'Europa ed è ovvio che Kruscev prenderà ogni misura per evitare che esse si trasformino in grosse falle, tali da compromettere l'esistenza del regime comunista nell'Europa orientale. Henry Shapiro